Me del futuro?

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Ritorno a casa completamente zuppa d'acqua, ma con un sorriso enorme stampato sul viso. Ho passato un pomeriggio bellissimo con Bucky, è davvero un ragazzo d'oro.

Busso alla porta per poi trovare mio padre davanti a me pochi secondi dopo. Non appena incrocio i suoi occhi divento immediatamente seria.
"Ciao" sussurro.

"È già il secondo giorno di fila che torni tardi a casa" mi dice senza nemmeno ricambiare il saluto.
Abbasso lo sguardo, colpevole. Mio padre è cambiato da quando la mamma è morta. È diventato un po' più severo e non ride quasi più.

"Non riuscivo a trovare la strada, la pioggia mi aveva accecato" mi giustifico sparando l'ennesima cavolata. Ho appena detto una cosa stupidissima, e me ne rendo conto.
Lo vedo sospirare spazientito e, senza dire più niente, si sposta di lato per farmi passare.

Entro velocemente in casa e poi mi dirigo subito verso la mia camera per poi chiudere la porta a chiave. Non lascio entrare mai nessuno qui.

La prima cosa che faccio è indossare il pigiama. È talmente caldo che mi ha fatto passare il freddo in pochi secondi.

Dopodiché mi stendo nel letto coprendomi con il piumone fino alla testa, di notte ho tanta paura di dormire da sola.
Vorrei avere Bucky affianco a me, mi sentirei molto più al sicuro.
Sorrido involontariamente all'immagine di me e lui stesi nel letto, abbracciati, ma poi scuoto la testa ritornando alla realtà.

Resto a guardare un punto impreciso nella mia stanza nell'attesa di addormentarmi e infatti, dopo qualche minuto, i miei occhi cominciano a chiudersi pian piano.

Sento una forte presa stringere le mie braccia mentre vengo trascinata all'interno di una stanza di quello che sembra un laboratorio. Affianco a me ci sono due uomini che sembrano anche abbastanza forti.
Cerco di dimenarmi in tutti i modi per riuscire a scappare, ma loro tengono le mani ben salde sulle mie braccia.
Mi sento debole e stanca, le mie guance sono bagnate dalle lacrime e la mia testa non fa altro che pulsare per il forte dolore che sto provando.

Vengo fatta sedere su una sedia, e i due uomini che mi hanno portata qui appoggiano con forza le mie braccia sui braccioli per poi legarmi i polsi con delle cinghie.
Alzo lo sguardo verso la figura davanti a me. Cerco in tutti i modi di capire di chi si tratti, ma non ha un volto. Riesco solo a sentire la sua voce.
"Che cosa volete da me?" chiedo in un sussurro. Ho tanta voglia di scappare, ma sono così debole da non riuscire nemmeno a respirare.

"Lascia che te lo mostri" dice con un sorriso, credo.
Vedo che con un cenno del braccio da il permesso alle due guardie che mi hanno legata di avvicinarsi a me.
Posizionano ai lati della mia testa degli "oggetti" di metallo e, un attimo dopo, sento una forte scarica elettrica in tutto il mio corpo che mi costringe ad urlare dal dolore.

Mi alzo di colpo, le lacrime che scivolano lungo le mie guance e il respiro pesante.
Il sogno che ho fatto era a dir poco spaventoso, non risucivo neanche a capire chi fosse la protagonista. Forse era una me del futuro, tra qualche anno, oppure una ragazza inventata dalla mia mente.
Che cosa significa questo sogno? Ero io la povera ragazza torturata? Devo proteggere qualcuno da quel terribile destino? O è qualcuno che deve proteggere me?

Ritorno a stendermi nel letto cercando di non pensarci più. Ho soltanto dodici anni, non c'è motivo di perdere tempo su uno stupido incubo che ho fatto, e che tra l'altro non è neanche reale.

Resto a pensarci per quasi tutta la notte dato che, non appena chiudo di nuovo gli occhi per riaddormentarmi, riesco già a vedere alcuni spiragli di sole entrare dalla finestra e illuminare la mia stanza.

❄️❄️❄️

Scusate il capitolo terribilmente corto ma per questo non risucivo proprio ad avere idee. Spero che vi sia piaciuto, fatemelo sapere.
Ciao. ♥️

P.s. non vedo l'ora di farvi leggere i prossimi capitoli.♡♡♡



𝙿 𝚁 𝙾 𝙼 𝙸 𝚂 𝙴|| 𝙱𝚞𝚌𝚔𝚢 𝙱𝚊𝚛𝚗𝚎𝚜 Where stories live. Discover now