-Capitolo 37-

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Arianna's pov

Mi incamminai percorrendo il corridoio strabordante di studenti nella direzione opposta a quella degli altri, dovevo raggiungere il mio armadietto e mancava solo qualche minuto all'inizio delle lezioni, cercai di farmi strada tra spintoni ed occhiatacce ma tutti continuavano imperterriti a farmi da ostacolo,sbuffai rumorosamente, dovevo sembrare pazza o qualcosa del genere.Una mano strinse saldamente il mio polso ma tra quell'ammasso di pecore che erano i miei compagni non riuscii a vederne il proprietario.Mi sentii tirata via da quel buco e sperando vivamente che fosse uno dei miei amici lo assecondai.Finalmente uscii fuori da quel fiume in piena di adolescenti che si muovevano come un mucchio di automi e feci un lungo respiro respirando aria fresca e non soffocante com'era lì.Sembrai all'improvviso ricordarmi della mano ancora avvolta al mio polso e alzai la testa per vederne il possessore.Il mio cuore perse un battito,anzi, si fermó.

"Grazie" borbottai non sapendo cosa dire mentre mi allontanavo da lui a passi svelti e con la testa china sulle mie vans nere, che all'improvviso erano diventate dannatamente interessanti,molto più interessanti del fatto che il mio angelo delle tenebre mi stava ora tallonando in silenzio mentre cercavo invano di fingere indifferenza.

"Il tuo armadietto è questo" alla sua voce il mio cuore perse un altro battito, so' che non dovrebbe essere così ma mi è mancata così tanto quella melodia dolce ma allo stesso tempo forte e decisa

Mi fermai rendendendomi conto di aver camminato troppo a lungo, mi girai e raggiunsi il mio armadietto a cui lui era appoggiato.

"Dovrei prendere i libri" dissi cercando di avere un tono fermo ma dalla mia bocca ne uscí uno basso, a malapena udibile.

"Non credo che tu voglia entrare con dieci mimuti di ritardo in classe" rispose lui senza spostarsi, non sorrise ma sembrava divertito, o sereno, ma forse era solo una mia impressione, probabilmente era solo soddisfatto di essere riuscito a farmi perdere la testa per lui, e a dimostrare a se stesso che puo' avere tutte le ragazze che vuole semplicemente guardandoti con quegli occhi nocciola, o mostrando un sorrisetto odioso contornato da quelle labbra a cuore,perfette e dall'aspetto morbido e desiderabile.

Sbuffai mentre mi torturavo le mani e iniziai a camminare senza una meta ben precisa, lontano da lui possibilmente.Sentii i suoi passi dietro di me, sembra stupido ma potevo sentire il calore che emanava il suo corpo sulla mia pelle, potevo sentire giá da questa distanza il suo profumo accattivante, forte, una fragranza intensa che mi riempiva le narici sempre di più man mano che si avvicinava, facendo muovere il mio pettó più veloce, facendo diventare il mio respiro irregolare, quasi assente, ero in uno stato di apnea, e per quanto volessi uscirne i miei polmoni nom rispondevano ai comandi confusionari che il mio cervello cercava di inviare, il problema, è che il mio cervello con lui nei paraggi smetteva totalmente di funzionare, metteva un cartello con scritto "fuori servizio" e il criceto che si trovava nella mia testa lasciava perdere la ruota e se ne andava ad ingozzarsi di cibo prima di cadere in un sonno pesante,lasciandomi da sola con il mio cuore malato che cercava con tutte le sue forze di regolarizzare i suoi battiti,avendo paura che esplodesse lo lasciavo alle sue attivitá di riabilitazione, così che con cervello e cuore fuori uso,entravo in un stato di panico ogni volta che lui era vicino a me.

Sentii di nuovo il mio polso essere intappolato dalla sua stretta, la mia pelle si riempì immediatamente di brividi e lui lo notò.

"Mi dispiace" disse con tono sommesso, um borbottio così basso che avevo l'impressione di essermi immaginata quelle parole o di averle sentite male.

"Che?" Dissi confusa

"Mi dispiace cazzo, mi dispiace" disse ora con tono troppo alto, come se pronunciare quelle parole fosse per lui un grande sforzo.

"Per cosa?" Chiesi non volendo equivocare il significato di quella semplice ma allo stesso tempo complessa frase

"Lo sai, per essermi comportato da stronzo con te, io.." incominciò a dire ma poi abbassò la testa e si girò per andarsene

"T-tu cosa?" Dissi in un sussurro, la voce spezzata

"Non fa niente" disse girandosi  e scuotendo la testa

Ora fui io a prenderlo per il polso ma, appena alzò lo sguardo stupito su di me, ritrassi la mano.

"C-cosa stavi dicendo?" Chiesi nuovamente

"TI HO DETTO CHE NON IMPORTA CAZZO,vai dal tuo ragazzo, quello che ti stavi baciando l'altra sera fuori casa, cosa cazzo vuoi da me?" Mi urlò contrò alzando le braccia in aria.

"I-io e lui non stiamo insieme" balbetto

"Non me ne fotte un cazzo se state insieme o no, scopatelo, facci quello che cazzo ti pare, non c'è nessun motivo per la quale mi devi dare spiegazioni.Io non sono nessuno per te e di certo tu non sei nessuno per me, quindi vattene a fanculo da lui"disse duro, quelle parole mi fecero male, "e di certo tu non sei nessuno per me", era così ovvio, perché ogni volta mi illudo?Mi illudo di poter contare qualcosa per lui, che stupida, solo il pensiero mi fa ridere, ridere amaramente.

"Perchè ridi?" Si acciglia ancora di più guardandomi in cagnesco

"Perchè sono così stupida,pensavo di contare qualcosa per te sai?" Rido ancora una volta fintamente "sciocco eh?" Dissi concludendo con risate amare.

"Molto" disse lui deglutendo con la solita espressione fredda e dura

"Gia" dissi io girandomi e iniziando a camminare, mi aspettai di sentire passi dietro di me, quel profumo,quel calore, ma niente di ciò arrivò,solo un lungo e freddo silenzio, interrotto solo dal rumore dei miei passi e dei miei flebili respiri frustrati.Quando ormai ero lontana,sentii il rumore metallico degli armadietti che rimbombava a causa di una botta, un pugno o qualcosa del genere credo.Iniziai a salire le scale che mi conducevano ai pochi ricordi che avevo con lui, probabilmente stare lì mi avrebbe fatto solo più male, ma avevo bisogno di tranquillitá e in più il mio stato d'animo contrariamente a quello che pensavo non era affatto triste o disperato,solo freddo, vuoto, come se la vita intorno a me fosse solo un susseguirsi di eventi privi di senso di cui io non faccio parte.Spinsi il maniglione antipanico e subito l'aria fredda mi entrò fin sotto alla pelle, nelle ossa.Iniziai a tremare e milioni di brividi si impossessarono della mia pelle, mi sedetti nel punto più riparato possibile dal vento.Stetti così, in silenzio, a fissare il vuoto, con uno sguardo altrettanto vuoto, mentre il mio petto sembrava essere vuoto e l'unico sentimento che provavo era il vuoto,vuoto, ecco come mi sentivo, ero solo vuota.
Spazio autrice
Grazie mille a tutti per tutto il supporto,vi adoro davvero,grazie.

Pretty Brown Eyes -Matthew Espinosa-Nơi câu chuyện tồn tại. Hãy khám phá bây giờ