Compleanno (pt.1)

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14 febbraio, 1934

Mi trovo nella mia stanza pronta per uscire con le mie amiche. Oggi è il mio compleanno e, dato che non ho potuto organizzare nulla in casa, ho deciso di portarle a fare un giro per la città. Volevo fare una cosa semplice e poi, non appena ritornerò a casa, spegnerò le candeline con mio fratello e mio padre.

Mi trovo davanti allo specchio con indosso il vestito che ho comprato proprio per questa occasione. Non è molto lungo ma arriva un po' più sopra delle ginocchia, è giallo e ha delle bretelle non troppo spesse che si appoggiano sulle mie spalle.
Alle gambe ho delle calzamaglia trasparenti ma abbastanza pesanti per non morire di freddo. Ai piedi indosso delle ballerine dello stesso colore dell'abito.

I capelli, invece, li ho legati in una treccia lenta che ricade di lato, infatti mi copre un lato del collo.
Per quanto riguarda il trucco ho deciso di non esagerare molto. Ho solo messo un po' di mascara per "illuminare" il mio sguardo, e un lucidalabbra trasparente. Ho sempre avuto delle belle labbra, l'unica mia caratteristica fisica che apprezzo, infatti non metto quasi mai il rossetto.

Ad interrompere i miei pensieri è qualcuno che bussa alla porta della mia camera.
"Chi è?" chiedo continuando a sistemare i miei capelli.

"Sono io" sento dire dalla voce di mio fratello che poi apre la porta.

Accenno un sorriso per invitarlo ad entrare, infatti lui capisce al volo e chiude la porta alle sue spalle.
In questi anni, dato che siamo maturati e diventati più responsabili, stiamo andando sempre più d'accordo. Infatti, gli ho raccontato anche di Bucky e di come mi ha salvata da quel bulletto esattamente sei anni fa.
Oggi compio diciotto anni, il tempo sembra essere volato.

"Inviterai anche Bucky?" mi chiede interrompendomi dai miei pensieri, un tono di gelosia nella sua voce.
Mi lascio sfuggire un altro sorriso. È sempre stato geloso del mio amico, pensa che io voglia più bene a lui.

"No" scuoto leggermente la testa. "Mi ha detto che per questa settimana non sarà in città e che forse tornerà domani sera" aggiungo un po' delusa.

"Ti dispiace, non è vero?" mi chiede.

"Beh, Freddie, è il mio migliore amico" sospiro.

"Di solito ti confidavi sempre con me, perché non mi hai mai parlato di lui?" mi chiede mantenendo sempre lo stesso tono geloso che aveva anche all'inizio della nostra conversazione.

"Da piccoli io e te litigavamo sempre, pensavo che poi avresti detto tutto a papà" ammetto sorridendo divertita.
Quello che dice è vero. Ogni volta che avevo un problema lui era sempre pronto ad ascoltarmi e a prendere a pugni qualcuno, se necessario, ma non gli ho mai voluto parlare di Bucky.
"E poi se ti avessi parlato di un ragazzo saresti andato su tutte le furie" aggiungo.

"Già" scoppia a ridere. "Almeno vuoi dirmi come vi siete conosciuti? È una cosa che mi chiedo da sei anni a questa parte" mi chiede incuriosito.
Mi lascio sfuggire un risata. Infatti, ora che ci penso, non gli ho mai raccontato del nostro primo incontro.

"Avevo appena finito di studiare, così uscii di casa per fare una passeggiata. Mi imbucai in un vicolo cieco perché stavo rincorrendo uno stupido gatto randagio e, quando stavo per andare via, mi ritrovai davanti a questo ragazzo. Voleva rubare il gelato che stavo mangiando, infatti stava anche cercando di prenderlo dalle mie mani con la forza, ma poi arrivò Bucky a salvarmi" sorrido arrossendo leggermente a quel ricordo.
"Mi diede un fiore per sollevarmi un po' il morale, una margherita, precisamente"

"Cavolo, forse mi sono sbagliato su di lui" ammette.

Mi giro a guardarlo.
"In che senso?" chiedo diventando improvvisamente seria. Chiunque osi parlare male di Bucky davanti a me potrebbe finire all'ospedale.
Da quando è successo quell'episodio tanti anni fa, chiesi a mio fratello di insegnarmi a difendermi dato che lui si stava allenando per entrare a far parte dell'esercito.
Ancora oggi mi alleno a combattere.

"Pensavo fosse uno dei soliti ragazzini stupidi che ci sono in giro, invece no"

"Già, Bucky è il ragazzo più bello, intelligente, educato e simpatico che io conosca... ovviamente dopo di te" aggiungo velocemente dopo aver notato una leggera fulminata con lo sguardo da parte sua.

"Ti piace?" mi chiede.
Rimango un attimo spiazzata dalle sue parole, infatti ci penso un attimo prima di rispondere.
Lo devo ammettere, quando ero più piccola una leggera cotta per lui l'avevo, ma crescendo ho capito che per me era solo il mio migliore amico.

"No, non mi piace" sorrido leggermente.

"Sei sicura?" chiede ancora, questa volta con quel suo solito sorriso provocante che mi fa sempre innervosire.

"Sì!" sbotto, ma lui invece scoppia a ridere.

"Dai, adesso andiamo perché sei la festeggiata e non puoi arrivare in ritardo" sorride divertito mentre si alza dal mio letto.
Annuisco alle sue parole, prendo il coprispalle, e lo seguo.

"Freddie, aspetta" lo fermo.
Lui si gira a guardarmi.

"Sì?"

"Come sto?" chiedo timidamente.
Non ho mai chiesto una cosa del genere a mio fratello, infatti sono pronta a ricevere il solito insulto stupido che subisco da quando sono piccola: "sembri una papera".

"Sei bella" sorride.

❄️❄️❄️

Heilaaa eccoci alla fine di questo capitolo. Ditemi la verità, come vi sembra questa storia?
Inoltre, molto probabilmente, potrebbe esserci anche un sequel ma non ne sono sicura. Fatemi sapere se vi piacerebbe che io ne pubblicassi uno.
Ciao. ♥️






𝙿 𝚁 𝙾 𝙼 𝙸 𝚂 𝙴|| 𝙱𝚞𝚌𝚔𝚢 𝙱𝚊𝚛𝚗𝚎𝚜 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora