6🌼 Un Miracolo!

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Proposta accettata nonostante i mille dubbi da parte di Trevor e Isabel, e per carità io sono convinta di ciò che ho detto, ma non per questo sono sicura della riuscita. Ma cosa ci costa provare?

Devi dirlo tu, visto che tu devi farti abbordare!

Bene, ammetto che l'idea che un uomo viscido ci provi con me non è una cosa che mi fa piacere, ma tutto finirà dopo qualche atteggiamento fuori luogo da parte di un uomo sposato con precedenti di adulterio, una foto ed è finita, lui è finito.

Non so perché lo faccio, all'epoca mia madre lo faceva per mio padre nonché suo marito, e ovviamente per quella donna...ma io? Io voglio solo aiutare, voglio dare il mio contributo in tutti i modi e non ci ho pensato più di tanto prima di proporre questa cosa, ma non me ne pento perché anch'io voglio che quella donna sia libera al più presto dalle grinfie di quell'uomo.

Adesso sono qui nell'ufficio di Trevor davanti questa immensa vetrata che si affaccia sulla bellissima città, è solo il quinto piano ma sembra tutto così rimpicciolito. La prima volta che sono venuta qui, due giorni fa, ho pensato che era strano che questo fosse l'unico studio non vetrato, e sono rimasta senza fiato quando mi sono accorta, in un secondo momento, di questa visuale bellissima che può ammirare solo lui

«Bella» Trevor si avvicina a me per ammirare la vista davanti a noi «vero?»
«Bellissima» mi giro per guardarlo e lo trovo a fissarmi, mi perdo in quelle pozze grigie e per un attimo ripenso al nostro bacio, al suo sapore, a come mi ha guardata e...

Basta!

«Isabel non è con te, per la prima volta!» Mi guardo attorno come se potesse sbucare dal nulla all'improvviso. È la prima volta che io e lui siamo soli in questo ufficio, ieri non ci ha mollati per un secondo, nemmeno quando la sua presenza non era necessaria, quindi mi pare un miracolo.

«Arriverà più tardi, lei si a volte è...»
«Irritante?» Finisco la sua frase e sorride
«Appiccicosa» specifica ma non ci vedo molta differenza tra i due aggettivi visto che una persona appiccicosa come Isabel poi automaticamente diventa irritante.
«Beh è la tua amica intima, sarebbe anche strano il contrario» sottolineo la parola amica intima, anche se non so perché lo faccio.
«Non è come pensi tu»
«Non penso nulla» è vero, non penso nulla.

Sì, come no.

«Non direi visto come lo hai specificato» alza un sopracciglio in attesa di una mia risposta che non tarda ad arrivare.
«Non volevo essere inopportuna» io solitamente non lo sono, perché lo sono stata?
«Tranquilla, non è come pensi però» sto per rispondergli quando inaspettatamente mi pone un'altra domanda «e tu? Tu sei impegnata?» 

Sì, è impegnata a risolvere i suoi problemi mentali.

«Oh sì» fa una faccia strana, come se fosse sorpreso dalla mia risposta.
«E da quando?» Chiede evidentemente curioso.
«Mm, con oggi sono due giorni» lo vedo bene che non sta capendo niente «sono impegnata con il lavoro, è lo stesso no?» Sorrido e lui sembra sollevato da questa mia risposta.
«Sei sempre la solita scema»
«Invece no, sono cambiata moltissimo» ribatto come offesa.
«Ah sì, oltre a essere diventata uno schianto cos'altro è cambiato?»

L'evidente sorpresa sul suo volto mi fa capire chiaramente che non si aspettava nemmeno lui una sua uscita così, ma non si scompone affatto. Io, al contrario, mi sono sentita arrossire fino alla radice dei capelli, saranno diventati rossi anche loro.

«Il tuo problemino con il rossore non è svanito, visto? Non sei cambiata!» Sorride guardandomi negli occhi e una volta che sento il mio corpo ritornare a temperatura, il che accade tutto molto velocemente ma a me pare un'eternità, finalmente gli rispondo.

