Capitolo 48

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1 settimana dopo
Arianna's pov

"Andiamo Ari" mi disse Jacob porgendomi la mano

"Ho dimenticato un libro in classe,iniziate ad andare.Vi ragiungo al solito posto" gli dissi sorridendo

Annuí ed insieme a Shawn iniziarono ad andare al solito tavolo in giardino, tavolo da cui avevo visto Matt baciare quella ragazza.Matthew, era constantemente nei miei pensieri.Quel giorno di solo una settimana fa mi sembrava così distante adesso.Avrei immaginato di tutto, ma non di certo che a questo punto della storia sarebbe stato lui ad evitarmi e non il contrario.Gli avevo confessato di provare qualcosa per lui, avevo abbattuto i muri, ma inutilmente e ora devo anche impegnarmi a ricostruirli ,in fretta, prima che i miei occhi possano incrociare le sue iridi marroni; perchè probabilmente non resisterei, non resisterei a quelle sfumature grigie che gli si formano di tanto intano, non resisterei semplicemente a lui.

Mi ripresi dai miei pensieri che spesso di recente mi facevano incantare.

Rientrai in classe e raggiunsi il mio banco nel fondo dell'aula.Dopo aver riposto il grande libro di letteratura inglese nello zaino mi incamminai verso la porta soffrrmandomi troppo a lungo ad osservare la sua sedia vuota.Tornai indietro, lisciando con le dita il suo banco ricoperto di scritte e disegni.Guardai le incisioni nel legno che ritraevano il suo nome regnare maestoso al centro del banco.Qualsiasi cosa che centrava con lui sembrava cosí importante.Ricordo i primi giorni, in cui ancora non capivo come potesse quel ragazzo fare così paura ad alcuni e essere come un idolo per altri.Ma ora lo so , ora so che Matthew Espinosa è uno che o si odia o si ama, ora so come ci si puo' sentire solo con un suo sguardo, e ora so per certo che Matthew Espinosa è una di quelle persone che ti entrano dentro e che è difficile far uscire.Le lacrime incominciarono a farmi pizzicare gli occhi quando il suo sentii che il suo profumo aveva come sempre marchiato tutto ció che era intorno a lui.Strinsi forte i pugni lasciandomi scivolare sulla sua sedia con la testa tra le mani. Come potevo sapere?Come potevo sapere che andando incontro al mio migliore amico avrei perso il ragazzo che odio e amo piú al mondo?

Mi maledissi mentalmente perchè ancora una volta stavo dubitando sul fatto che quel giorno presi la decisione più giusta, o almeno, di certo era la più giusta, ma era ció che volevo?Su questo non ero siciura per niente e  mi faceva sentire un' egoista.Insomma, perchè avrei dovuto abbandonare una persona che per me c'è sempre stata per una che mi ha fatto solo soffrire?La mia felicitá in quel momento non contava, l'obbiettivo era fare la scelta giusta, e la feci.Ormai le lacrime scendevano indisturbate sulle mie guancie e non avevo neanche la forza di asciugarle.

"Che stai facendo?" Una voce scura mi fece bloccare per un secondo il cuore

Alzai la testa guardandone il proprietario e facendo fermare il mio cuore del tutto.

"Niente.." sussurrai con voce strozzata

Potei vedere i suoi occhi incupirsi sempre di piú ogni secondo che passava, un misto tra rabbia e disperazione,uno sguardo che non potevo sostenere.Abbassai la testa pur non volendo e cercai il piú possibile di ricompormi.Asciugando le lacrime che continuavano peró ad uscire dai miei occhi.Rialzai lo sguardo trovandolo ancora una volta a fissarmi con la mascella serrata e gli occhi ormai neri.

"I-io vado" bisbigliai alzandomi impacciatamente dalla sua sedia e camminando verso la porta a testa bassa.Ma mentre stavo per oltrepassarla una mano mi bloccó il mio polso facendomi trapassare da milioni di brividi solo a quel lieve contatto.

"Cosa stavi facendo?" Ripetè con lo stesso tono duro.Abbassai lo sguardo senza rispondere facendo si che con la sua mano libera mi rialzasse il mento facendo in modo che lo guardassi negli occhi.

"Niente, mi sono seduta" dissi con voce tremante

"Al mio banco" tubó lui

Io non risposi, cercai solo di evitare i suoi occhi il piú possibile

"Perchè?" Chiese poi

"Non lo so.." sussurrai

"Arianna.Dimmelo.Perchè eri seduta al mio banco?" La sua voce dura rimbombava nella stanza, la sua mascella sempre piú serrata e le vene del suo collo in risalto

"Te l'ho detto, non lo so" risposi io ora un po' più ad alta voce

"Cazzate" sputó lui allontanandosi da me

"Cosa vuoi che ti dica?" Dissi io con una decisione che non mi apparteneva

Lui sembró pensarci sopra, aprì la bocca, richiudendola un attimo dopo.

"Niente" disse come infastidito e si giró andandosene.

Rimasi lì, pietrificata, guardonlo mentre ancora una volta se ne andava.
Matthew's pov

Piccoli singhiozzi provenivano dall'aula nella quale ultimamente passavo tutte le ore di pranzo pur di evitarla.Volevo fregarmene e cercare un altra aula eppure avevo la sensazione che in quella stanza ci fosse lei.Probabilmente sbagliavo, visto che ormai la vedevo ovunque ma decisi comunque di entrare.Mi appoggiai alla porta vedendola lì, con la testa tra le mani e le lacrime che gli scorrevano sulle guancie.Era seduta al mio banco, segno che ancora una volta quelle lacrime erano colpa mia.Mi irrggidì non sopportando di vederla cosí.Avrei solamente voluto andare lì e stringerla a me, ma lei aveva scelto lui, non me.

"Che stai facendo?" Domandai forse con troppa durezza nella voce dato che la feci spaventare

Alzó il suo sguardo verso di me rivelando quegli occhi solitamente verdi ora rossi e velati dietro ad un cumulo di lacrime che continuava a riversare.

"Niente.." sussurró con la voce che le tremava.Vederla cosí mi faceva male, e mi faceva rabbia.Avrei voluto davvero essere qualcun'altro per riempire me stesso di pugni, perchè se ora lei era in quello stato il responsabile ero solo io, e non potevo sopportarlo.Mi sussrró che non sapeva perchè fosse lí quando tutto ció che volevo era che mi urlasse contro che ero uno stronzo e che mi odiava.

"Cosa vuoi che ti dica?" Disse poi riaquistando un po' di sicurezza nella voce

Avrei voluto che mi dicesse che sono un fottuto coglione, che mi odiava, e che gli avevo rovinato la vita ma volevo anche che dopo ció mi dicesse che nonostante tutto mi amava ancora.E volevo baciarla, Dio quanto volevo baciarla, l' ho sempre voluto, dalla prima volta che la vidi, dalla prima volta che sorrise come una bambina quando la portai in biblioteca, da quando quel giorno sbaglió strada per uscire dalla palestra e da quando la portai la prima volta sul tetto.Ció che mi stupida di piú era il fatto che io ricordassi ogni singola cosa.Avrei voluto dirle tutto questo, ma non ero ancora pronto ad amettere che ció che provavo era in realtá più grande perfino di me stesso, e quindi feci l'unica cosa che sapevo fare bene, me ne andai.
Spazio autrice
Ciao a tutti,
Scusate il ritardo e scusate la poca lunghezza, mi faró perdonare nei prossimi capitoli giuro.Spero che comunque la storia vi stia piacendo e vi ringrazio immensamente per tutto il supporto.Ci sarebbero cosí tante cose per cui ringraziarvi quindi diró solo grazie per tutto quanto, vi adoro davvero e non sapete quanto sono grata di avere persone come voi a supportarmi.
Ciao a tutti❤

Pretty Brown Eyes -Matthew Espinosa-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora