Le risposte dentro di noi

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«Ma come ti è saltato in testa? Nina, poteva essere pericoloso!», la voce di Annette le rimbombò nelle orecchie mentre la giovane ragazza bionda, a testa bassa, continuava ad arricciare i nastri color viola intorno al mazzo di rose bianche che ave...

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«Ma come ti è saltato in testa? Nina, poteva essere pericoloso!», la voce di Annette le rimbombò nelle orecchie mentre la giovane ragazza bionda, a testa bassa, continuava ad arricciare i nastri color viola intorno al mazzo di rose bianche che aveva tra le mani. «Insomma, Nina, non lo conosci per niente questo ragazzo e come se nulla fosse lo hai fatto entrare in casa?!», continuò la sua amica rivolta verso di lei, una mano sul bancone e l'altra appoggiata ad un fianco, in attesa di avere una risposta.

Nina quella mattina, insieme al suo fedelissimo Picasso, era arrivata al negozio molto presto per la consegna delle orchidee. Il suo viso era stanco e i suoi occhi erano cerchiati dal leggero alone tipico di chi ha passato la notte in bianco. I fatti accaduti la sera precedente l'avevano tenuta sveglia fino all'alba, quando, ormai stanca di girarsi completamente nel letto, aveva deciso di alzarsi ed iniziare la giornata. Il bacio che Charles le aveva dato era ancora vivo nella sua mente e non l'aveva abbandonata neanche un attimo durante le buie ore della notte, aveva continuato a sentire la sensazione delle sue mani sulle guance, la sua bocca muoversi su quella di lei e le sembrava di respirare ancora il suo profumo.

Aveva affondato più volte la testa nel cuscino quando al pensiero di lui le era spuntato incontrollato un sorriso e un forte rossore le aveva dipinto le guance. Era la prima volta che baciava un completo sconosciuto, aveva avuto diversi flirt di poche settimane, ma erano sempre stati ragazzi con cui aveva una sorta di conoscenza, o amicizie in comune, mentre Charles era un estraneo fino a quel momento.

Un ragazzo apparso dal nulla, quasi sembrava esser piovuto dal cielo, eppure non si era mai sentita così emozionata in vita sua. Lui era capace di sopraffarla facendole perdere la lucidità che tanto la caratterizzava, aveva provato a combattere l'attrazione che sentiva ogni volta che lui le era vicino, ma aveva sempre fallito: l'alchimia che si creava in quegli istanti invadeva magicamente l'aria e non restava altro che respirarla.

Le emozioni che provava la facevano sentire così viva che una volta arrivata al negozio aveva confessato ogni minimo particolare ad Annette senza pensare alle conseguenze.

Le conseguenze di avere un'amica estremamente apprensiva. «Annette...», sospirò a seguito del suo ennesimo rimprovero. «Non sono una bambina, sentivo di potermi fidare...»

«Non lo conosci! Non sai nemmeno chi è! Nessuno sa chi è! È apparso dal nulla, si presenta al negozio, per giunta quando sei sola, cosa dovremmo pensare? Sai a malapena il suo nome! Come hai detto che si chiama?», le chiese allargando le braccia.

«Charles...», mormorò lei in risposta, portandosi una mano alla bocca e sfiorando con i polpastrelli le labbra quando il ricordo di lui che la baciava le riempì di nuovo la mente.

Annette sospirò rumorosamente quando la vide perdersi di nuovo tra i suoi pensieri e fantasticare ad occhi aperti mentre una strana luce luminosa le si irradiava sul viso. «Arghhh... Nina! Torna in te! Non sai niente di lui e va bene, ti piace, ma è stato imprudente farlo entrare in casa... eri sola... poteva...»

Io Ti Vedo/ Charles LeclercWhere stories live. Discover now