«Ero uno schianto anche otto anni fa!» Si morde il labbro soffocando una risata «vedrai con il tempo che sono cambiata»
«Il tempo... Non ne abbiamo parlato, hai intenzione di restare qui per sempre?» Ah che domanda, per sempre.
«Non lo so» mi sento così confusa, non mi sono mai posta questa domanda da quando sono arrivata, per il lavoro firmerò  un contratto di un anno, quindi so solo che almeno per un anno ci sarò, Manhattan sarà casa mia.

«Scarlett sicura che va tutto bene?» Si avvicina a me e poggia la sua mano
sulla mia.

No, non sta bene, vacilla ogni volta che qualcuno le pone questa domanda.

«Certo» evito di guardarlo negli occhi, se mi conosce ancora bene capirebbe subito che gli sto mentendo, i miei occhi si posano sulla sua mano che accarezza con il pollice la mia e la ritraggo, se ci vedesse Isabel impazzirebbe, non sono venuta qui per trovarmi in triangoli amorosi.

Io lo so che non sto bene, so che mi sento il cuore martellare dal dolore che provo, dalla delusione. So che parlarne con qualcuno mi potrebbe fare stare meglio, ma quando ne ho parlato con la mia migliore amica o con Logan non è durato molto quel sollievo, e per questo credo che parlarne ancora mi potrebbe far cadere in un pozzo profondo, e io non so se riuscirei a risalire. Io non posso rischiare di realizzare che dopo essermi sfogata non provo sollievo, io non voglio cadere per sempre.

Senza aggiungere altro, sotto lo sguardo attento di Trevor,  torno a sedermi per controllare alcune carte importanti.

**
«Mio marito è un maiale ma ammetto che non è tipo da gonne corte e scollature esagerate, a lui piacciono le donne che sanno essere sensuali, quindi l'abbigliamento conta poco» è un'ora più o meno che io, Trevor e Isabel stiamo parlando con Tessa, la moglie del "maiale" che dovrò ingannare.

È una donna molto bella ed elegante. Lei non crede nella riuscita del nostro piano, sa che non è facile ingannare il marito, ma la speranza in lei è altissima lo si legge dagli occhi, e io non voglio deluderla. Non voglio deludere questa donna che vuole essere solo libera, e per questo più dettagli mi dà più facile sarà la cosa.

Il maiale vuole sensualità? L'avrà! 
O almeno ci proverò.

«Quali sono i posti che frequenta assiduamente?» Gli domanda Trevor mentre io appunto tutto mentalmente.
«Sono molti in verità, però uno è fisso da anni. Ogni venerdì sera lui e il suo amico d'infanzia passano la serata in un bar in cui fanno musica dal vivo, non ho mai capito perché sempre lì, ma ne sono certa»

«Venerdì, quindi domani» penso ad alta voce nel constatare quanto poco tempo c'è, ma questo lo avevo messo in conto visto che abbiamo a disposizione ormai solo cinque giorni.

«Sei ancora sicura?» Trevor mi guarda e sembra mortificato per la situazione in cui mi trovo, ma sono sicura, certo che lo sono.

Sei consapevole che domani un uomo di quarant'anni ti toccherà anche se tu non lo desideri? Ti farà del male quella situazione, ti porterà a galla ricordi che non vuoi rivivere, ripensaci Scarlett!

«Sono sicura» mi toccherà forse, ma sarà solo per un secondo e io non sarò sola, qualcuno sarà con me, pronto per difendermi.

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Spazio Autrice 🌼

Cosa pensate del piano di Scarlett? Secondo la sua coscienza le farà molto male quella situazione, ma lei non ne vuole sapere...

Commentate per farmi sapere cosa ne pensate e se volete lasciate una ⭐

𝑪𝒉𝒊𝒍𝒍𝒔Where stories live. Discover now