Chapter thirty-seven

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-Signorina Granger.-

-Oh, no, mi scusi, siamo chiusi...- dissi, tenendo gli occhi sulla scrivania.

Quando alzai lo sguardo istantaneamente sorrisi: di fronte a me c'era Harry che, tra le mani, teneva un mazzo di splendide rose rosse.

-Harry...- mormorai, emozionata. –Ma non dovevi mica cenare al lavoro?-

Venne verso di me, mi prese una mano e mise il mazzo di rose nell'altra.

-Sì, ma ho chiesto di uscire prima per te. So quanto tu fossi arrabbiata, ed avevo un peso sul petto che mi faceva sentire incredibilmente in colpa...-

Guardai il mazzo di rose e sorrisi, afferrandomi con i denti il labbro inferiore. Poi guardai le nostre mani unite, e pensai che non avesse senso restare arrabbiata con Harry; era il mio fidanzato, dopotutto.

-Mi fa piacere che tu sia venuto, ma adesso devo andare a mangiare qualcosa.-

Mi guardò per qualche istante e sorrise.

-E' per questo che ho prenotato da "Fancy", il ristorante più rinomato di Sydney.-

Non potevo credere che avesse fatto tutto questo per me: i fiori, la cena...

-Harry, non serve...-

-Sì, invece!- insistette. Mi afferrò poi ambedue le mani, facendomi poggiare il mazzo di rose sulla scrivania. –Sei una donna splendida, e non meriti un fidanzato assente o egoista. Meriti molto, molto di più.-

Senza aspettare nemmeno un secondo gli saltai al collo e lo abbracciai forte, commossa dalle sue parole e da ciò che aveva fatto per me quella sera. Gli presi poi il viso tra le mani e baciai le sue labbra diverse volte, facendolo sorridere.

-Ti amo, e voglio che a te non venga mai a mancare nulla.-

Mi accarezzò il viso ed io poggiai la mano sul dorso della sua. Chiusi gli occhi, pensando che ero fortunata ad avere una persona così al mio fianco.

-Allora, andiamo?- chiese, porgendomi il suo braccio. Sorrisi.

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Quella sera fu memorabile: mangiammo splendidamente, ridemmo, scherzammo, ascoltammo buona musica e facemmo anche i piccioncini. Quando tornammo a casa, la magia sembrava però essere finita.

-Allora...- cominciai, dirigendomi in bagno per struccarmi. –Domani devi rifare lo stesso orario?-

Harry, sdraiato sul letto, distolse lo sguardo dal libro che teneva tra le mani ed abbassò lo sguardo.

-Beh, inizio verso le sette di mattina e finisco dopo pranzo...-

Restai immobile, sospirai e ripresi a struccarmi il viso. Non gli risposi perché sapevo per certo che, se avessi parlato, gli avrei urlato di cambiare lavoro.

-Tesoro, mi dispiace.-

Non parlai, ancora una volta. Mi lavai i denti, mi legai i capelli in una morbida coda ed entrai nel letto che condividevo con Harry. Cominciò a farmi male la testa, e nel mio petto si formò come un grosso macigno che non voleva decidersi ad andarsene. Quella situazione mi metteva una grande angoscia.

-Sei arrabbiata?- chiese, a bassa voce.

Si avvicinò a me, solleticando il mio collo con il suo fiato. Chiusi gli occhi e, com'era mio solito, sospirai.

-No.-

-A me sembra di sì...-

-Lasciami stare, ti prego. Ho sonno e mi fa male la testa.- dissi, forse troppo duramente.

Harry mi avvolse i fianchi con un braccio e mi attirò a sé, mentre i miei occhi si riempivano di lacrime.

-Buonanotte.- sussurrò, baciandomi la spalla.

-Buonanotte, Harry.- risposi io con un filo di voce, cercando di sciogliere l'enorme nodo formatosi nella mia gola.

Prima di addormentarmi, dai miei occhi scesero lacrime amare, ennesime lacrime che versavo a causa sua.

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Salve a tutti, cari lettori!

So che vi aspettavate Draco invece di Harry, ma come ho detto ad alcune di voi lui ed il suo caratteraccio torneranno presto nella storia, per cui non preoccupatevi. Vi dirò di più: preparatevi al suo ritorno!

Ti amo, ed è colpa mia. (in correzione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora