Capitolo 4

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Alex: "Chiamami quando devo venirti a prendere, e fai la brava"
Jess: "Certo" Dico aprendo lo sportello e lo saluto dandogli un bacio in guancia. Mi sorride e fa retromarcia.
Mi incammino per il vialetto e vedo la casa, è gigantesca, è perfino il doppio se non di più della mia casa delle vacanze e qui inizio ad avere ansia.
Faccio un respiro profondo e busso alla porta. Klaus mi apre dopo due minuti, capibile avendo una casa così grande.
Klaus: "Ciao Jessica sei davvero bellissima" Io gli sorrido e stranamente la mia autostima si alza di botto, cosa che non succede praticamente mai se non ogni tanto con Caroline.
Jess: "Grazie Klaus, anche tu stai molto bene" Mi sorride e mi invita ad accomodarmi e sento subito il calore di casa e un buon profumo di cucinato.
Klaus: "Spero ti piaccia la pasta"
Jess: "È il mio piatto preferito ma come facevi a saperlo?"
Klaus: "Intuito. So che piace alle ragazze"
Jess: "Devi avere esperienza eh hahah"
Klaus: "Giusto un po" Lui chiude la porta e ci accomodiamo al tavolo.
Noto subito che ci sono tre ragazze a fare da cameriere vestite molto scollate, cosa che mi da molto fastidio.
Jess: "Cosa ci fanno loro qui?"
Klaus: "Mi servono, sono abbastanza ricco da tenerle qui a servirmi"
Jess: "Ok ma, non ti sembra un po' sessista ed egoista farle vestire così anche quando ci sono ospiti"
Klaus: "Non puoi passare sopra a questo piccolo particolare e sederti?"
Incrocio le braccia e rimango in piedi in silenzio fino a che non cede.
Klaus: "E va bene, ragazze lasciate qui i piatti e andate via" dice "Ora puoi sederti?"
Lo spingo e mi siedo da sola. Cominciamo a mangiare e stiamo in silenzio per qualche minuto che sembrano essere intere ore.
Klaus: "Sei molto convincente" Lo guardo confusa "Voglio dire in pochi secondi mi hai convinto a fare ciò che volevi, cosa che non succede praticamente mai"
Jess: "Semplicemente dico ciò che penso nel modo in cui lo penso" La mia voce si rattrista "Come mi ha sempre insegnato mia madre"
Lui mi guarda compiaciuto.
Klaus: "dov'è ora tua madre? Se posso chiedere"
Jess: "Non lo so. Cioè è scappata via con un uomo qualche anno fa e non si è più fatta sentire, non so perché lo abbia fatto...eravamo felici"
Klaus: "Mi dispiace"
Jess: "Non devi, sono abituata a stare da sola. Diciamo che non sono molto fortunata in amore o famiglia. Sono sigle da tutta la vita e mio padre è sempre a lavoro" Dico ironicamente. "So che cambio discorso ma..devo proprio chiedertelo"
Klaus: "Dimmi tutto."
Jess: "Perché Stefan e Damon mi hanno raccomandato di non fidarmi di te e di starti lontana, non sembri così pericoloso."
Klaus: "Non abbiamo bei passati" dice sorridendo.
Passiamo il resto della serata parlando di roba personale e scherzando, forse inizia a starmi simpatico e gli accenno anche del fatto che secondo me il mio gruppo mi stia nascondendo qualcosa ma lui non sa nulla a riguardo.
Klaus: "Spero che tu abbia mangiato bene, andiamo nella stanza da gioco, li posso offrirti qualcosa se vuoi"
Jess: "Solo mezzo bicchiere di amaretto" dico vedendo la bottiglia "penso che tu sappia che non reggo bene l'alcool" Mi guarda e sorride annuendo. Mi da il bicchiere e mi metto seduta su una poltrona bevendo in silenzio. Mi alzo per andare a chiamare mio fratello.
Jess: "Grazie Klaus, sono stata bene, penso che rivaluterò la tua richiesta di essere amici basta che tu non venga a trovarmi di prima mattina"
Lui mi si avvicina in silenzio e mi prende le guance cercando di baciarmi. Io faccio un passo indietro dandogli uno schiaffo. Mi accorgo che forse lo avrei voluto ma non devo dargliela vinta.
