21: Jimin.

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✎ᝰ TAEHYUNG

Dopo tre ore a casa di Jungkook, dove abbiamo passato il tempo a parlare, a farci le coccole e a studiare alcuni argomenti di scuola, arrivo a casa stanco e morto.

Avevo già informato mia madre del fatto che sarei stato a casa di Jimin per fare un progetto di scuola e fortunatamente mi ha lasciato senza fare ulteriori domande.

«Vedo che sei arrivato» sento la voce di mia madre parlare mentre aiuta le badanti ad apparecchiare la tavola «tuo padre vuole parlarti di una cosa importante» mi informa.

«Vabene, mi lavo e arrivo subito» dico solamente andando verso camera mia.

Entro dentro la stanza, vado verso l'armadio dove prendo dei vestiti comodi da mettere dopo la doccia.

Time skip

Scendo giù e mi dirigo verso la tavola per mangiare la cena insieme ai miei.

Mi siedo al mio solito posto, ovvero opposto a dove sta mia madre e alla mia destra si trova mio padre il quale è seduto frontalmente.

«Oh, sei arrivato» esclama mio padre

Annuisco «sì, ho appena fatto la doccia»

«Devo dirti una cosa importante» inizia a parlare «come sai stanno arrivando gli esami di fine anno e a quanto pare c'è anche il figlio di Jeon Hyeongho nella tua classe» posso percepire che sta provando un senso di disgusto dopo aver pronunciato il nome del padre di Jungkook.

«Devi superarlo ad ogni costo, devi arrivare primo» dice con un tono di voce fermo e convinto.

Ad un certo punto mi ricordo di aver promesso a Jungkook, durante il periodo di punizione, del fatto che non sarei arrivato primo agli esami.

Però è il passato e le cose tra me e lui sono cambiate al meglio quindi questa promessa non ha più senso, giusto?

Perché se non arrivo primo dovrò ascoltare per un'ora intera la predica di mio padre dove mi ricorda quanto sono inutile come figlio.

«Ci proverò» sono le uniche parole che sono uscite dalle mie labbra.

Mio padre sbatte con forza le posate che aveva in mano sul tavolo facendo sussultare me, mia madre compresa, dallo spavento.

«Cosa voldire ci proverai? Mi stai dicendo che non sei capace di superare il figlio di quel lurido fallito? Taehyung ricordati che sei un Kim! Non mostrare le tue debolezze e inizia a comportarti da vero uomo» dice alzando man mano la voce facendomi intimorire ancora di più.

«Credo che basti così. Calmati tesoro e mangia la cena, si sta raffreddando» interviene mia madre cercando di calmare i nervi dell'uomo.

Deglutisco pesantemente e trattengo le lacrime, non voglio piangere davanti a loro perché so che al posto di consolarmi sono in grado di peggiorare il mio stato d'animo.

Inizio a mangiare silenziosamente senza aprire la bocca perché onestamente non ho niente da raccontare ai miei ed è meglio così.

Dopo aver finito di mangiare, dò la buona notte ai miei e vado subito in camera mia.

Arrivato, rilascio un grande sospiro che stavo trattenendo durante la cena e mi sdraio sul letto a peso morto.

All'improvviso sento il telefono squillare, con poca voglia mi alzo leggermente e prendo il cellulare dal comodino.

È Jimin.

Sgrano gli occhi, perché mi sta chiamando?

Di solito mi manda dei messaggi, ma non telefona quasi mai.

Accetto la chiamata e porto il dispositivo al mio orecchio «Jimin?».

«Ehy, non ti sto disturbando vero?» mi chiede con una lieve preoccupazione.

Rilascio una piccola risata «tranquillo, non mi stai disturbando. Comunque perché mi hai chiamato?» chiedo con un tono curioso.

«Oh, volevo dirti che domani non sarò a scuola perché devo controllare mia madre. Le sue condizioni sono peggiorate e domani devo portarla all'ospedale» dice con una voce piuttosto abbattuta.

Ammiro molto Jimin, è in grado di stare al passo con la scuola anche quando ha una madre di cui si deve prendere cura.

La madre di Jimin è malata, ha la tubercolosi e problemi al cuore, quindi il ragazzo deve sempre accertarsi che stia in condizioni stabili in qualsiasi momento.

La famiglia di Jimin, al contrario della mia, non è molto benestante e suo padre lavora dalla mattina fino alla sera per guadagnare dei soldi quindi non riesce a prendersi cura della moglie.

Ho cercato di dare una mano, ma Jimin ha sempre rifiutato dicendo che non vuole essere in debito con me.

«Stai tranquillo e mi spiace per tua madre, sono sicuro che ce la farà a vincere contro questa malattia. Saluta da parte mia i signori Park» gli dico con un tono confortante.

«Lo farò sicuramente.» dice solamente «comunque voglio dirti un'altra cosa».

«Dimmi» dico un po' timoroso a causa del suo cambio voce, adesso è seria.

«So che non ci conosciamo da molto, ma ti puoi fidare di me. Sappi che io sono sempre qui e non andrò mai a giudicare una tua scelta perché so che c'è una motivazione dietro. Qualunque cosa accada sono sempre disponibile ad ascoltarti» finisce facendomi sorridere, è veramente un buon amico e mi sento un po' in colpa di star nascondendo il segreto tra me e Jungkook però non ho scelta.

Ancora non capisco perché mi sta dicendo tutto questo, forse ha visto che mi sto comportando in modo strano oppure avrà avuto la voglia di dirlo, chissà.

«Grazie Jimin, sei un amico fantastico» gli dico con grande sincerità.

«Niente, adesso ti saluto. Notte, Tae»

«Notte» e con questo chiudo la chiamata.

Stavo per spegnere il cellulare, ma compare un messaggio sul display da parte di Jungkook.

Un sorriso compare sul mio viso e clicco il messaggio con grande velocità.

Da Jungkook:

Mi manchi già :(

Grazie per essere
rimasto a casa mia,
mi hai migliorato
la giornata.

Buonanotte.

A Jungkook:

Sono felice di averti
migliorato l'umore.

Notte.

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Ciao, primo di tutto vi ringrazio tantissimo di tutti i voti e commenti che state dando a questa fanfiction :3
Non dimenticate neanche qui di lasciare una stellina e un commento!!



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