Chapter twenty-four

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*Draco's POV*

-Sei davvero un bel ragazzo, Draco.- mi stuzzicò la bionda di fianco a me, poggiando la mano sulla mia gamba.

La Greengrass era una ragazza davvero provocante e attraente, darle una bella passata non mi avrebbe dato fastidio.

-Anche tu non sei male.- ammiccai, facendole un occhiolino.

La sua mano saliva sempre di più verso la mia intimità e l'eccitazione cominciava a farsi sentire, così le proposi di uscire un attimo in corridoio. Ero eccitato e con la Granger non combinavo niente, quindi perché no?

-Vai in corridoio, tesoro, ti raggiungo subito.- sorrisi, mentre lei annuiva e correva fuori. Lei non era come la Granger: obbediva a ciò che le dicevo.

Appena fui in corridoio la vidi appoggiata al muro che mi guardava con uno sguardo dannatamente sensuale e non ce la feci più; la afferrai per un braccio e la trascinai in uno dei bagni vicini, chiudendo la porta a chiave.

La sbattei al muro e spinsi il bacino contro il suo, facendola gemere, avventandomi con le labbra sul suo collo candido. Salii fino alle sue labbra e lei non esitò a mettermi la lingua in bocca, cosa che non mi dispiacque affatto.

-Ti voglio, Draco.- gemette, chiudendo gli occhi, mentre le mie labbra lavoravano il suo collo.

-Mi vogliono tante ragazze.- sussurrai in risposta, staccandomi per un secondo dalla sua pelle.

Dopo qualche minuto Daphne invertì le posizioni, sbattendomi al muro e cominciando a baciarmi il collo, aumentando il livello di eccitazione nel mio corpo. Era davvero brava in ogni suo movimento, capii quindi che non era di certo alle prime armi.

Daphne comprese subito il mio livello di eccitazione e, per un attimo, poggiò la mano sul cavallo dei miei pantaloni, sorridendo non appena un gemito profondo lasciò le mie labbra.

-Vorrei darti piacere.- confessò lei in un sussurro, al mio orecchio.

-Fallo, allora.- risposi, a voce bassa, facendola sorridere ancora una volta.

A quelle parole s'inginocchiò, mi abbassò i pantaloni della divisa e i boxer e il divertimento ebbe inizio.

*Hermione's POV*

-E' sparito.- ringhiai, forse a voce un po' troppo alta.

-Chi?- chiese Ron, con la bocca riempita dalla coscia di pollo che stava divorando.

Quando mangiava, Ron aveva le guance così gonfie che mi sembrava davvero un criceto. Sì, un piccolo criceto dal pelo rosso.

Restai un attimo in silenzio, osservando come l'espressione di Ron ed Harry diventava sempre più confusa.

-Forse Hermione intendeva il suo impegno nello studio!- disse Luna, tranquilla come sempre. Sospirai: mi aveva appena salvata.

-Eh sì,- concordai, scuotendo il capo -non è più quello di una volta.- continuai.

-L'ho notato anch'io.- concordò il rosso, con la bocca ancora piena di carne.

-Gradirei che tu ingoiassi prima di parlare, Ronald.- alzai gli occhi al cielo, sgridandolo. -Non piace a nessuno vedere ciò che hai in bocca.-

A quelle parole il ragazzo spalancò la bocca per dispetto, sfoggiando il suo meraviglioso impasto nauseante.

-Ron, fai schifo!- mi lamentai, tirandogli un colpo sulla spalla.

Harry cominciò a ridere di gusto e, con lui, anche Luna e Ron. Cercai di rimanere seria ma sentendo le loro risate non potei fare a meno che aggregarmi a quel coro così allegro.

Ascoltandoli ridere, mi resi conto che qualcosa era cambiato: prima ridevamo sempre in quel modo, eravamo così affiatati. Non ricordavo nemmeno l'ultima volta che avevamo riso così.

Tutto ciò, accadeva però prima dell'arrivo di Draco e del suo patto nella mia vita. Avevo deciso, ormai: dovevo parlargli, dovevo dire che era tutto finito.

***

Appena le lezioni terminarono, attesi con ansia in corridoio, aspettando l'arrivo di Draco.

-Granger.-

Quella voce, ah.

Mi voltai rapidamente, mentre qualche ciocca di capelli era invasiva sul mio viso. Feci scivolare uno dei miei tanti ricci dietro l'orecchio, tenendo gli occhi incollati su di lui.

-Devo parlarti.- annunciai, fermamente.

Il ragazzo, in risposta, alzò le sopracciglia. -A proposito di...?- chiese, attendendo che completassi la frase.

-Di noi due.- dissi, abbassando gli occhi per un secondo. Si avvicinò a me lentamente, fino a che il suo fiato fresco non sfiorò il mio viso.

-Allora parla, tesoro.- sussurrò. Mi stava provocando, lo stava facendo apposta.

-Allora, i-io...- balbettai, facendo di tutto per non guardarlo negli occhi.

Ma perché diavolo le parole non escono?

-Non riesci a parlare, eh?- rise, scuotendo il capo.

Le sue dita sfiorarono il mio fianco, e ciò mi fece avvertire un enorme calore nella zona da lui appena toccata, facendo anche colorare le mie guance di una tonalità più rosata del normale.

-D-Draco, no.- boccheggiai, portando la mano sulla sua e staccandola dal mio fianco.

-"No" cosa?- chiese, avvicinandosi ancora. Quel bastardo lo stava facendo apposta, sapeva che non riuscivo a reggere la sua vicinanza.

Feci un sospiro, chiusi gli occhi e: -non voglio più che mi tocchi.-

Ti amo, ed è colpa mia. (in correzione)Where stories live. Discover now