Capitolo 5.

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La luce della luna entrava dalla finestra della camera di Newt, riflettendosi su di lui, che era seduto alla sua scrivania intento a lavorare.

Era Domenica, il giorno di riposo dell'azienda, e stava ancora esaminando tutti i progetti che gli erano stati dati il Venerdì prima. Avrebbe dovuto consegnarli a Thomas il giorno dopo, sistemati e catalogati in ordine di codice. Nonostante fossero le tre di notte e nonostante fosse il suo giorno libero, rimase a lavorare per far sì che il suo primo importante impiego da capo reparto fosse perfetto.
La cosa che però più gli premeva quella sera era terminare il proprio progetto, quello su cui puntava e che sperava venisse scelto. Continuò a cambiare tipologia di scritta, colore e posizione dei testi. Continuò a creare nuovi file non capendo quale fosse la propria idea effettiva. Per arrivare alla decisione definitiva dovette passare un'altra ora.

Accese la sua, probabilmente, ventesima sigaretta, chiuso nella propria stanza con la finestra aperta, che faceva entrare tutto il freddo, congelandogli le gambe scoperte. Era in pigiama, con i suoi amati calzoncini di tuta, i calzini pesanti e la felpa presa a qualche mercatino dell'usato. Aveva le gambe rannicchiate al petto, mentre con una mano fumava e l'altra la torturava, mordendo le pellicine delle unghie.

Fissava il computer, con il progetto aperto davanti. Lo guardava, cercando di trovare qualche errore da correggere, non riuscendo a trovarne nemmeno uno. Solo dopo averlo fissato per più di dieci minuti, accennò un sorriso poggiando la testa sulle ginocchia. Era finalmente contento di un suo progetto e non riusciva a esserne stufo. Era tutto perfetto.

Chiuse il programma, salvando il tutto e trasferendo anche gli altri file su una penna USB, catalogandoli in cartelle denominate con i nomi di chi li aveva creati, rifiutandosi assolutamente di inserire i codici.

Si alzò per poi dirigersi alla propria stampante accendendola. Fece poi partire le quasi cento stampe che avrebbe dovuto fare. Dato l'innumerevole tempo che avrebbe dovuto aspettare, andò a prendere qualcosa da sgranocchiare.

Dentro di lui i pensieri erano tanti. Sperava di avere una chance in più degli altri dopo quello che era successo con Thomas. I loro incontri per lui erano stati strani, ma pieni di passione. Non aveva ancora ben capito la dinamica dell'accaduto, ma il tutto lo intrigava talmente tanto da non porsi nemmeno il problema. Sperava che la loro intimità e la loro "storia" lo mettessero un passo avanti rispetto ai suoi colleghi, portando Thomas a scegliere lui; ed era quasi sicuro sarebbe stato così.

Ripensando a Thomas, prese il telefono dalla tasca della felpa aprendo la loro chat. Osservò la foto profilo, che lo ritraeva alla guida della sua barca, con una maglietta bianca e dei calzoncini verde militare. Aveva gli occhiali da sole e il vento tra i capelli. La cosa che più lo ipnotizzò però fu il suo sorriso, un sorriso che non aveva mai visto. Lo aveva visto sorridere ma in modo diverso, il sorriso che gli era stato mostrato era un sorriso malizioso, un sorriso assetato del suo corpo, non era così puro quando si trovava con lui. Sperava con tutto se stesso di poterlo vedere così un giorno, di farlo ridere in quel modo e di sentirsi felice accanto a lui.

Erano quattro giorni che non si vedevano, e Newt iniziava a sentire la mancanza dei loro incontri. Thomas era sparito dopo quel mercoledì, senza più presentarsi nel suo ufficio, e senza più scrivergli di salire. Non lo aveva visto in giro, cosa più che normale, ma iniziava a sentire la mancanza di passare il proprio tempo con lui. Si chiedeva tutti i giorni cosa stesse facendo, se pensava a lui e se ricordava con grande gioia i loro momenti.
Sperò che la notte passasse velocemente per poterlo vedere il giorno dopo, nel suo ufficio, magari riuscendo a strappargli un bacio più tranquillo, per poi chiedergli di uscire qualche volta, magari a cena fuori.

Cercò di tornare alla realtà, iniziando a scrivere un messaggio, chiedendogli quando sarebbe dovuto passare a portare i progetti. Posò poi il telefono sul tavolo, aprendo la dispensa e prendendo delle patatine, per poi richiudere gli sportelli pronto a tornare in camera per lavorare. Mentre apriva il frigorifero per prendere l'acqua, sentì il telefono squillare. Si girò di scatto e corse, scivolando di poco sul pavimento a causa dei calzini. Afferrò il telefono guardando il messaggio, per poi notare subito un particolare nelle sue parole.

Couture. || Newtmas Onde histórias criam vida. Descubra agora