19🌼 Sospetti Strani

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Erano le quattro del pomeriggio quando sono tornata a casa, o meglio, quando Trevor mi ha riaccompagnata. Avevamo fatto un giro a piedi dopo pranzo, breve, visto che i tacchi non mi permettevano lunghe camminate, ma comunque è stata d'aiuto per smaltire un po' tutto il cibo che avevamo mangiato. In studio non c'era altro da fare, quindi ne ho approfittato per dormire e ricaricarmi. Mi sono svegliata solo quando il mio telefono per la terza volta ha ripreso a suonare e Logan che mi incitava a rispondere dall'altra parte della stanza.

"Carol" la mia voce impastata dal sonno la dice lunga sul mio stato
"Dove cazzo eri finita tigrotta?" Il suo tono duro va in contrasto con il nomignolo che mi riserva sempre, segno che non è arrabbiata davvero.
"Nel mio letto, cosa succede?"
"Domani sono da te e ci resto per due giorni tigrotta" mi alzo improvvisamente dal letto come se non mi fossi alzata adesso da dormire e con un sorriso a trentadue denti "sento fino a qui quanto sei felice" il suo tono torna dolce, e cavolo, sì che lo sono.
"Sono molto felice."

Chiudo la chiamata con la mia migliore amica solo dopo avermi detto tutti i dettagli, non che c'è ne fossero tantissimi, arriverà domani nel primo pomeriggio e andrà via dopo domani. Ha chiesto questi giorni al suo datore di lavoro per stare un po' con me visto che sa che non sono stata proprio in forma ed io non posso che esserne felice. Quando c'è lei nei dintorni il mio mondo si colora di felicità vera, lei è l'altra mia metà, lei sa tutto di me e mi vuole bene, mi mostra il suo affetto anche nelle piccole cose, e soprattutto so di avere il suo supporto sempre e incondizionatamente.

«Quindi con tuo fratello non sei felice come lo sei con la tua migliore amica, bene, anzi benissimo» mio fratello si finge offeso mentre mangiamo la pizza che abbiamo ordinato per la cena, sprizzo gioia e si nota, lui lo nota.
«Non è vero, lo sai, ma lei è...»
«Carol» sorrido e annuisco, sì lei è solo Carol, ma è tante cose.

Lei e io ci siamo unite dal primo superiore e praticamente non ci siamo più lasciate, sa di tutte le mie cotte, dei pianti fatti per mia mamma, del dispiacere che ho provato quando Logan ha deciso di andare via per seguire il suo sogno, dei problemi con mio padre, sì insomma sa davvero tutto.
«Oh mio Dio» Logan grida all'improvviso e io quasi mi strozzo per lo spavento preparandomi già a tirargli pugni dietro la schiena per evitare il suo probabile soffocamento da pizza.
«Cosa succede?» Lo guardo allarmata senza capire, mi pare stia bene.
«Verrai ugualmente alla mia serata domani, vero?» Mi punta un dito in modo minaccioso e improvvisamente ricordo che qualche giorno fa mi aveva avvisata che ci sarebbe stata una serata in discoteca dove lui avrebbe fatto il dj, e ovviamente mi ha chiesto di andarci.
«Ovvio che sì» a Carol non dispiacerà, anzi tutto il contrario, e poi io sarò con un'amica anziché con persone che ancora non conosco, ovvero amici di Logan. Sorride come sollevato e poi riprende a parlare.
«Sai è bello vederti tranquilla» sorrido teneramente a mio fratello e non aggiungiamo altro, non c'è né bisogno.

Non sono stati giorni facili per me, avevo la paura costante di ricevere altre chiamate da lui, avevo paura di ritrovarmelo davanti all'improvviso e questa paura la dimostravo con disattenzione nei dialoghi con gli altri e il silenzio in cui mi richiudevo una volta arrivata a casa. Per fortuna prendere in giro Trevor mi riportava a galla, mi ha dato in qualche modo spensieratezza, quella che mi serviva. Con lui in qualche modo mi sento ancora la ragazzina che ero un bel po' di anni fa, ed è bello sentirsi così a volte, un tuffo nel passato, un passato tutto sommato felice e senza problemi seri.

***
La mattina dopo ero nello studio di Trevor che lo stavo aspettando quando Isabel mi si para praticamente davanti, alzo la testa per capire cosa vuole e ovviamente il suo sguardo incattivito con me non lo ha abbandonato.

