Sfoghi.

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Mi maledico mentalmente appena mi rendo conto di essere già ritornata a casa, non ho proprio di voglia di vedere Freddie e mio padre. Cominceranno a farmi troppe domande, e io non sono assolutamente in vena di parlare. 

Apro la porta per poi richiuderla dopo pochi secondi. Poso le chiavi nel piattino sul mobile, vicino all'entrata, e poi sposto lo sguardo su i miei familiari che sono seduti a tavola a cenare.
"Heilà, com'è andato l'esame?" mi chiede Freddie.

Sospiro per un attimo, ma poi sorrido. Non voglio far capire che sono triste.
"È andato bene, la commissione si è complimentata con me" rispondo.

"Ma è fantastico!" esclama felice mio fratello.

"Vuoi venire a mangiare?" mi chiede mio padre cambiando subito argomento.

"No, non ho molta fame. Credo che ora andrò a dormire perché sono molto stanca" invento la prima scusa che mi passa per la testa e poi mi dirigo subito verso la mia camera.

Scoppio a piangere non appena mi infilo nel letto. È la prima volta che litigo con Bucky in sei anni di amicizia. Quelle brutte parole che mi ha detto mi stanno facendo stare malissimo, non è mai stato così cattivo con me.

Non avrei mai dovuto rivolgergli la parola quel giorno in cui ci siamo conosciuti e, per di più, ho fatto l'errore più grande della mia vita a fidarmi di lui.

Qualcuno bussa alla porta interrompendomi dai miei pensieri.
"Voglio stare da sola, Freddie!" urlo da dentro per farmi sentire. Non voglio essere consolata da nessuno in questo momento.

"Non fa niente" dice con nonchalance per poi entrare.
"Allora, ne vuoi parlare?" mi chiede sedendosi sul bordo del letto mentre appoggia una mano sulla mia spalla.

Mi metto a sedere anche io appoggiandomi con la schiena alla testiera del letto per guardarlo meglio.
"Che cosa devo dirti?" chiedo.

"Il motivo per cui sei triste" risponde ovvio.
Rimango in silenzio per qualche secondo, poi distolgo lo sguardo dai suoi occhi.
"Il tuo esame è andato male, non è vero?" mi chiede.

Scuoto la testa.
"L'esame è andato bene, ma non sono triste per questo" rispondo.
"Ho litigato con Bucky" sussurro dopo qualche secondo.

Subito dopo le mie parole sento mio fratello abbracciarmi, infatti, mi lascio andare ad un pianto lungo e liberatorio.
Non sono mai stata così tanto male per lui.
"È stato cattivo" sussurro tenendo la testa appoggiata sul suo petto mentre cerco di asciugarmi le lacrime.

"Potrei prenderlo a pugni se me lo trovassi davanti" afferma arrabbiato mentre mi accarezza i capelli per consolarmi.

"No, non fargli del male" dico schiarendomi la voce per poi staccarmi da lui. Non gli permetterei mai di fare una cosa del genere. Anche se abbiamo litigato continuo a volergli fin troppo bene.

Lo vedo fulminarmi con lo sguardo, ma stranamente non dice nulla. Pensavo che avrebbe cominciato a farmi le solite ramanzine da fratello maggiore.
"Perché avete litigato?" mi chiede.

"È stata tutta colpa mia. Lui mi ha detto che voleva entrare a far parte dell'esercito quando sarebbe diventato più grande, ma io mi sono arrabbiata. Abbiamo cominciato a discutere e io, non so perché, gli ho detto che lo odiavo. Lui, invece..." comincio a dire, ma poi mi fermo.

"Lui cosa, Coraline?" mi chiede arrabbiato.

"Mi ha detto che non significo niente per lui" sussurro abbassando lo sguardo.

"Sarà meglio per te che tu non lo veda mai più"

Appena sento quelle parole alzo immediatamente lo sguardo su di lui. Non farò mai una cosa del genere, può scordarselo.
"Vai via" sbotto per poi stendermi di nuovo sotto le coperte.
"Voglio dormire, sono stanca" aggiungo.

Senza dire niente lo sento alzarsi dal letto e pian piano il rumore dei suoi passi si allontana sempre di più. Mi accorgo di rimanere finalmente sola non appena la porta della mia camera si chiude.

Decido di non pensare a Bucky e di chiudere gli occhi per cercare di dormire. Infatti, dopo pochi minuti, mi addormento.

***
Sento gli occhi del ragazzo davanti a me che mi squadrano dalla testa ai piedi, poi, un ghigno compare sul suo volto.
Le sue mani cominciano a toccarmi ovunque, ma io non ho la forza di muovermi.
Sono completamente bloccata per colpa della paura che sto provando.

"Bucky, aiutami!" urlo il suo nome non appena lo vedo a pochi metri di distanza da noi.
Lui si gira verso di me restando a guardare la scena con un sorrisetto divertito.
"Per favore!" urlo disperata, ma lui non si muove.
Anzi, si gira di spalle e mi lascia lì, completamente sola.
***

Apro gli occhi di colpo sentendo le ennesime lacrime che mi rigano le guance.
Respiro profondamente cercando di calmarmi, e fortunatamente ci riesco.

Ormai il sonno è completamente sparito dato che i miei pensieri ora sono concentrati, ancora una volta, su Bucky.
Non lo vedo da poche ore, ma mi manca terribilmente.

❄️❄️❄️

Heyy, come va?
Scusate per il titolo terribile che ho messo, e anche per la pessima qualità di questo capitolo, ma non risucivo a trovare delle idee decenti hahahaha.
Ad ogni modo, spero che vi sia piaciuto comunque.
Fatemi sapere. <3

Ci vediamo con il prossimo aggiornamento.
Ciao ciao. ♥️





𝙿 𝚁 𝙾 𝙼 𝙸 𝚂 𝙴|| 𝙱𝚞𝚌𝚔𝚢 𝙱𝚊𝚛𝚗𝚎𝚜 Opowieści tętniące życiem. Odkryj je teraz