Jess: "Ma che diavolo ti salta per la testa! Hai rovinato una serata perfetta"
Jess: "Pensavo che non fossi il tipo che ha sempre uno scopo ma mi sbagliavo. Considerati fuori dalla mia vita!"
Lui mi guarda arrabbiato, come se lui fosse nella ragione.
Klaus: "Vuoi sapere perché i Salvatore non vogliono che ti fidi di me? Bene andiamo a chiederglielo" Mi strattona fino alla sua macchina, io cerco di liberarmi ma la sua presa è troppo forte e così mi chiude dentro.
Guida fino a casa dei Salvatore e entra dando un pugno alla porta e sbattendola per chiuderla. Stefan e Damon sono in salone a bere e appena mi vedono sobbalzano.
Damon: "COSA DIAVOLO CI FA LEI CON KLAUS?!" Urla
Jess: "Stefan non te lo ha detto?"
Damon: "Detto cosa?"
Jess: "Che questo maniaco del controllo mi ha invitato a casa sua per una cenetta romantica illudendomi che volesse farsi perdonare"
Damon: "CENA ROMANTICA! Ma di che cavolo parla?" Dice indicandomi incazzato nero. "Lasciala Klaus"
Klaus: "Con piacere, tanto ho altro da fare in questo momento" Finalmente mi molla e noto che mi ha lasciato il segno. Vedo che si incammina verso il seminterrato e io corro ad abbracciare Damon spaventata che mi stringe a se.
Vediamo Klaus risalire e Damon si mette davanti a me come da barriera.
Klaus: "Prima che possiate dire qualsiasi cosa la ragazzina voleva sapere perché noi abbiamo dei passati difficili..." va dritto al punto "Allora lo dite voi o lo dico io con le forti?"
Stefan: "Klaus no..è per proteggerla lo sai"
Jess: "dirmi cosa?" Chiedo mettendomi tra Klaus e i fratelli salvatore "Ragazzi dirmi cosa?" Nessuno risponde "Klaus dimmelo"
Klaus tira fuori una sacca di sangue e la apre proprio davanti a stef facendo colare il contenuto. Damon cerca di calmarlo ma prima che possa farlo io vedo tutto: Stefan si è trasformato in un mostro. Io cerco di allontanarmi spaventata ma Klaus mi ferma.
Klaus: "Siamo tutti così, Elena, Damon, caroline, Tyler; cambiano solo le specie tesoro"
Jess: "Siamo? Specie? Ragazzi ma che cavolo..."
Klaus: "Peccato che siano così da anni, i nostri Salvatore hanno più di 100 anni, io più di 1000, invece gli altri sono nuovi arrivati" mi dice.
Damon cerca di parlarmi: "Jess, noi..." ma lo interrompo "NO, non voglio parlarvi ora...Klaus per favore portami a casa"
Klaus: "Certo Jess, andiamo"
Usciamo e salgo in macchina, non lo degno neanche di uno sguardo, quando siamo arrivati vedo davanti al mio giardino un sacco di auto della polizia e ambulanza allora scendo dalla macchina per vedere cosa sia successo, seguita da Klaus.
Sceriffo: "Jess mi dispiace non puoi entrare, siamo nel bel mezzo di un'indagine"
Jess: "Indagine, cosa?"
Sceriffo: "Vado al punto...Tuo padre è stato ucciso"
Crollo dentro ma non lo do a vedere
Jess: "Cosa? E dov'è Alex"
Sceriffo: "È partito per Londra un'ora fa. Pensiamo sia stato proprio lui" mi dice "Però per questi giorni non puoi stare qui, stai da qualche amico, ti faremo sapere"
Annuisco e mi giro verso Klaus.
Jess: "Posso stare da te? Non ho voglia di vedere gli altri"
Klaus: "Ma certo, andiamo"
Non parlo in macchina e tanto meno a casa, Klaus mi fa vedere la stanza in cui dormirò questi giorni.

Stuck with you// klaus mikealson Where stories live. Discover now