10.

277 18 12
                                    




Venerdì sera.

Sono seduta sul divano del salotto di casa mia. Ho il portatile acceso sulle ginocchia, il browser è aperto sull'archivio di immagini di un sito porno. Dopo quindici pagine di lei vs. lei, loro vs. lui e lei vs. loro, finalmente trovo il .jpeg di un rapporto sessuale tra un uomo e una donna. Me lo salvo sul desktop. Non è a scopo ricreativo, la pornografia non è decisamente il mio genere; è per lavoro. Mi serve un supporto visivo per le mie congetture.

Martedì.

Mentre vado in ufficio mi fermo in un discount a comprare una confezione di quei biscotti giganti tempestati di cioccolato che gli americani chiamano cookies, vere e proprie bombe ipercaloriche in grado di creare dipendenza da serotonina. Più tardi, una volta arrivata alla mia postazione, apro la scatola e la allungo a Samantha sulla superficie del tavolo rotondo. Samantha esita, timeo Danaos et cookies ferentes, ma poi accetta l'offerta. Nell'arco della mattinata si spazzola cinque o sei biscottoni. Stiamo già entrando in confidenza.

Verso le undici Milo Martello entra nella nostra stanza. Samantha lo accoglie squadernandogli in faccia sorriso e scollatura; si fa seria quando realizza che Martello è venuto per me.

«Signorina Tutto, dopo pranzo Erjona deve andare da uno dei nostri fornitori a controllare l'ultima partita di pezzi. Le va di accompagnarla in macchina?»

Accettare significa perdere di vista Martello per un paio d'ore, ma come faccio a dire di no?

Ecco perché intorno alle quattordici e trenta mi ritrovo nel traffico a bordo della mia Mazda con Erjona Fishta, oggi in tailleur rosa pesca, che mi fa da navigatrice.

«Alla rotonda, la terza» dice. «Poi sempre dritto per mezzo chilometro. Poi svolta a sinistra».

Tanto vale approfittarne per gettare l'amo e vedere se abbocca.

«Sbaglio, o tu e Martello siete molto vicini?»

Lei reagisce come una bambina beccata con le mani nella marmellata. «Cosa? Io... Non... Cioè, sì, ma...»

«Voglio dire, ho l'impressione che tra voi due ci sia un'intesa particolare».

Riprende il controllo abbastanza da formulare una risposta coerente. «Io e Milo siamo legati da una profonda ammirazione reciproca».

«Da quanto tempo lo conosci?»

Erjona risponde al volo, senza pensarci nemmeno per un istante: «Dal quattordici aprile dell'anno scorso».

«Ti ricordi la data esatta?»

«Sì, be', è... È facile ricordarsela. Mi sarei dovuta sposare diciassette giorni dopo».

«Dovevi sposarti? E invece?»

«È... È complicato. Ho conosciuto Milo a un evento per le startup green. Lui era lì a presentare la Strawman. Sono rimasta così colpita da... dalle sue evidenti qualità professionali e umane che gli ho chiesto subito di poter lavorare al suo fianco. È stato un grande passo avanti nel mio percorso personale ma un... piccolo passo indietro rispetto al mio lavoro precedente, per quanto riguarda la retribuzione. Così ho deciso di rimandare il matrimonio a... a quando la Strawman sarà una realtà più affermata».

«Annullare un matrimonio con così poco anticipo dev'essere un bel casino. Ci tenevi proprio tanto a lavorare nel campo della plastica riutilizzabile».

«Be', sarebbe stata comunque una cerimonia semplice, al risparmio, con pochi...»

«Come l'ha presa il tuo ragazzo?»

Vale TuttoWhere stories live. Discover now