Capitolo 5

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Ormai la scuola è iniziata da una settimana ma sono ancora sconvolta e non voglio andarci. Sta mattina si sono tenuti i funerali di mio padre e sono tornata a casa per prendere qualche vestito, dato che Klaus ha accettato di farmi restare fino a che non mi riprendo, sia dalla morte di mio padre sia dalla notizia soprannaturale.
Comunque gli parlo a malapena per dargli il buongiorno e buonanotte, poi mi chiudo in camera e piango solo quando esce. Non mi piace farmi vedere debole, soprattutto davanti a lui. Lo conosco da pochi giorni eppure, nonostante ci abbia solo litigato, penso di iniziare a provare qualcosa per lui. Quando penso a lui smetto di piangere. SONO PATETICA.
Oggi al funerale c'erano tutti, ma non sono riuscita a parlargli, non so se per rabbia o delusione, di sicuro non è paura conoscendomi.
È ora di cena e Klaus mi viene a chiamare, finalmente dopo giorni sono riuscita a mangiare qualcosa di sfuggita ma poi torno in camera mia in silenzio. Mi metto a guardare il giardino dalla finestra e penso a una vita diversa.
Dopo circa un'ora sento bussare alla porta "Avanti" è Klaus.
Klaus: "Volevo darti una cosa" tira fuori un ciondolo di diamante "era di mia madre ormai defunta, voglio che lo abbia tu"
Jess: "Grazie Klaus è bellissimo" si avvicina e me lo mette. Mi guardo allo specchio e lui è dietro di me, sento il suo fiato sul collo e non mi sentivo così viva da una settimana. Si allontana e mi giro verso di lui.
Klaus: "come stai? Non parli da giorni"
Jess: "Tutto bene" Dico con la voce tremolante
Klaus: "Non serve mentire"
A quella frase scoppio in lacrime e lui mi viene incontro per abbracciarmi dicendomi che va tutto bene. Dopo un po' mi calmo e mi metto sotto le coperte per dormire, anche se non ci riuscirò.
Klaus: "Bene Jess, buonanotte io vado"
Jess: "No Klaus" lo fermo "Puoi restare con me? Mi sento più tranquilla"
Lui mi sorride e annuisce. Si toglie le scarpe e si sdraia dietro di me, carezzandomi il collo. Finalmente mi addormento.
La mattina seguente
Mi sveglio perché sento una presenza vicino a me. È Damon, io sobbalzo e mi tappa la bocca. Mi guarda negli occhi e mi dice "Tu ora scenderai giù e dirai a Klaus di non voler più avere a che fare con lui, dopodiché tornerai a casa. Ora dimentica che ti ho detto io di fare queste cose" Sento un vuoto di memoria e scendo giù.
Klaus: "Buongiorno! Dormito bene vedo"
Jess: "Risparmia la predica, me ne vado" mi guarda confuso "Grazie di avermi ospitata ma è stato un errore stare con te, chissà quante volte mi hai soggiogata"
Mi guarda male e mi dice "Bene, tanto avevo intenzione di andarmene da questa lurida città"
Vado su in camera, chiamo Stefan e faccio le valigie.
Stefan mi manda un messaggio dicendomi che era arrivato e vado giù, salgo in macchina e mi porta a casa.
La sera non so cosa mi sia preso, allora prendo la macchina di mio padre e vado a casa di Klaus per chiedergli scusa. È tutto buio. Busso alla porta più volte ma nessuno apre, tutte le luci sono spente allora capisco di aver fatto un casino, Klaus se n'è andato.

Stuck with you// klaus mikealson Where stories live. Discover now