EPILOGO I

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-Ricordati di mettere anche tutta la tua attrezzatura nel baule, altrimenti non potrai fare i compiti- ricordò un arcigno, ancora più del solito, Severus alla nipote.

Forse era perché si trovava nel dormitorio di Grifondoro, che, guarda caso, era diventato meno affollato del solito non appena lui aveva fatto il suo ingresso. Evelyn si stava sbrigando il più possibile a prepararsi, per evitare che suo zio prendesse fuoco da un momento all'altro, ma il suo sguardo austero non la aiutava di certo a concentrarsi e a ottimizzare i tempi. Quello che però ignorava era che questo malumore di Piton era dovuto allo stesso motivo per cui la mora invece era tanto felice, ovvero la sua partenza.

-Sì l'ho già messa dentro- sorrise la ragazza, con la speranza di addolcire un po' l'atmosfera, ahimè, con scarsissimi risultati. Continuò a piegare i mantelli, le toghe e i pigiami, per riporli tutti, in modo estremamente ordinato, nel suo bagaglio anche se lo spazio stava iniziando a scarseggiare un pochino.
-I tuoi nonni ti hanno detto per quanto tempo intendono ospitarti?- domandò dopo un po' Piton, cercando di mantenere un tono del tutto informativo.
-Mi hanno dato carta bianca, perciò, se per te va bene, volevo stare un mesetto da loro e poi passare agosto con te- gli occhi, come anche la voce di Evelyn, indugiarono, divenendo entrambi un po' meno sicuri, mentre comunicava la sua idea allo zio.
-D'accordo, basta che mi avvisi per tempo, così che possa organizzarmi- il tono di Severus era ancora parecchio rude, ma in verità gli aveva fatto un gran piacere sentire che la nipote lo avesse incluso nei piani della sua estate.

Ovviamente non poteva darlo a vedere, anche perché, ora che il pericolo era scampato, Severus era incerto riguardo al come relazionarsi con lei. Il loro rapporto aveva avuto alti e bassi per tutto il corso dell'anno, per poi culminare in un affetto recondito ma autentico. C'era però una nuova realtà di cui prendere atto, ovvero che ora tutta la scuola era a conoscenza della loro parentela. I Serpeverde non avevano osato ancora dire nulla ad alta voce, ma Severus li conosceva bene, conosceva il loro modo di pensare, dopotutto era come il suo, e per cui era certo che prima o poi qualcuno si sarebbe lamentato. Il fatto poi che Evelyn si dimostrasse sempre più brillante in Pozioni aumentava i mormorii su alcuni possibili trattamenti di riguardo e sarebbe stata solo questione di tempo prima che queste rimostranze venissero riferite a qualcuno dei loro genitori, che per di più in Serpeverde erano molto influenti.

Severus quindi stava arrivando alla conclusione che doveva mostrarsi il più distaccato e professionale possibile e, per farlo al meglio, la sua non doveva essere una farsa che improvvisava solo tra le aule e i corridoi di Hogwarts. Doveva iniziare a trattarla con sempre più distacco, di quanto non facesse già, anche nel privato e, anche se non sapeva quanto sarebbe stato efficace, avrebbe dovuto rendergli le cose difficili in classe, per mostrare a tutti che non c'era alcun tipo di favoritismo.

-Senti zio, volevo chiederti...- Evelyn aveva ricontrollato un po' di volte la sua stanza e le sembrava di aver preso tutto -Come farò a portare con me Orpheus?-. Piton scosse un attimo la testa, innanzitutto perché stava ancora ragionando tra sé e sé, e poi perché non aveva la più pallida idea di chi fosse Orpheus, prima che la ragazza non afferrasse il suo cucciolo tra le braccia.
-Aspetta- Severus estrasse la sua bacchetta dal mantello e la mosse, senza dire una parola, sul piccolo Kneazle, il quale chiuse gli occhi spaventato, per poi riaprirli e vedere che non era cambiato nulla. Anche Evelyn rimase un po' pensierosa, ma cercò di non mostrare segni di incertezza allo zio, per non apparire scortese ai suoi occhi.

-È un Incantesimo di Dissimulazione- lui però comprese lo stesso che la corvina non aveva compreso e non appena si spiegò meglio, lei espresse un gesto di sorpresa. Aveva letto, ovviamente, di quell'incantesimo, serviva a conferire alle creature magiche un aspetto normale agli occhi dei babbani. Era un incantesimo non verbale, di un livello molto avanzato, ma che suo zio a quanto pareva sapeva fare e questo non fece che incentivare la stima, già molto consistente, che nutriva per lui.
-Grazie mille zio- lo ringraziò con gli occhi ricolmi di ammirazione e anche Orpheus si lasciò scappare un miagolio felice -Ora è davvero tutto pronto. Baule Locomotor-. Il bagaglio di Evelyn si alzò in aria e iniziò a seguirla mentre usciva, per l'ultima volta quell'anno, dalla sua stanza.

IT WAS YOU ALL ALONG {Fred Weasley} [HARRY POTTER]Nơi câu chuyện tồn tại. Hãy khám phá bây giờ