Capitolo 40

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Anonimo's pov

Salgo sulla casa sull'albero per prendere un pacchetto di sigarette.Mi guardo intorno e c'è qualcosa di diverso, si sente nell'aria,il suo profumo.Credo di star impazzendo e l'alchool e il fumare canne di certo non aiutano,anzi,sono sempre così ubriaco che la vedo ovunque, mi sembra di sentire il suo profumo ovunque, e non lo sopporto più.Ora anche qui, nel mio nascondiglio,mi ha raggiunto anche nell'unico posto che consideravo sicuro, nell'unico posto in cui anche per un secondo potevo non pensare a lei, anche grazie a la ragazza con cui la condivido, non mi è mai piaciuto condividere le cose,soprattutto le poche a cui tengo,come questa casetta, anche se in questo momento potrebbe anche crollare, prendere fuoco, ma a me non importerebbe,non mi importa più di niente ormai.Notai un nuovo foglietto, non le avevo più risposto, non mi importa.Ma lo leggo.

*Non ho più un anima, sono vuota,freddamente,immensamente vuota*

La mia parte più grande,quella stronza, voleva ignorarla, o addirittura scriverle che non me ne fregava niente,ma c'era qualcosa che mi tratteneva dal farlo, forse il fatto che anche io mi sentivo così, anche io ero vuoto,ma se lo avessi scritto, sarebbe crollato tutto, tutta la mia maschera formata da puro menefreghismo sarebbe crollata, mostrando il ragazzo vuoto e ferito che ero.Ma non potevo lamentarmi, perchè quelle ferite me le ero fatte da solo, un suicidio, non puoi incolpare qualcuno per il tuo suicidio.Ma volevo scriverle qualcosa.Ma non sapevo cosa.Feci un altro disegno,l'ultimo l'aveva preso lei, ma ancora una volta non mi ero incazzato,forse perchè questa ragazza non aveva un volto, o un nome, c'erano solo dei pezzi di carta,non puoi arrabbiarti con dei pezzi di carta.Cercai il mio diario, non era sotto il cumulo di foglie,era sotto la panca,l'aveva letto.Guardo l'ultima pagina e ne rileggo il contenuto.Ribadivo quanto la odiassi ma in realtá sapevo che l'unico da odiare ero io, ma così era più facile,era più facile incolpare lei dei miei sbagli, ed era più facile odiare che ammettere di aver sbagliato.Fottuto orgoglio.Tanto lei non mi vuole più,quindi orgoglio o no ormai l'ho persa.Finisco il disegno per l'anonima.Era l'immagine di una bambina dietro alle sbarre di un carcere,davanti c'era un demone o qualcosa di simile,quel demone ero io, ero morto.Ma i poliziotti si sbagliavano,non era lei che doveva essere arrestata,non era lei che mi aveva ucciso, ero io,e il piccolo coltello che avevo nella mano ne era la prova, ma il mondo è troppo cieco per capirlo.
Arianna's pov

Camminavo per le strade affollate di Los Angles, arrivai davanti all'ospedale ed entrai.Salii le scale e mi diressi verso la stanza di mia madre.Era straziante vederla in quel modo, sempre nella stessa posizione, sempre con gli occhi serrati, il suo colorito pallido.La cosa più brutta era non poter vedere il suo sorriso, la sua bocca era sempre piegata in un espressione rigida.Qualche lacrima mi rigò il viso,mia madre era l'unica cosa per cui il mio vuoto vacillava, non riuscivo ad affrontare il suo coma nel modo indifferente con cui vivevo tutto il resto, e un po' di dolore si insinuava in mezzo a questo vuoto.Stetti un altro po' a guardarla in silenzio, penso che non ci sia bisogno di parole,anche perchè non avrei niente da dirle.Tornai a casa passando per il mare, anche quello che doveva essere un meraviglioso tramonto ai miei occhi sembrava triste e monotono, niente più mi suscitava emozione,stupore, niente riusciva a miravigliarmi, era solo una stella, e la terra le girava intorno, non c'era niente di speciale o di magico.Era solo una stella.Le stelle non sono così romantiche e poetiche come credono tutti, sono solo cose infuocate.Che brillano nel cielo.Un cielo buio.Provano ad illuminare tutto quel buio, ma il buio resta buio e non è di certo una piccola stella che fará la differenza.Le stelle sono delle illuse.
Spazio autrice
Ciao a tutti,
Buona Pasqua un po' in ritardo.
Grazie davvero per tutto il sostegno che mi date,vi adoro.Spero che la storia vi stia piacendo.
Grazie ancora e ciao❤

Pretty Brown Eyes -Matthew Espinosa-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora