Incontri

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N.A. La storia che vi sto per raccontare è ambientata nell'anno 2024, perciò, troverete uno Charles più grande. Questo racconto è totalmente frutto della mia fantasia, pertanto, avvenimenti e comportamenti dei protagonisti, sono completamente inventati.

Charles si trovava nella grande sala di un immensa villa situata al centro di Monte Carlo, stanco ed annoiato da tutto ciò che lo circondava, provava a restare concentrato su una delle tante conversazioni che gli si erano presentate durante la serata

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Charles si trovava nella grande sala di un immensa villa situata al centro di Monte Carlo, stanco ed annoiato da tutto ciò che lo circondava, provava a restare concentrato su una delle tante conversazioni che gli si erano presentate durante la serata.

Incastrato all'ennesima festa sfarzosa e priva di moralità, si ritrovava ad ascoltare, o meglio, far finta di ascoltare, l'ennesimo ricco uomo d'affari che si pavoneggiava dei suoi successi ottenuti, portando a termine un qualche grande affare in giro per il mondo.

Non ricordava minimamente chi fosse il proprietario di quella grande villa che ospitava tutti quegli invitati, né se fosse un uomo, né se fosse una donna.

Tuttavia era lì, sorseggiava il suo champagne e di tanto in tanto alzava gli occhi dalla cravatta color terra bruciata dell'uomo sulla quarantina che aveva davanti e si guardava intorno.

La sala pullulava di gente illustre, signori e signore dell'alta società monegasca e non solo, da qualche parte aveva intravisto anche qualche magnate inglese.

Persone intente a parlare fitto fitto di investimenti, profitti e successo.

Il successo lui lo conosceva bene, altroché.

Alla soglia dei suoi 27 anni, era l'affermato pilota della grande scuderia Ferrari e aveva già conquistato con essa due mondiali di Formula 1, realizzando così i suoi grandi sogni di bambino: guidare quella macchinina rossa e diventare con essa campione del mondo.

Conosceva perfettamente il successo e con esso era venuto a conoscenza anche dei suoi effetti.

Non c'era luogo dove la sua presenza non era accolta con stupore ed ammirazione, le persone lo amavano, lo esaltavano, lo cercavano.

I bambini gridavano il suo nome e nei loro occhi poteva vedere, limpida, la speranza di diventare un giorno come lui.

Pronunciavano il suo nome con le lacrime agli occhi, imploravano per un autografo, una foto, pregavano per avere un po' di tempo in sua compagnia.

Charles era grato per tutto il loro affetto e cercava, ogni volta che poteva, di accontentare ognuno di loro, perché fin da piccolo aveva imparato che nella vita era importante portare rispetto ed essere grati.

Se lui era riuscito a realizzare i suoi sogni certamente era merito della sua devozione e determinazione nel lavoro, ma gran parte del gioco lo avevano fatto la stima e la fedeltà da parte dei suoi tifosi.

E questo lui non l'avrebbe mai dimenticato.

Nonostante ciò, il successo portava con sé tanti lati oscuri.

Io Ti Vedo/ Charles LeclercWhere stories live. Discover now