Capitolo 1.

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Le strade di Manhattan avevano sempre affascinato Newt.
Amava osservare i taxi che aspettavano eventuali passeggeri. Amava osservare le persone camminare con i loro bicchieri di caffè americano in una mano, e il telefono nell'altra. Amava prendere i mezzi, assaporarne la velocità e cercare di capire cosa dicessero dall'altoparlante, non riuscendoci quasi mai a causa del brusio assordante delle voci intorno a lui.
Nonostante fosse una città tremendamente caotica, la amava. Aveva sempre vissuto nella lontana Londra e per certi versi la tranquillità di quella città lo opprimeva. Aveva bisogno di tanti rumori e odori diversi, aveva bisogno di cose sempre nuove.
Quella mattina, si era ritrovato a dividere il vagone della metro con più persone, segno che la settimana era definitivamente ricominciata. Lui era in piedi davanti a una delle porte, con la mano aggrappata saldamente a un bracciolo dei sedili, intento a non cadere.
Arrivato alla sua fermata, si fece spazio tra le persone, facendo attenzione a non perdere la cartellina contente il nuovo progetto per la copertina del mese successivo.
Uscito dalla metro, camminò a passo svelto per una decina di minuti, ritrovandosi davanti l'imponente palazzo nel quale lavorava.
La scritta Couture sopra l'entrata, splendeva davanti i suoi occhi in uno stile elegante e raffinato. Le porte erano girevoli, e davano accesso a uno spazio enorme che comprendeva la reception, posta direttamente davanti l'entrata, qualche metro più in fondo. Sulla destra della reception erano presenti gli ascensori, due per l'esattezza, entrambi in vetro oscurante ed entrambi enormi. Sulla destra degli ascensori, erano presenti i tornelli che avrebbero condotto al ristorante dove potevano mangiare solo i dipendenti o determinate persone su prenotazione in esclusiva.
I colori base dell'intero edificio erano il nero, il beige e il bianco. Tutto era decorato secondo questi colori, donando agli occhi eleganza e armonia.
Ogni cosa era al suo porto, in un ordine quasi maniacale che doveva essere rispettato sempre.

Ogni piano rispettava lo stile elegante e classico del resto dell'edificio, con qualche modifica in base alle esigenze di ciò che si occupava ogni reparto.
Il reparto di Newt, per esempio, era un ampio spazio con le pareti bianche, scrivanie messe in fila in modo perfettamente simmetrico, completamente nere e contrassegnate secondo un codice che veniva dato al dipendente per identificarsi nell'edificio, che andavano dall'A1 all'A25.
Sulla destra delle scrivanie erano presenti delle finestre sviluppate in lunghezza, che prendevano la maggior parte della parete. Le tende erano sui toni del beige, e donavano colore alla stanza.
Sulla sinistra delle scrivanie, invece, erano posti vari macchinari che sarebbero potuti servire, come per esempio due stampanti. Insieme a essi erano presenti due armadi a scaffali contenenti tutti i progetti passati e i progetti futuri. Al centro tra le stampanti e gli armadi, era prensente la porta dell'ufficio destinato al capo reparto.
Erano sempre stati tutti gentili con lui, e aveva con la maggior parte dei suoi colleghi un bellissimo legame. La grande maggioranza di loro aveva dieci o venti anni in più di lui, perciò con determinate persone era puro lavoro, ma con i pochi coetanei aveva stretto un rapporto bellissimo. Tra di essi era presente Brenda, addetta al sesto piano, e si occupava di raggruppare nelle apposite confezioni le riviste man mano che venivano stampate. Si erano conosciuti durante la pausa pranzo, quando entrambi si concedevano una sigaretta sul piccolo balcone tra il quinto e il sesto piano. Lei era originaria della Colombia e si era trasferita a Manhattan per fuggire dalla sua pazza famiglia. Aveva lavorato in diversi posti prima di trovare lavoro in quella azienda, e si era fatta da subito valere.
Newt amava passare del tempo con lei, poiché anche lui era fuggito dalla sua città natale, per cominciare una nuova vita. Capiva ogni suo punto di vista e concordavano sulla maggior parte degli argomenti.
Finito il lavoro era capitato spesso che si incontrassero fuori, che andassero a cenare o a bere qualcosa insieme e, molto spesso, Brenda era rimasta a dormire nel suo appartamento, troppo ubriaca per tornare a casa.

Lei era l'amica che a Londra non aveva mai avuto, l'amica sincera, sempre presente, cinica e schietta che si prende cura delle persone in un modo profondo e passionale. Le voleva un bene che non avrebbe saputo descrivere a parole.

Couture. || Newtmas Where stories live. Discover now