Chapter thirteen

5.9K 356 56
                                    

*Hermione's Pov*

Disgusto e odio. Gli unici e soli sentimenti che provavo in quel momento verso quella stupida serpe erano disgusto e odio. Il modo in cui i suoi denti sfioravano la mia pelle mi faceva schifo e mi costringeva ad andare indietro con la schiena, sbattendo al muro numerose volte, sentendo quasi del male. Continuavo a urlargli di fermarmi, dimenandomi violentemente, ma lui faceva finto di non ascoltarmi. "Lasciami, basta!" gridai disperata, afferrandogli il tessuto che avvolgeva la sua schiena, con forza, peovando a toglierlo dal mio corpo. Lo odiavo con tutta me stessa. Fece aderire il suo corpo slanciato al mio, avanzando con le labbra al mio orecchio, mentre io ansimando per tutto il movimento che in quel momento stavo facendo, ripresi a dimenarmi. "Oh povera Mezzosangue, ti faccio paura?" continuava a sussurrarmi a un orecchio. "Io di te non avrò mai paura, per quanto idioti i tuoi tentativi di incutermi timore possano essere" sussurrai debolmente, col mento che sfiorava la sua spalla. Mi poggiò saldamente una delle sue grandi mani sul fianco, e una dietro la nuca, stringendomi con possessività e forza. "Tu non vali niente, e non importa che i miei tentativi siano stupidi, ti faccio ugualmente del male con ogni mia mossa" ghignò soddisfatto e pieno di se. Odiavo vederlo pavoneggiarsi così, senza ritegno, e non poter fare nulla per evitarlo: non avrei mai superato la sua forza, sebbene ci avessi tentato in mille maniere. "Hai paura di me?" chiese, con un ghigno malefico stampato sul viso. La sua domanda suonò alle mie orecchie alquanto stupida, dato che me l'aveva chiesto pochi minuti prima. Emisi un sospiro: "no, Malfoy, te l'ho già detto". A quella mia risposta mi bloccò entrambe le mani con un'unica mano e l'altra la posizionò sul mio fianco. La insediò sotto l'orlo della mia uniforme, toccandomi la pelle scoperta con la punta delle dita. I punti in cui mi sfiorava mi davano un lieve senso di bruciore, ma allo stesso tempo sollievo, e le mie guance presero a scottare sotto il suo tocco. Draco ghignò perfidamente, aumentando la stretta sul mio fianco, facendomi emettere un piccolo gemito per il dolore. Non lo sopportavo più: non sopportavo più la sua insistenza e la sua arroganza, la sua violenza, la sua prepotenza e il suo stupido odore di dopobarba misto alla menta che mi punzecchiava le narici. "Poveretta, non può difendersi? Oh come mi dispiace.." disse mentre il suo viso assunse un'espressione ironicamente dispiaciuta, per poi terminare con un sorrisetto. A quelle parole non ce la feci più, avevo il nervoso e la frustrazione alle stelle. Lo spinsi violentemente poggiandogli le mani sul petto, mentre qualche ciocca mi cadde sul viso. "Lasciami stare, dannazione!" urlai disperatamente, appoggiandomi al muro ansimante. Mi passai una mano tra i capelli scuri, mentre lo sguardo gelido di Draco, ora più lontano da me, s'incastrò nel mio. Mi avvicinai a lui, puntandogli il dito sul petto. "Sono stanca di te, stanca, hai capito?" urlai furiosa, e mi allontanai di un passo. "Stanca", sussurrai nuovamente. Si avvicinò minaccioso a me, guardandomi con quei suoi due occhi azzurri che mi incutevano timore. Per la prima volta, una scia di terrore mi percorse lentamente la schiena. "Ascolta, lurida Mezzosangue" cominciò Draco indignato. Solo con quella frase, Draco fece riempire i miei occhi di lacrime amare, lacrime di rabbia. "Perchè devi trattarmi così, Malfoy? Perchè devi sempre credere di essere superiore a tutti? Ti detesto, diamine! Detesto il modo in cui mi insulti ogni santo giorno e detesto il fatto che mi giudichi per ogni cosa che faccio. Ti odio, ti odio, mi stai distruggendo, lo capisci?!" gridai esasperata, gesticolando. Draco non mi rispose, era rimasto immobile con la bocca socchiusa e gli occhi spalancati, incredulo per ciò che aveva appena sentito. Non amo mostrare i miei sentimenti in pubblico, preferisco nasconderli dietro pile e pile di libri, ore di studio e capelli arruffati. Ero crollata davanti a quello scarafaggio schifoso, e sapevo di aver fatto un errore enorme. Mi appoggiai al muro dietro di me, mentre le lacrime cominciarono a scendere veloci sulle mie guance delicate, in quel momento appena velate di rosa. "Mi stai distruggendo, e non te ne rendi nemmeno conto" sussurrai alzando gli occhi su di lui, che mi guardava con stupore. "Parla, cavolo, di qualcosa!" urlai alzando le braccia al cielo. "N-non m'interessa ciò che provi, Granger" disse impassibile. "Guarda un po' che novità" borbottai. "Ho solo bisogno di essere capita, Malfoy. Come ti sentiresti se venissi preso in giro ogni giorno della tua vita per la famiglia da cui provieni, eh?" dissi una volta calmata, abbassando il tono di voce. "Me ne fregherei, semplicemente" fece spallucce lui. Era odioso quando faceva lo strafottente. Odioso. "Ma certo, tu sei il purosangue, il ragazzo dalla vita perfetta e la famiglia nobile, giusto, come avevo fatto a dimenticarlo" dissi facendo un piccolo sorriso. "Tu non sai neanche cosa vuol dire vivere la mia vita ogni giorno, non lo sai!" disse irritato. "Oh, immagino: ragazze purosangue che darebbero la loro vita per un tuo bacio, tutti i ragazzi della scuola temono di te, che vita difficile" dissi incrociando le braccia sotto il seno. "Non sai com'è stata la mia infanzia, non sai com'è stato vivere con dei genitori come i miei, che ti dicessero ogni giorno come vivere. Tu non sai niente di me, e non sei nessuno per giudicarmi!" urlò Draco, poggiandosi le mani dietro la nuca, frustrato, e calciando l'aria. Restai a fissarlo per un po' e mi resi conto che in quel momento mi stava facendo un po' di pena, anche se odiavo ammetterlo. "Perchè mi guardi così, Granger? Anch'io ho dei sentimenti." Sputò col suo solito tono arrogante. "E pensi che io dei sentimenti non li ho?" chiesi riducendo gli occhi a due fessure. "Penso solo tu valga di meno di me" disse semplicemente. Feci per dire qualcosa in risposta, ma subito abbassai lo sguardo, non sapendo cosa rispondere. Draco mi faceva quell'effetto: m'intimoriva con un solo insulto, pur sapendo che non era vero ciò che stava dicendo. "Voglio uscire da questa stanza, Malfoy, portami fuori" dissi in tono fermo, rialzando lo sguardo verso di lui, incontrando il suo. Draco, sembrando aver rimandato la sua vendetta a una prossima volta, annuì e tirò fuori la bacchetta, facendo apparire con un incantesimo una porta. Lo guardai un'ultima volta, scossi il capo e mi voltai verso la porta, afferrandone la maniglia. "Granger, aspetta" disse Draco. Mi voltai verso di lui, curiosa di ciò che stava per dire. Si avvicinò di qualche passo a me, guardandomi in viso. "Non so perchè mi comporto così, non lo so davvero" sussurrò abbassando lo sguardo. "A me non importa di cos'hai passato, perchè posso capirlo. Ma non devi prendertela con me per ogni cosa che ti succede. Dovresti provare a metterti nei miei panni e vedere com'è sentirsi presi in giro ogni santo giorno." Sussurrai con tristezza.

