Capitolo 47

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#FlashBack

Arianna's pov

Passai nervosamente la spazzola tra i miei capelli osservando quanto fossero cresciuti senza che neanche me ne accorgessi. Dalla cucina proveniva un profumo delizioso, segno che mia madre si era davvero data da fare per questa cena. Scesi di sotto saltellando e raggiunsi mia madre che era intenta ad infornare una teglia di cupcakes.

" Buonissima" dissi facendo un verso di approvazione dopo aver intinto un dito nella glassa ed averla assaggiata

"Ari tesoro, non mangiare, ti si rovina l'appetito" mi rimproverò dolcemente mia madre. Feci spallucce intingendo nuovamente il dito prendendo un altro po' di glassa.

"Ok,Ok.Ora basta signorina, non basterà per i cupcake" ridacchiò mia madre mettendo la ciotola sopra un ripiano fin troppo alto per me e la mia goffaggine, avrei di sicuro rovesciato o rotto qualcosa nel tentativo di prenderla quindi decisi di lasciare stare e dirigermi in salotto per aspettare l'arrivo dei nostri ospiti. Solo quando incrociai le mie mani e feci incastrare tra di loro le mie dita mi resi conto di quanto in realtà fossero sudate e di quanto in realtà fossi agitata per questa cena. Non sapevo cosa sarebbe accaduto, sapevo solo che probabilmente quella sarebbe stata la sera in cui avrei conosciuto finalmente l'Anonimo. L'unico problema era il come riconoscere chi fosse. Theo, il misterioso e, da quanto ho capito, problematico adolescente oppure lo scorbutico ragazzo senza nome incontrato in corridoio? Detta così sembrava una scadente telenovela eppure non lo era; era tutto vero, questa era l'ancora irrisolto puzzle che era la mia vita e l'unica cosa in cui potevo sperare era che piano piano i pezzi avrebbero iniziato a combaciare e che il disegno si sarebbe fatto sempre più nitido. Sussultai quando il rumore del campanello mi distaccò da quel pensiero che orami era spesso presente nella mia mente e, dopo aver lisciato un ultima volta la camicetta nera che indossavo, andai ad aprire la porta.

Sfoderai un sorriso nel salutare Laura e Ryan e subito dopo sbucò dalla cucina mia madre che fece i soliti convenevoli da padrona di casa. Un senso di delusione incominciò ad espandersi in me ma forse avrei dovuto capire dagli atteggiamenti di Laura e suo figlio che Theo non si sarebbe presentato stasera e avrei dovuto intuire la stessa cosa anche dall'atteggiamento scontroso del ragazzo senza nome.

"Ari tesoro, perché non fai fare un giro della casa a Ryan?" mi domandò sorridendomi mia madre. Risposi di si, non soltanto per gentilezza e perché la compagnia di Ryan non mi dispiaceva affatto, ma anche perché dallo sguardo delle due donne avevo intuito che volevano parlare di qualcosa di cui non volevano farci partecipi. Sorrisi a Ryan prima di incamminarci per il corridoio. Gli feci vedere tutte le stanze ed alla fine ci dirigemmo in giardino. L'aria era fresca e la mia pelle si ricoprì di brividi quasi immediatamente.

"Vado a prendere un giacchetto, mi aspetti qui?" gli domandai

"Si certo" mi sorrise lui e dopo aver ricambiato il sorriso entrai dentro per recuperare qualcosa di caldo da indossare.

Passai davanti alla cucina fermandomi quando mi resi conto che le voci delle due donne erano abbastanza alte da poter sentire cosa si stessero dicendo. Mi accostai alla porta, consapevole che ciò che stavo facendo non era corretto, ma io avevo bisogno di risposte ,e se origliare poteva darmene allora l'avrei fatto. Misi a tacere i miei pensieri concentrandomi sulle loro voci.

"Mi dispiace tanto che non sia venuto, ma sai com'è fatto...io non lo riconosco più, sul serio" sospirò frustrata Laura

"Non ti preoccupare cara, ma hai provato non so '.... con uno psicologo o qualcosa del genere?" domandò mia madre

"Non ne vuole sentire parlare, già è tanto se riusciamo a parlare di volta in volta e spesso quando succede è ubriaco. Io ho fallito, ho fallito come madre...mio figlio sta talmente male da dover cercare le risposte nell' alcohol ed io non posso farci niente" disse poi con voce tremante, sentire una madre soffrire in quel modo per un figlio che ha preso una strada sbagliata è qualcosa che ti spezza il cuore, lei non puo' veramente farci niente e questa deve essere una delle più brutte sensazioni al mondo, non poter salvare qualcuno per cui daresti perfino la vita. Le voci si affievolirono fino a scomparire quasi del tutto ed ora le uniche cose che potevo sentire erano i singhiozzi di Laura intervallarsi con i sussurri di conforto di mia madre. Mi allontanai lentamente dalla porta ricordandomi del ragazzo che mi stava aspettando ormai da più di qualche minuto fuori al giardino, presi al volo un giacchetto dall'attacca-panni e corsi fuori da Ryan. Lo trovai seduto vicino all'albero della casetta che faceva scorrere le dita tra le scanalature del grande tronco.

Pretty Brown Eyes -Matthew Espinosa-Where stories live. Discover now