Capitolo 15- Lampadine

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Mentre osservavamo quella scena, non sapendo cosa fare decisi di rompere il ghiaccio "Dite che dobbiamo entrare lì dentro?"

"Non lo so" disse Thomas, che guardò Newt e Minho per poi dirgli "Noi tre, a controllare",si girò verso di me, che stavo per replicare ma mi precedette "Tu rimani qui, non sappiamo cosa può succedere, hai la fortuna di avere un arco, puoi attacccare da lontano, se dovesse succedere scaglierai le frecce a destra e a manca, ci coprirai"

Non mi lamnetai e lasciai che procedettero, ma non appena fecero due passi in avanti da dentro le bare cominciò a muoversi qualcosa, tirai la corda dell'arco. 

Il coperchio si rovesciò, cominciò a vedersi qualcosa, una mano, con le dita grezze e qualche pustola e delle lampadine al di sopra, ero a di poco schifata. Un altra mano, poi l'intero braccio, poi l'altro. Guardai i miei compagni spaventata.

Newt si mise davanti a me, ma lo spostai dicendogli "Newt, è finita l'era della principessa che deve essere salvata, pensa a te stesso prima di tutto, mi so proteggere da sola"

Lui mi guardò intensamente e poi replico squotendo la testa "Non lo capisci vero?"

"Che cosa?"

Si portò le mani alla testa e poi le fece ricadere lungo i fianchi bruscamente "Mari, sei tu a proteggere me, riesco a fare determinate cose solo perchè ci sei tu, solo perchè so che voglio rimanerti accanto, è per questo che non sono ancora morto cacchio, perchè ogni volta dico a me stesso che volgio rimanere con te, che devo proteggerti e che non ti devo abbandonare, perciò lasciami fare"

Lo baciai immediatamente, ma quando mi staccai gli dissi "Mi dispiace ma non me ne starò in disparte, vi aiuterò a combattere,  costi quel che costi. Non metteria mai a tacere la mia testardaggine Newt, mi spiace."

Lui ormai aveva perso le speranze, perciò mi accontentò dicendo "Va bene, io proteggo te tu proteggi me intesi?"

Gli feci segno di sì con la testa, poi ci rivolgemmo al resto del gruppo. Erano tutti impegnati a guardare quesi mostri, che nel frattempo erano usciti dalle tombe, non avevano capelli, nè naso, ne bocca, erano senza forme praticamente, ma sembravano degli umani, degli pseudo umani rimpiti di pustole e da lampadine incastrate nella pelle.

Harriet si fece avanti "Distribuite le armi in modo equo, anche al gruppo A"

"Si comincia"  disse Minho con tono di sfida.

Non avevo nessuna intenzione di farmi ammazzare da quei mostriciattoli obrobiosi, ero stanca, ma avevo passato di peggio, ero sopravvissuta ai Dolenti, alla sostanza metallica dentro quel corridoio ed ero sopravvissuta anche ad un fulmine, questi erano nulla a confronto, o così mi ero auto convinta.

Odette mi si avicinò e mi disse "Quelle frecce non sono infinite, usa anche  questo" e mi passò un coltello. La ringraziai e mi voltai verso i mostri-lampadina, erano sempre più vicini.

"Ce n'è uno a testa all'incirca, uccidete quello che preferite, basta che lo uccidete" ci disse Minho.

Guardai Newt e lui guardò me, ci sorridemmo a vicenda e poi andammo all'attacco.

Uno di quei mostri venne dritto dritto  verso di me, come se mi avesse scelto.

Presi coraggio, feci un respiro profondo e cercai di mantenere la calma, avrei mancato il bersaglio se avessi fatto tremare la corda dell'arco o quantomeno non sarebbe stato  preciso.

Il mostro era più vicino, presi la freccia dalla faretra, la incoccai, tesi la corda e la scagliai. Questa andò a finire in mezzo al petto del mostro, ma non si ferì minimamente, sembrava che non gli fossse successo nulla. 

Guardai gli altri miei compagni per un secondo, erano tutti indafffarati, ma nessuno dei mostri sembrava perdere sangue o essere feriti.

"Ma sti cosi non muiono mai?" urlò Minho mentre si scagliava contro uno di essi.

"Aqquanto pare no" gli risposi io mentre scagliavo un'altra freccia. Questa finì in un altro punto del petto del mostro, ma questa volta, distrusse una delle pseudo lampadine che aveva il mostro. Questo si fermò per alcuni secondi, così presi bene la mira  ne scagliai un altra appena ricominciò a camminare. Il mostro si fermò per altri secondi.  In quell'arco di tempo urlai "Dovete colpire le lampadine, quelle le fanno indebolire" .

Mentre mi giravo mi accorsi che Newt mi stava guardando, al posto di guardare il mostro, che si stava per scagliare contro di lui. "Newt" cercai di urlargli, ma il mostro gli si avvicinò facendogli un taglio sulla guancia, appena sotto l'cchio, prima che lo colpisse nuovamente gli scagliai una fraccia contro e lui si arrestò per alcuni secondi dando il tempo a Newt di colpirlo nuovamente e scoppiare un'altra lampadina.

Appena mi rigiriai verso il mio mostro questo era così vicino che mi buttò a terra, cercando di colpirmi, cercavo di schivare i colpi nel mentre cercavo il coltello.  Ma prima che potessi fare qualsisasi cosa qualcuno gli diede un calcio e sferrò alcuni colpi sul suo corpo. Mi ritirai in piedi senza perdere tempo, ripresi l'arco che era caduto a poca distanza e poi guardai chi fosse stato: la bionda, Sonya.

La guardai e le sorrisi per ringraziarla. Un tonfo ci fece sobbalzare, uno dei mostri era stato ucciso, da un fulmine che si era scagliato a terra. Era cominciata la tempesta.

Prima che potessi prendere altre bastonate dal mostro io e Sonya cominciammo a fargli scoppiare le lampadine, dopo pochi secondi era disteso a terra, morto, finalmente.

"Bel lavoro di squadra" gli dissi sorridendo "Già, com'è che ti chiami?" domandò lei.
Le allungai la mano per presentarmi "Maria Sole, tu devi essere Sonya se non sbaglio", le ricambiò la stretta sorridendo "Non sbagli." 

I fulmini cominciarono ad infrangersi verso tutto i terreno, "Dentro le capsule, mancano pochi minuti" ci ordinò Thomas.

Io e Sonya ci guardammo e cominciammo a correre verso una delle bare, a zig zag.  Si era riempita d'acqua, ma richiamammo comunque gli altri, con noi entrarono Newt, Minho ed Odette.

"Qunato manca?" chiesi all'asiatico.

"Cinque minuti" disse ansimando. "Me lo immaginavo diverso il Porto Sicuro" disse Sonya e gli diedi ragione. Un fulmine colpì la nostra bara e la pioggia cominciò ad entrare.

Fuori dalla bara cominciammo a sentire rumori strani, aggrottai le sopracciglia pensierosa eravamo solo noi, non potevano esserci altri rumori. "Qualcosa non va" dissi di punto in bianco "Dobbiamo controllare" 

Loro mi guardarono "Non se ne parla, magari ti friggono il cervello" mi disse Minho e ovviamente Newt fu dello stesso parere.

Un altro fulmine ci colpì.. Fuori sentivo un fruscio strano. "Quanto manca?" "Tre minuti" rispose Newt.

Lo guardai e cominciai a spingere il coperchio ed Odette con me, che si voltò e mi disse "Se moriremo, almeno lo faremo insieme"
le feci un ghigno compiaciuto e poi continuai a spingere.

Sollevammo il coperchio e scattammo fuori.

Avevo ragione. Io ed Odette ci guardammo e poi urlai "Ragazzi, sono venuti a prenderci! " 

Mi voltai e poco distante da me c'era anche Thomas, che aveva avuto la mia stessa idea e di fianco a lui c'era Teresa.

Gli altri balzarono fuori dai contenitori e cominciammo a correre tutti insieme, poi un pensiero mi attraversò la mente, avevamo poco tempo, quella specie di navicella era distante e Newt, era zoppo.

ANGOLO SCRITTRICE

Buonasera Pivelli, siamo praticamente al finale... Che ne dite?

Maze Runner-SurviveWhere stories live. Discover now