Couture. || Newtmas

Capitolo 7.

"Serena" disse Newt, alzandosi dalla scrivania e dirigendosi vero la porta, per andare in contro alla ragazza che si era già alzata per raggiungerlo.

"Dimmi capo" disse lei, mettendosi sull'attenti, pronta a eseguire ogni mansione.

"Mi serve che chiami il reparto due e vi facciate dare tutte le foto definitive. Ne voglio almeno due copie a testa. Fattele dare e stampale per tutti, compresa te stessa. Le voglio entro un'ora, credo in te" disse Newt, sorridendole, per poi accarezzarle la spalla in segno di comprensione, come se si sentisse in colpa a darle tutto quel lavoro.

"Mi serve l'attenzione di tutti" disse poi, scostandosi di poco per avere la visuale di tutti i suoi colleghi.

"Mi servono altri progetti, il direttore non è soddisfatto. Mi ha mandato una mail stamattina dicendo che sono tutti troppo banali. Vuole più colori, più anima e più lusso. Mi servono per domani. Mi raccomando ragazzi questo numero è importantissimo, non possiamo permetterci di abbassare la guardia proprio ora. Forza, a lavoro. Serena fai avere a tutti le foto" disse, per poi girarsi e tornare in ufficio.

Si chiuse la porta alle spalle e sospirò, carico fin sopra la testa di lavoro da fare. Doveva registrare i nuovi arrivati e cancellare tutti quelli che erano stati licenziati. Doveva continuare a esaminare i progetti di tutti, scartando quelli che sicuramente Thomas avrebbe odiato, per poi classificarli tutti secondo i codici, in modo tale da rendere il lavoro al proprio capo molto più semplice.
Avrebbe dovuto incontrare dei nuovi ragazzi da assumere, per fare loro il colloquio. In aggiunta, doveva concentrarsi sul proprio progetto, che era ancora in fase di stesura.

Quel giorno si era recato a lavoro con un'ora di anticipo, per iniziare a lavorare sul progetto, senza togliere tempo a tutto il resto. Era sicuro che non avrebbe avuto distrazioni, poiché Thomas non lo aveva più chiamato.

Erano passati tre giorni e non si era fatto vivo. Né per messaggio, né andandolo a trovare e nemmeno presentandosi in mensa. Aveva paura di averlo fatto arrabbiare, chiedendogli di vedersi anche fuori. Aveva paura che avesse frainteso, che magari avesse capito di piacergli in modo romantico, cosa totalmente falsa. Newt non provava nulla per Thomas, se non forte attrazione fisica. Ne era certo.

A preoccuparlo era anche l'accaduto con Phil. Si sentiva costantemente osservato. Sentiva come se tutti sapessero e lo giudicassero. Era terrorizzato dall'idea di perdere tutto quello che aveva, di perdere il lavoro, la fiducia dei colleghi, la possibilità di carriera, magari anche Brenda lo avrebbe abbandonato, se tutti avessero iniziato a parlare male di lui. Aveva paura che Thomas potesse incolparlo di aver rovinato tutto, che potesse decidere di mettere fine a quegli incontri, che per Newt erano importanti. Non sapeva bene perché, ma erano fondamentali per lui.

Iniziò a ragionare su come poter fare per non essere scoperto, magari di parlarne con Thomas e decidere di vedersi fuori, senza creare problemi sul luogo di lavoro, ma sapeva benissimo che non avrebbe mai accettato una proposta del genere.

La cosa che lo preoccupava di più era quel silenzio stampa, che da un mese a quella parte non era mai esistito. Si erano visti tutti i giorni per un intero mese, facendolo anche due volte in una giornata. Non era mai sparito nel nulla così, senza più dirgli di vedersi dopo pranzo, o magari dopo la chiusura. Non era mai successo in un mese che sparisse completamente senza lasciare traccia, ma Newt era sicuro fosse stata colpa sua e di quella stupidissima domanda.

Cercò di non pensarci. Andò in bagno a sciacquarsi il viso, per poi tornare alla scrivania pronto a lavorare per almeno altre tre ore.

Stava controllando il registro del reparto cinque, cancellando i licenziati del mese, quando il suo telefono vibrò, due volte consecutive. Lo afferrò senza dargli troppo peso, voglioso di tornare a lavorare per terminare in tempo per pranzo. Quando lesse il nome, una scia di brividi lo pervase
totalmente, facendogli venire la pelle d'oca.