Capitolo 12- Speciale

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La mia sveglia suonò, ci svegliammo tutti, quando mi alzai trovai Newt poco lontano da me. Avevo sentito tutto ciò che aveva detto a Minho poche ore prima della sveglia, ero contenta ovviamente, perchè sapere che il litigio non aveva cambiato i suoi sentimenti mi faceva stare bene.

Lo guardavo, in quel momento lui aprì gli occhi e mi guardò a sua volta facendo un piccolo sorriso, gliene feci uno di rimando, ma non gli proferii parola.

Andai da Minho e gli chiesi di aiutarmi a svegliare tutti e a prepararci. Dopo alcuni minuti, ci mettemmo di nuovo in cammino, stavo camminando in cima alla fila insieme ad Odette. Era una ragazza semplice, solare, al contrario di ciò che pensavo inizialmente, mi disse che sapeva come mi sentissi, rivelandomi che anche lei aveva perso suo fratello, era l'unico ricordo che le era rimasto della sua vita prima del Labirinto.  Durante una pausa di silenzio, Minho mi affiancò e chiese ad Odette di lasciarci soli.

"Sai perchè Newt stanotte si è messo lì vicino?" Non gli risposi.

"Beh, aveva paura per te, non si fida di queste ragazze, e aveva paura che ti facessero qualcosa durante la notte, perciò si mise lì vicino, nonostante tutto."

Rimasi un pò interdetta, non sapevo bene cosa dire nè cosa fare.

Ma Minho mi tolse dall'imbarazzo "Lui ti ama e lo sai anche tu, forse dovresti parlarci."

"Lo so che mi ama, ho sentito quello che avete detto. Ma io non andrò a scusarmi."

"Sei peggio di tuto fratello mamma mia, sei testarda eh bimba."

Feci spallucce e lui se ne andò.

Continuammo a camminare per molto tempo, il pensiero di mio fratello col gruppo B era martellante, sapevo che lui era forte, ma in mezzo a tutte quelle armi...Non sapevo come se la sarebbe cavata, probabilmente avevo perso una parte fondamentale della mia vita, di nuovo.

Camminammo per tutta la notte, poi cominciò ad albeggiare, perciò io e Odette decidemmo di far fermare il gruppo.

Erano passti due giorini, due giorni senza toccare, parlare o baciare Newt, la sua mancanza mi stava distruggendo piano piano, ci guardavamo, ma nessuno di noi faceva la prima mossa per scusarsi.

Durante uno dei momenti di sonno del gruppo, vidi Newt allontanarsi, stavano dormendo tutti e noi eravamo gli unici svegli.
Io sonnecchiavo qualche ora ogni tanto, ma il pensiero di averlo lontano mi stava distruggendo. Era passato fin troppo tempo, dovevo mettere da parte l'orgoglio e andare da lui, avevo paura, paura che mi rifiutasse, paura che fosse troppo tardi, ma con tutto il coraggio che avevo lo seguii, in silenzio, da lontano.

Si fermò dopo un pò sotto un alberello. Si era portato uno dei pochissimi lenzuoli rimasti ed infatti lo stese a terra e ci si mise seduto sopra.

Feci qualche passo avanti, stavo letteralmente tremando dall'ansia.

"Posso?" gli chiesi.

"Certo" disse lui.

Dopo un lungo attimo di silenzio,comincia a parlare "Senti Newt, sono venuta a chiederti scusa, sono stata troppo brusca e cattiva, mi dispiace, ti prego perdonami, sono incasinata, ma mi manchi"

Lui mi guardò e poi disse "Senti, non dovresti scusarti, io ho fatto la caspita, non tu, mi dispiace davvero tanto, non sapevo come dirtelo, avevo paura che tu mi rifiutassi, che non volessi più stare con me. "

Lui abbassò lo sguardo.
Così parlai io "Sai, avevo la stessa paura, ma ho preso coraggio.
Ho fatto una cavolata, ti ho allontanato, ho allontanato l'unica persona che mi vuole ancora,una delle poche persone rimaste con me, perché adesso che anche mio fratello se n'è andato... Sei l'unica cosa che mi è rimasta."

Maze Runner-SurviveWhere stories live. Discover now