2gether 4ever - Taekook

20: Québec e Arte.

✎ᝰ TAEHYUNG

La casa di Jungkook è decisamente più grande e spaziosa rispetto alla mia, è decorata da grandi souvenir di oro e argento, ci sono anche grandi quadri di artisti famosi a decorare l'intera mansione, ma un quadro ha preso la mia attenzione: c'è una donna disegnata con i capelli neri sciolti, gli occhi grandi e neri, le labbra rosee ben delineate, una carnagione chiara, vestita da un semplice vestito rosa e dietro di lei c'è un albero di ciliegio in cui cadevano alcuni petali di fiori.

Il quadro è bellissimo, disegnato con delicatezza e precisione che per un momento ho pensato che fosse una semplice foto.

La mia osservazione viene interrotta dalla voce docile di Jungkook «bello, vero? L'ho disegnato l'anno scorso».

Spalanco leggermente gli occhi, non sembra uno che è interessato nell'arte «wow, non pensavo fossi così bravo» ammetto con onestà.

Il corvino rilascia una piccola risata «sorpreso? Lo sono tutti quando vengono sapere che ho ritratto io mia madre e non mio fratello».

Ora capisco perché emanava qualcosa di familiare quel ritratto, «tua madre? È bellissima» dico.

«Lo so, l'ho disegnato durante l'anniversario della sua morte» noto che c'è un cambio di voce quando ha pronunciato le ultime parole, il suo tono dal dolce e caduto in uno cupo.

Lo guardo con gli occhi tristi «mi spiace, sono sicuro che è molto fiera di te» gli dico per poi regalargli un mezzo sorriso «ti ho mai raccontato la mia esperienza a Québec?» chiedo per cambiare il discorso perché non ho nessuna intenzione di far ricordare un momento che sicuramente Jungkook non vuole pensare.

«No, non l'hai mai fatto» afferma Jungkook con un'espressione confusa.

Passo così l'intera ora in camera sua a raccontare le mie giornate in Canada, nonché nella città Québec, è stato il mio primo viaggio da solo senza i genitori ed era ovviamente per questioni di studio e lavoro.

Mio padre vuole che diventi un avvocato di grande successo ed è per questo, durante le vacanze estive, sono stato mandato a Québec a studiare in un college.

Ho passato dei bei momenti, ho conosciuto persone diverse, ho mangiato cose buone, ho visitato diversi posti e ho scoperto il mio amore verso l'arte.

Ho capito che non ho nessuna intenzione oppure desiderio di diventare un avvocato, il mio sogno è quello di essere un pittore; ricordo ancora quando marinavo il college, e al posto di seguire le lezione sul diritto privato, andavo a seguire i corsi di pittura e storia dell'arte.

Ovviamente quando sono ritornato a Seoul ho raccontato a mio padre che non voglio diventare un avvocato, bensì un pittore e ricordo come mi ha urlato contro dicendo che sono la disgrazia di questa famiglia.

Non solo, sapeva anche delle mie assenze in diverse lezioni e ricordo ancora lo schiaffo che mi ha tirato quella sera dicendo che ho sprecato tutti i suoi soldi.

Non ha mostrato un minimo di interesse nei miei confronti, non si è mai fermato a capirmi oppure a parlare con me come padre figlio.

«È uno stronzo tuo padre» commenta Jungkook dopo il mio lungo discorso «ma il mio è peggio» continua, rilascio una grande risata facendo ridere anche il corvino.

«Che c'è di così divertente? È la verità» dice tra le risate.

Continuo a ridere, «devi sempre paragonare tuo padre al mio» dico.

«Sono piuttosto uguali, no? Arroganti ed egoisti, giusto?» dice accarezzando i miei capelli.

Adesso siamo sdraiati sul suo letto abbracciati; con la mia testa sul suo petto e il braccio muscoloso del corvino intorno al mio bacino.

«Hai ragione» dico solamente.

«Mi piacerebbe vederti pitturare, hai proprio quell'aria della tipica persona che ama l'arte. Sai, sarebbe perfetto se ti portassi a Parigi sono sicuro che amerai quel posto» la sua mano finisce sulla mia guancia dove inizia a toccarla dolcemente.

«Parigi? Mi piacerebbe andarci, ma i miei mi hanno vietato di viaggiare da solo dopo ciò che è successo l'anno scorso a Québec» dico con grande tristezza «quando avrò finito l'università magari sarò libero».

«Certe regole sono destinate ad essere infrante, Taehyungie» dice con piccolo sorriso «ti porterò a Parigi con me durante le vacanze di primavera».

«Meglio non rischiare, sai che i nostri genitori hanno tanto potere e sono sicuro che capiranno tutto» dico con un tono di voce preoccupato dal suo strano piano.

«Chi ha detto che saremo gli unici ad andare? So che tuo fratello sposerà un mio caro amico, ovvero Jin» continua con il suo discorso nel mentre sono sconvolto da questa informazione, Jin, un uomo che mi racconta tutto ciò che sente dai suoi conoscenti, non mi ha mai parlato di Jungkook «vuole andare a Parigi questa primavera e sono sicuro che porterà anche Namjoon con sé, se riesci a convincere tuo fratello nel volere andare a Parigi sono sicuro che Jin accetterà di portare anche me».

«Non pensavo che conoscevi Jin» ammetto alquanto sorpreso «sono sicuro che mio fratello accetterà, non riesce a dirmi di no» dico sorridendo.

Sento il respiro di Jungkook venire a contatto sulle mie labbra e noto che i nostri visi sono molto vicini, «c-che fai?» chiedo, ma non arriva nessuna risposta perché sento le sue labbra poggiarsi sulle mie.

Ricambio subito il bacio dando l'accesso a Jungkook, il quale porta la sua lingua nella mia cavità orale rendendo così il bacio bagnato e bisognoso.

Gemo quando sento il labbro inferiore essere morso leggermente, ci stacchiamo per prendere respiro e subito dopo Jungkook inizia a lasciare diversi baci a stampo sulle labbra facendomi sorridere.

Sussulto quando sento le mani del corvino entare dentro la mia maglietta e toccare delicatamente la mia pancia «ehy, sta tranquillo» mi rassicura togliendo le mani.

Sorrido per il sollievo, non sono ancora pronto per fare certe attività con Jungkook «g-grazie» dico con le guance arrossate.

Sento le braccia del corvino avvolgere il mio corpo in un caldo abbraccio, lo ricambio senza esitazione poggio la mia testa sul suo petto chiudendo gli occhi e sperando che tutto ciò non finisca mai.

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Buona Pasqua a tutti :)
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto, non dimenticate di lasciare un commento e una stellina.