Prologo.

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Il rumore della tastiera dei computer, risuonava nella stanza. A esso si aggiungevano i rumori della città, caotica e frenetica, che si udivano dalle finestre aperte. Ogni piccolo rumore risuonava nelle orecchie, con forza e costanza, tanto da portarti all'esaurimento.
Newt, viveva quello strazio da tre anni ormai, tutti i giorni della sua vita. Lavorava in uno dei palazzi più grandi di Manhattan, per una rivista di moda importantissima.
L'intera struttura era dedicata alla realizzazione delle riviste, e ogni mansione si svolgeva in un piano diverso. Al primo piano, si scattavano le foto da mettere all'interno dell'editoriale, al secondo piano venivano sviluppate e fatte diventare digitali. Successivamente venivano spedite al terzo piano, dove ci si occupava di ritoccarle, per renderle perfette. Al quarto piano, si creava l'impaginazione dell'intera rivista, mentre al quinto si creava la copertina, la parte più importante. Successivamente venivano spedite al sesto piano, dove finalmente le riviste venivano stampate. All'ultimo piano, il settimo, il capo dell'azienda controllava se il lavoro fosse stato fatto come era stato richiesto, e da lì venivano portate nei negozi per essere vendute.
Newt, era al quinto piano e si occupava dell'impaginazione delle copertine. Non decideva lui come dovevano essere strutturate, poiché lui era semplicemente l'assistente di Steve, un uomo sulla cinquantina che lavorava per quell'azienda da anni. Newt si occupava di fare il lavoro sporco, per poi passare il progetto quasi completato a Steve, che aggiungeva due o tre cose e si prendeva il merito.
Non gli era mai andata bene come cosa, ma pur di fare carriera e di lavorare in quell'ambito, avrebbe fatto di tutto.
Amava il suo lavoro, era stato fortunatissimo ad averlo trovato subito dopo la fine del college. Sognava un giorno di poter diventare lui direttore delle copertine e non solo, ma soprattutto di assistere il capo dell'azienda, come suo primo collaboratore.

Nessuno dei dipendenti aveva mai conosciuto di persona il capo dell'azienda, se non i capi reparto. Nessuno di loro aveva mai fatto parola sul tipo di persona che era, e non si erano mai lasciati sfuggire né insulti né complimenti, troppo terrorizzati di essere licenziati. Quello che di sicuro tutti sapevano, era che fosse un figo pazzesco.
Più volte Newt si era ritrovato a sperare si essere mandato al suo piano, per poterlo finalmente vedere dal vivo, ma il solo pensiero di ritrovarsi davanti a lui gli faceva tremare le gambe. Nonostante la paura, le voci giravano, e tutti dicevano solamente una cosa: era la persona più severa del mondo.

Couture. || Newtmas Where stories live. Discover now