Capitolo 15

71 5 17
                                    

Natasha non ci mise molto tempo ad ambientarsi: il palazzo era grande, ma dentro di esso si sentiva a disagio. Così le procurarono un piccolo appartamentino dotato di tutti i tipi possibili e inimmaginabili di sicurezza, dopotutto era ovvio che il KGB avrebbe tentato di riprendersi la sua Vedova Nera. Inizialmente non fu facile interagire con gli altri eroi, troppo spesso le sue chiacchiere erano riservate a Clint. Soprattutto con Iron Man. Non avevano avuto modo di parlare e nessuno dei due sembrava interessato all'argomento. Le cose iniziarono a migliorare quando riuscì a stringere almeno un minimo di amicizia con la ragazza vespa. Il suo nome era Janet e sembrava molto simpatica. Non conosceva molto di lei, e alla fine le sebrava giusto così, sapeva solo che aveva una relazione con Hank, l'uomo capace di diventare piccolo come una formica e grande più di un aereo. Si, era stata gentile e si era trovata bene con lei, almeno finché un giorno, trovatesi sole dopo una riunione, non avevano iniziato a parlare del più e del meno e Natasha aveva fatto la stupida domanda riguardante il futuro.
"Dove mi vedo? Morta in una missione nel peggiore dei casi e libera da tutto nel migliore."
"E non c'è una via di mezzo?" Aveva continuato a domandare. Lei non aveva mai fatto progetti per il suo futuro, non aveva mai neanche creduto di poterne avere uno all'infuori della Stanza Rossa! Tutto quello gli sembrava già un buon futuro, in fin dei conti aiutare gli altri la faceva sentire meno in colpa per tutto ciò che aveva fatto. Non poteva neanche usare la scusa del condizionamento mentale dato che quando era in missione nessuno all'infuori di lei aveva avuto il controllo sulle sue scelte.
"Oh si." Aveva continuato Janet.
"È con Hank. Magari noi due sposati in una bella casetta e, perché no, una bambina che scorrazza per casa. E tu? Come ti vedi?" Natasha si chiese come mai quello non fosse il suo futuro preferito, ma tenne la domanda per se.
"Non lo so, dopo tutto quello che ho passato, questo mi sembra perfetto. Voi siete gentili, mi avete offerto una casa e un lavoro, non ho mai avuto nulla di mio e adesso ho tutto ciò di cui ho bisogno. Questo è un sogno." Janet si passò una mano tra i capelli.
"Nessuno può davvero volere questo dal futuro, è...deprimente. Non preferiresti una famiglia tua? Non vorresti, come me, dei figli?" A quel punto si era creato il gelo nella stanza e tra le due donne. Si, le sarebbe piaciuto molto, eppure il KGB le aveva portato via anche quella possibilità.
"Certo. Ma questo è il futuro  migliore che potrei mai avere." E senza aggiungere altro era andata via. In un secondo momento si era sentita un po male per come si era comportata, alla fine Janet non aveva colpe se non la curiosità. Continuarono a parlare, meno di come facevano prima di quella conversazione, ma Natasha non se la sentiva di tagliare i ponti con lei. Non aveva mai avuto una vera amica, Yelena c'era stata eppure non riusciva ancora a chiamarla amica, almeno non dopo il modo brusco in cui l'aveva trattata, e non voleva abbandonare quella ragazza divertente. Per un periodo poi iniziò ad evitare Clint, o per lo meno fece attenzione a non rimanere sola con lui. Si era accorta che l'interesse che lui provava stava diventando troppo intenso e la Vedova non riusciva a non darsi la colpa. Lei lo aveva coinvolto, lei lo aveva baciato una volta, lei lo aveva sedotto per ottenere una mano, e sempre lei si sarebbe sentita malissimo se l'arcere avesse sofferto, soprattutto dopo tutte le cose belle che aveva fatto e detto per proteggerla. Così per cercare di fargli passare quella cotta (nonostante sapesse che di cotta non si trattava più ormai) iniziò a parlare con gli altri ragazzi dei Vendicatori, evitando accuratamente Iron Man. Il loro leader era un ragazzo biondo di nome Steve con una storia davvero affascinante: a quanto le era dato sapere, non che fosse una cosa tanto segreta poi, veniva da un'altra epoca. Dato per morto dopo una missione era rimasto congelato nel ghiaccio per vent'anni ed era tornato a salvare il mondo, di nuovo. Il suo nome era Captain America. Quelle due parole aleggiarono nella mente della ragazza per un po, doveva aveva già sentito quel nome? Tutta via decise di archiviare l'idea, probabilmente era stato durante i suoi anni al KGB. Hank Pym era un uomo geniale. Non era riuscita a scambiare molte parole con lui dato che passava la maggior parte del tempo in un laboratorio che non aveva interesse a vedere. Era il compagno di Wasp, ma a differenza della ragazza non era aperto a molte chiacchiere. E Natasha non ci teneva neanche troppo.
Natasha venne a conoscenza dello S.H.I.E.L.D pochi giorni dopo che i Vendicatori l'avevano accolta a casa loro. Un uomo di nome Nick Fury era andata a trovarla nella sua stanza. Aveva capelli neri, un colorito pallido e una benda sull'occhio.
"Dove lavoro io siamo rimasti tutti colpiti dalle tue abilità. Ho bisogno di te nella mia squadra al più presto." E la Vedova aveva accettato. Non solo necessitava di sentirsi utile, ma le missioni lontane da quell'edificio la interessavano parecchio...soprattutto perché Clint non ci sarebbe stato.

Black WidowWhere stories live. Discover now