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Un'altra cosa che mi ricordo del programma di filosofia del liceo è quell'aneddoto su Hegel. Per qualche motivo Hegel aveva deciso che nello spazio tra Marte e Giove non ci fosse e non ci potesse essere nessun pianeta ancora sconosciuto. Quando invece saltò fuori che un pianeta tra Marte e Giove c'era e che, di conseguenza, la sua teoria era stata smentita dai fatti, Hegel disse

"Tanto peggio per i fatti".

È domenica sera e sto fissando il muro. Letteralmente: sono nella mia stanza, seduta al contrario sulla sedia della mia scrivania, le braccia incrociate sopra lo schienale, e fisso la parete vuota dietro il mio letto. Avevo programmato di riempirla con una bella fotografia compromettente, ma anch'io sono stata smentita dai fatti. Ho in mano il registratore digitale sul quale è salvata la professione d'innocenza.

Ho passato l'ultima parte della settimana lavorativa a fare telefonate, spedire mail e odiare il mio capo, cioè più o meno quello che fanno tutti gli impiegati di tutti gli uffici del globo. Solo che io non odio il mio capo perché è uno stronzo o un incapace o perché non mi paga. L'esatto opposto: lo odio perché non riesco a trovargli un difetto.

Hai un bel sorriso. Belle spalle. Addominali notevoli. Un notevolissimo culo. Una bella macchina, una bella casa, un sacco di soldi. Sai motivare la gente, metterla a suo agio, sai con esattezza quello che vuoi. Sai cucinare, comportarti in società, sai perfino vestirti, virtù tutt'altro che scontata per un maschio eterosessuale. Sei gentile e determinato, carismatico e sensibile, ambizioso e idealista. Per quel che ho potuto osservare hai pure, sarebbe ipocrita fingere che non sia rilevante, un pene dalle dimensioni ragguardevoli. Dovevi per forza essere anche un martire della monogamia? Ti costava tanto onorare la più antica delle tradizioni virili e sbatterti la tua segretaria?

Premo Rewind sul registratore e, a seguire, Play. Sento la sua voce che dice

«Mai».

Prima di incontrare te vivevo in un mondo nel quale due più due faceva quattro, il sole sorgeva a Est e gli uomini erano fondamentalmente tutti uguali, gusci diversi ma stessa polpa. Ora, a causa tua, mi alzo alla mattina col terrore di vedere il sole che si muove nel cielo a zig zag.

Io non me lo posso permettere che esista uno come te. Tu, per il solo fatto che sei tu, fai vacillare la comprovata infallibilità del mio metodo professionale e l'incontestabile ragionevolezza delle mie scelte di vita, mi costringi a fare i conti con me stessa senza nemmeno la certezza di quanto fa due più due. Perché se esiste uno come te, forse ne esistono altri, e allora non posso più fidarmi del mio istinto o della mia esperienza o della mia capacità di giudizio.

E se invece non ce ne sono altri come te, se tu sei unico, be', forse è anche peggio.

Per la cronaca, tra Giove e Saturno non c'è nessun pianeta. Oggi sappiamo che quello che era stato avvistato all'epoca era solo un grosso asteroide. Quindi Hegel aveva ragione. 'Fanculo i fatti.

A questo punto non è più lavoro e nemmeno una missione, è autodifesa. Per la mia sopravvivenza, gli ingranaggi della realtà devono essere riallineati, l'ordine naturale dev'essere ristabilito, il sole deve tornare al suo posto. Anche al prezzo di mettere temporaneamente da parte un paio dei miei principi.

Non m'importa nulla di lei, le riferirò che le sei sempre rimasto fedele, per me può pure trascorrere il resto dei suoi giorni nella convinzione di aver sposato un santo. Io ho bisogno di sapere che sei solo un uomo, e ho intenzione di dimostrarlo. A qualunque costo.

Tutte le altre hanno fallito con te, ma loro sono dilettanti. Io sono una professionista, conosco tutti i trucchi, far cadere in trappola quelli come te è il mio mestiere. L'unica differenza rispetto al solito è che stavolta dovrò fare da esca.

Tra poche ore sarà lunedì. Inizierà l'ultima settimana che dobbiamo passare insieme. Entro la prossima domenica io e te avremo fatto sesso. Dal lunedì successivo torneremo alle nostre vite di prima, portando con noi come souvenir la consapevolezza che in fondo non sei poi così speciale.

Premo di nuovo Rewind e Play. Lo sento ripetere

«Mai».

Vedremo.

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