*Draco's Pov*

La Granger con quei suoi stupidi occhi marroni e lucidi mi faceva star male, era l'unica ragazza per cui provavo pena ogni volta che la prendevo in giro. La guardai severamente, avvolgendo le braccia attorno ai suoi fianchi stretti. Aveva gli occhi fuori dalle orbite, sorpresa ed evidentemente a disagio. "N-non ho bisogno della tua compassione" balbettò restando con le braccia lungo i fianchi, cercando di togliermi dal suo corpo. Io, in parte per compassione e per la maggior parte per infastidirla, rimasi impassibile. Poco dopo la sentii sbuffare e poco dopo ancora avvolse indecisa le braccia attorno ai miei fianchi lentamente, tremando. La strinsi, inspirando il suo profumo. La mia stretta sui suoi fianchi diventò pian piano più decisa, sicura e forte, facendo aderire ancora di più i nostri corpi. Mi distanziai da lei, tenendo le mani sui suoi fianchi, debolmente. "Sei disgustoso, Malfoy" disse dopo un po', scuotendo il capo. Vidi le sue labbra curvarsi in un sorriso accennato, mantenendo comunque la sua distinta disinvoltura. "Se lo sono, perchè mi hai abbracciato?" sussurrai, guardandola negli occhi maliziosamente. "I-io non ti ho abbracciato, credo tu abbia le illusioni" disse roteando gli occhi. "Ah, sì? E dimmi, Granger, dove stai tenendo le mani ora?" chiesi sorridendo, con un sopracciglio alzato. Hermione abbassò il viso spostando lo sguardo sulle sue mani ancora attorno al mio collo e le mie mani ancora sui suoi fianchi. Scostò immediatamente le mani da me, guardandomi imbarazzata; fece per andarsene ma la bloccai poggiandole una mano sull'addome e tirandola verso di me, scontrando il mio petto contro la sua schiena. "Non ho finito con te, ricordalo, Granger" sussurrai con disprezzo al suo orecchio. "Non la finirò mai" conclusi ghignando. Lei boccheggiò per un attimo, restando senza fiato, per poi dire "sisì, ora lasciami vah" e liberandosi dalla mia stretta, aprendo la porta e tornando nel suo dormitorio. Non sapevo il perchè di quell'improvviso attacco di compassione per lei, pensavo solamente ne avesse bisogno. Tanto, avrei ricominciato a torturarla quando avrei voluto, un momento di tenerezza non guastava, no? E poi per quanto piccolo e freddo possa essere il mio cuore, c'è, e qualche volta purtroppo vuole mostrare i suoi sentimenti.

Ti amo, ed è colpa mia. (in correzione)Where stories live. Discover now