44🌼Facciamo un'altra volta

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Il primo bacio difficilmente una ragazza lo dimentica, per questo quando la parte opposta lo fa, è quasi traumatico. Ecco perché ieri ho baciato Trevor con tanto ardore per tutto il tempo, sono addirittura arrivata a mordergli le labbra con forza per paura che potesse dimenticarlo ancora, come tanti anni fa. Ma questa volta non c'era l'alcool tra di noi, eravamo coscienti di tutto quello che stavamo facendo, è stato assurdo. Mai ho pensato di ritrovarlo dopo anni di lontananza, ancor di più mai ho pensato di ritrovarmi con lui a letto. Ed è stato strano risvegliarmi tra le braccia dell'uomo che dentro me sapevo di aver desiderato anni prima, quando ancora il sesso a stento sapevo come si facesse.

Chi sa come sarebbe stata la mia prima volta con lui, chi sa se le sue carezze sarebbero state le stesse o meno gentili. Certamente la mia prima volta è stata terrificante, credevo di ritrovarmi davanti l'amore della mia vita, ma non c'era nulla di più sbagliato delle mie aspettative visto che una settimana dopo quel pomeriggio infernale, mi ha mollato dicendo che eravamo incompatibili. Io avevo sicuramente delle aspettative molto alte, ero davvero ingenua a pensare che sarebbe stato l'unico ragazzo con cui sarei stata, ma non mi pento di nulla, io ho sempre e solo fatto quello che credevo giusto per me, e anche se ho vissuto per un po' nel mondo delle favole, ben venga, tutto accade per una ragione.

Quando questa mattina Trevor mi ha fatta sua letteralmente in quel modo quasi rude, mi sono sentita stranamente bene.
Noi donne abbiamo bisogno di sentirci capite, amate, ma anche desiderate. Ed è così che mi sento con Trevor, mi capisce come pochi hanno fatto precedentemente e mi desidera, glielo si legge negli occhi. Quindi, cosa potrei volere di più?

Quando ho messo la parola fine alla mia storia con Cole non ho avuto altre relazioni, sono solo scappata per rifugiarmi qui. Il solo pensiero che un'altra persona si sarebbe dovuta avvicinare a me mi creava fastidio. Ricordo ancora come ho trattato il povero amico di mio fratello, Liam. È stato il primo a subire il mio nervosismo. Ma a volte quando mi fermo a pensare che con Trevor non ho mai avuto problemi, mi stranisco. Eppure di mani allungate, anche in modo giocoso, ci sono state fin dall'inizio con lui. Per questo sono sollevata, avevo una paura tremenda pensando che non mi sarei fatta toccare da nessun altro uomo per colpa di un pezzo di merda, e invece Trevor ieri ha toccato ogni parte di me e gliel'ho lasciato fare ben volentieri. Sono felice di aver riassaporato il senso di cosa vuol dire stare con una persona che pensa anche al tuo benessere, e non solo al proprio.

«Bella coda» Trevor mi rivolge un occhiolino e mi apre la portiera dell'auto.
«Molto divertente» mi guardo nello specchietto prima di scendere, effettivamente è uscita bene, ci ho messo così tanto per farla che sarei voluta andare da Trevor e strozzarlo, ma ogni volta che ci ripensavo sorridevo anziché arrabbiarmi davvero.

Quando siamo arrivati in ufficio ho notato come ci guardavano, io lo so cosa pensano di me, non me lo hanno mai detto perché hanno timore e sono vigliacchi, ma l'ho capito benissimo. Tra i tanti sguardi ho captato quello di Lena, che più che negativo mi sembrava divertito.

Sembrava esattamente lo stesso che le rivolgo io quando parla con Logan.

Passo il resto della giornata in ufficio a sistemare tutti gli appuntamenti di Trevor e ad aggiornare tutti i dati dei nuovi clienti. Per quanto Isabel aveva tutto in ordine io piano piano sto risistemando le cose nel modo in cui io ritengo opportuno, ed è un lavoraccio visto che è totalmente differente dal precedente.

«Pink Lady» alzo la testa di scatto puntandola verso quelli di Austin che se ne sta sul ciglio della porta a sorridere come uno stronzetto per la mia reazione.
«Bussare non si usa da queste parti vero?» Sento il mio sopracciglio alzarsi automaticamente ma guardando lui capisco che la parte da arrabbiata con mi riesce proprio.

Non con lui almeno.

«L'ho fatto, ma eri troppo concentrata e non mi hai sentito, ti va un caffè?» Come potrei mai davvero arrabbiarmi con una delle poche persone che mi sono sempre vicino? Così mi alzo e lo raggiungo alla porta.
Austin per me è un po' come Carol, lui alleggerisce molto la sua mancanza. Non la sostituisce, nessuno potrebbe mai, ma con i suoi modi e le sue attenzioni certamente lenisce.

𝑪𝒉𝒊𝒍𝒍𝒔Where stories live. Discover now