32🌼 Ti Strappo Le Extension

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Arrivare in ufficio con il mal di testa post-sbronza, non mi capitava da molto tempo, e non ero più abituata. Avevo passato gli ultimi due giorni nel caos più totale, ma mi ero divertita tantissimo. Austin si era rivelato essere una persona molto divertente e spiritosa, ma sicuramente molto più responsabile rispetto a me, Judie e Lena, che ci abbiamo dato dentro con l'alcool.
Perfino il ticchettio dei miei tacchi, che battevano sul pavimento su cui stavo camminando, mi provocavano fastidio.
Mentre entro nella sala relax dell'ufficio, per prendere il terzo caffè della giornata, riconosco Trevor che è di spalle a sorseggiare il suo, immerso in qualche pensiero a me sconosciuto.

Appena si volta nella mia direzione, avendo avvertito la mia presenza, gli spunta un sorriso sulle labbra
«Ciao Scarlett» sorrido inconsciamente anche io mentre lo guardo rallegrarsi per la mia vista, e anche se vorrei dirgli "ciao stronzo" per come mi ha lasciata sabato sera, non lo faccio.

«Buongiorno» lascio che la mia parte educata prenda il sopravvento anche questa volta. Che poi non lo so nemmeno io perché me la prendo tanto. E che davvero sono a corto di attenzioni da un po', per questo quando mi sono accorta che si alzava per me, e non per andare in bagno, ne sono stata lusingata.

Sentivo che piano piano si avvicinava sempre di più, la sua voce che diventa  roca mentre mi diceva che si sarebbe sempre preoccupato per me... Poi quando l'ho visto andare via con Isabel volevo seguirlo per cavargli quei suoi splendidi occhi, soprattutto quando mi ha fatto l'occhiolino.

Che coglione.

«Dalla tua faccia deduco che anche ieri sera ci hai dato dentro con l'alcool» il suo tono non è accusatorio, anzi è divertito nel vedermi così.
«Deduci bene» metto la cialda nella macchinetta e schiaccio il bottoncino per avviarla, così mentre l'odore del caffè mi inebria la testa piacevolmente, un'altra presenza entra nella stanza, facendomi l'esatto contrario.

Verso di me fa un cenno con la testa che non ricambio, così vai a salutare le tue amichette, anzi nemmeno, visto che sono molto più simpatiche di te.

Sicuramente ogni persona è più simpatica di Isabel.

Si avvicina a Trevor con un sorriso da gatta e con la coda dell'occhio guarda me come a volermi infastidire, nel frattempo ho preso a sorseggiare la mia bevanda bollente non dandole corda.
«Non mi hai risposta ieri, non volevi replicare quello che abbiamo fatto sabato?» accade tutto così all'improvviso che non riesco a controllarmi, scoppio a ridere e sputo il caffè dalla bocca, sicura di aver colpito con qualche goccia i due davanti a me che mi guardano con due reazioni differenti mentre mi copro la bocca trattenendomi dal ridere.

Isabel fa la smorfiosa e se la tira, infastidita dalla mia reazione, mentre Trevor sorride e mi porge dei tovaglioli «sei proprio scema» sussurra al mio orecchio per non farsi sentire, e mentre mi ripulisco lo spingo leggermente con una spallata, inutile dire che non lo smuovo nemmeno di un millimetro.

«Cosa c'è, ti ho fatta ridere?» Ribatte stizzita Isabel puntando i suoi occhi glaciali verso di me, oramai sono abituata a quel suo sguardo.
«Beh si, direi proprio di si» rispondo sincera senza nascondermi.
«Hai sentito Trevor? Alla tua segretaria da quattro soldi fa ridere il fatto che abbiamo fatto sesso» vorrei dirle che non è l'ultima cosa che mi ha fatto ridere, ma la sua sfacciataggine nel dirlo davanti a me come a volersi vantare, ma quando credevo che avesse finito con le offese continua «è proprio meglio se ritorni nella tua città, dal tuo paparino» sorride beffarda e proprio non ci sto, avanzo di un passo pronta a staccarle le exstension da "quattro soldi" che si ritrova lei, ma il braccio di Trevor mi blocca mettendosi davanti a me e mi volto per fulminarlo.

«Non vale la pena Scarlett» sentenzia lui sicuro creandomi solo un fastidio più grande per avermi fermata.
«Parlami ancora in questo modo, e credimi, nessun braccio mi fermerà dal zittirti» scanso bruscamente Trevor e di proposito uscendo urto contro Isabel che mi guarda con quella faccia di cazzo che si ritrova, proprio come sabato, con un ghigno divertita.

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