Copriti Che Ti Si Vede Il Cuore

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(Avvertenze presenza di smut se siete sensibili potete tranquillamente scorrere)

Avevano entrambi le gambe incrociate. Si guardavano rimanendo ai lati opposti del divano. In silenzio.

A Louis pizzicavano le mani e non sapeva veramente da dove cominciare o quale era la  cosa giusta da dire <<Devi essere comunque più specifico Harry... Cosa vuoi che faccia? >>

<<Ti ricordi il gioco di ruolo che abbiamo fatto l'altra volta? >> chiese timidamente. Dio, pensó l'alpha, quel ragazzo lo avrebbe ucciso.

<<Facciamo uhm... Come se io e te fossimo appena stati fuori a cena e adesso siamo qui, a casa tua. >> l'omega si alzó in piedi e tendendo una mano verso Louis aspettó la sua mossa.

Il maggiore buttó fuori l'aria dai polmoni e si alzó anche lui.
<<Ti è piaciuta la serata piccolo? >> la sua voce era uscita tremendamente roca e sensuale, più di quanto volesse.
Ad Harry tremarono le ginocchia

<<C-cosa? >>

Il maggiore rise appena <<Harry, devi fare finta di essere il tuo alpha no? >>
L'omega annuì e ricomponendosi rispose alla sua precedente domanda <<Sì alpha>>

Louis dovette mordersi la lingua a sangue per reprimere un ringhio. Cazzo quello era troppo. Doveva stare calmo, era una finzione.

Stavano giocando, o meglio fingendo.

Il maggiore gli accarezzó la mano. La toccó appena con le sue dita facendo movimenti circolari.

Poi passó ad accarezzargli il polso, sempre gentilmente come se fosse fatto di porcellana.

Se lo avesse rotto, non se lo sarebbe mai perdonato.

Sapeva perfettamente che le attenzioni che gli stava riservando, non tutti gli alpha gliele avrebbero date, ma voleva dimostrargli che non tutti quelli della sua specie erano mostri.

<<Se non te la senti sappi che possiamo fermarci in ogni momento>> gli accarezzó il palmo della manina con il pollice.

<<Ma io non voglio che ti fermi>> soffió Harry ad un centimetro dal suo viso.

Louis accennando un sorriso sussuró <<Qualcuno ha fatto pratica eh? >>

Le guance di Harry presero quel colore che Louis tanto amava: quello dei fiori di pesco. Si sorrisero entrambi guardandosi.

Fecero collidere i loro occhi. L'azzurro del cielo incontró il verde del prato con la rugiada mattutina.

Louis non lasció mai la sua mano, voleva che l'omega si sentisse a suo agio.

Non la lasció nemmeno quando si mise dietro di lui per baciargli la nuca.

Posó delicatamente le tue labbra sul suo collo e nuovamente sulla cute.

Mise il naso nel suo collo e ispiró a pieno il buonissimo odore dell'omega.

Ghignó nel sentirlo tremare, Harry si rilassó contro il suo corpo appoggiando la schiena al suo petto.

<<Noi alpha tendiamo ad essere molto apprensivi verso il nostro compagno>> il suo fiato caldo si scontrava contro l'orecchio del minore <<Vogliamo sì raggiungere il piacere, ma anche assicurarci che lo provi anche il nostro omega. >>

Il riccio annuì anche se onestamente era troppo preso dal tocco dell'alpha che stava salendo fino ad arrivare al petto.

La sua grande mano si fermó sopra il cuore, solo il tessuto a separare le delicate dita di Louis dal sentire i battiti del suo cuore.

L'alpha che non voglioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora