4. Tempo da pioggia

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La sensazione di bruciore allo stomaco continuò a tormentare Evelyn per tutto il viaggio di ritorno ad Hogwarts.

Svanì soltanto varcata la soglia del castello, quando si ritrovò davanti al quadro della Signora Grassa, attraversato da diversi squarci. La protagonista del dipinto non si trovava da nessuna parte, nonostante Silente avesse una certa urgenza di parlare con lei, finché non arrivò Peeves.

-Che caratteraccio, quel Sirius Black- aveva sospirato il Poltergeist e in tutta la scuola era partito subito l'allarme.

I Grifondoro furono i primi ad essere spediti in Sala Grande, affinché passassero lì la notte, dato che il loro dormitorio non era sicuro. Non passò molto prima che li raggiungessero anche gli studenti delle altre case. Silente diede ordine ai prefetti e ai caposcuola di occuparsi della gestione di tutti gli alunni e fece apparire dei sacchi a pelo per la notte.

-Le luci saranno spente tra dieci minuti- annunciò Percy non appena Silente lo nominò responsabile -Prendete un sacco a pelo e sistematevi. Avanti!-. Tutti gli studenti si diressero verso il punto indicato dal caposcuola, creando una grande coda. Nessuno però parve esserne infastidito, perché intanto che aspettavano potevano discutere con i propri compagni dell'accaduto. I Grifondoro vennero praticamente assediati da tutti gli allievi delle altre case affinché riferissero della vicenda. Evelyn, dopo l'ennesima domanda, prese Neville sottobraccio e lo trascinò verso un punto più laterale, così da potersene stare un po' in pace. Ron ed Hermione invece erano più in là a confabulare sottovoce con Harry.

-Sembra che l'abbiamo scampata- sorrise Evelyn, quando nessuno le ebbe chiesto più nulla per cinque minuti.
-Menomale, detesto essere al centro dell'attenzione- il Longbottom invece sospirò e poi prese a respirare a scatti, come a volersi tranquillizzare.
-Anch'io Neville, anch'io- la corvina, notando la sua agitazione, più potente del consueto, tentò di alleviare un po' delle sue ansie parlando dolcemente. Lui parve apprezzare e si impose di calmarsi, finché la sua paura non raggiunse numeri da capogiro.

-Disturbo?- nelle loro orecchie risuonò la voce di Piton, austera e piatta come sempre, che apparve all'improvviso alle loro spalle. A Neville quasi non venne un infarto e mandò in frantumi tutti gli sforzi della mora per farlo stare meglio. Evelyn invece era solo tanto confusa ma, una volta girata, si affrettò comunque a fare no con la testa e a far comparire sul suo volto l'espressione più affabile che avesse.
-Verresti un momento con me?- domandò a quel punto Severus, cosa che scioccò la ragazza, anche perché aveva continuato a parlare con un'intonazione burbera.

Nessuno al mondo sarebbe potuto cadere nell'equivoco di pensare che la domanda fosse rivolta ad altri se non a Evelyn, ma questo non impedì al Longbottom di deglutire per l'inquietudine. La corvina, chissà perché, decise che nemmeno stavolta avrebbe emesso un solo filo d'aria e si limitò ad annuire. Lo zio girò i tacchi e si addentrò nello stormo dei suoi allievi, che gli facevano largo non appena lo vedevano arrivare. Evelyn camminava in silenzio dietro di lui, con tutti gli sguardi puntati come tanti riflettori su di lei, neanche fosse stata il centro della scena.
-Ah, Neville!- si ricordò di esclamare, prima di uscire dalla Sala Grande -Puoi prendere, per favore, un sacco a pelo anche per me?-. Il ragazzo annuì, mentre suo zio si voltò a guardarla male, per aver appena urlato davanti a tutta la scuola. La corvina si sforzò di far vedere che non ci aveva fatto caso e, una volta che Severus ebbe ripreso il suo cammino, lei gli andò dietro fino al corridoio che affiancava le scale.

-È successo qualcosa?- ebbe la faccia tosta di domandare la ragazza, anche se mantenne un tono abbastanza discreto.
-Beh questo mi pare ovvio- Severus si voltò ad osservare la massa di studenti in Sala Grande come a dire "se non fosse successo qualcosa, sareste qui?". La voce di Evelyn decise perciò di fare di nuovo i bagagli o comunque di nascondersi all'interno della ragazza, per non uscirne più. Era grata del fatto che ci fosse solo una luce molto fioca ad illuminarli, così da poter occultare nel buio ogni emozione.

IT WAS YOU ALL ALONG {Fred Weasley} [HARRY POTTER]Where stories live. Discover now