«Ascoltami, non so perché te ne sei venuta qui quando secondo me te ne potevi restare benissimo a Londra con il tuo paparino» si ferma un attimo per riprendere fiato e io nonostante avrei qualcosa da ridire la guardo senza parlare, voglio sentire cosa ha da dirmi. Chissà magari capirò il motivo di tanto astio nei miei confronti «ma visto che sei qui, voglio dirti che è meglio se non giri troppo intorno a Trevor, lui non è più il ragazzino che conoscevi e così lo distrai solo dal suo lavoro» non so se ridere o piangere per quello che mi sta dicendo, è così frivolo il suo discorso che vorrei non risponderle nemmeno. Non ho mai disturbato Trevor quando non dovevo, faccio il mio lavoro e non mi pare che lui si sia distratto, almeno io non so nulla,  visto che sono la sua segretaria credo che lo avrei saputo.

«Isabel Trevor è mio amico, se ci giro intorno o e per quello o per lavoro, che stai sicura anche per me è molto importante, non lo distrarrei mai» ho deciso di parlare con calma, infondo se erano 'amici intimi' potevo anche capire da donna un po' di fastidio per la vicinanza tra me e Trevor. Certo non mi sono piaciuti i suoi modi, e soprattutto il tono con cui ha detto "paparino",  ma almeno ci stavamo discutendo dopo i suoi mille sguardi assassini dei giorni scorsi.

«Trevor ti avrà detto cosa c'è tra me e lui allora visto che siete amici, e non mi pare carino che tu ti prenda tanta confidenza con lui»  non mi ha detto un bel niente, anzi, mi ha detto che non doveva dar conto a Isabel per niente, trovo assurda tanta gelosia, perché quella è.

«Io e Trevor siamo solo amici» ribatto ancora nonostante io non faccia davvero niente per dimostrare il contrario.
«Perché lo specifichi?» La voce di Trevor alle nostre spalle ci fa sobbalzare, eravamo tanto attente a studiarci che non lo avevamo sentito arrivare. Isabel è sicuramente in imbarazzo e mi giocherei le palle che non vuole che io dica niente.
«Mi andava di vantarmi, non si può?» La prendo sul ridere e Trevor infatti sorride per la mia battuta, si capisce che lo è, ma per fortuna non aggiunge altro.
«Cosa ci fai qui Isabel?» Chiede a lei mentre si toglie il cappotto per poi poggiarlo all'appendi abiti posto vicino ai divani
«Ero-ero solo venuta a salutare Scarlett» sta scherzando vero? Trevor mi guarda e nascondo un sorriso mordendomi le labbra, poi guarda lei che non lo guarda e ha la testa china, vorrei sapere cosa è successo tra questi due per renderla così, sembra un'altra persona.
«Vabbè, allora adesso lasciaci soli» la liquida senza giri di parole e lei esce richiudendosi la porta alle spalle.
Senza perdere tempo gli porgo i documenti e lui prima di afferrarli dice quello che praticamente sapevo già «sappi che non credo nemmeno a una delle cose che avete detto»
«Sai che tra poche ore verrà a trovarmi Carol?» So che l'unico modo per distrarlo adesso è cambiare argomento, e visto che ne ho uno così bello colgo la pazza al balzo.
«Ah sì? Mi fa piacere» sorride, ma quello che dice stranamente va in contrasto con il suo tono, non sembra esserlo davvero. Non credevo avrebbe fatto salti di gioia come li faccio io da ieri, ma sicuramente credevo avesse leggermente più contentezza visto che non la vede da anni ed era amico mio tanto quanto suo.

«Non ti fa piacere rivederla?» Domando curiosa cercando di testare ogni suo minimo movimento facciale.
«Certo che si» mi sorride ma i suoi occhi non rispecchiano le sue parole, ed è per questo che mi insospettisco improvvisamente.

C'è qualcosa che non va.

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Spazio Autrice 🌼

Carol farà la sua apparizione in scena, siete pronte?

E perché mai secondo voi Trevor non pare così felice?

Commentate per farmi sapere cosa ne pensate e se volete lasciate una ⭐

𝑪𝒉𝒊𝒍𝒍𝒔Where stories live. Discover now