Chapter twenty-six

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-Quindi sei sicura?- chiese.

Ero davvero sicura?

-D-Draco, andiamo, piantala...- mormorai, mentre la sua mano si spostò alla base della mia schiena. La pressione che le sue dita esercitavano sul mio corpo mi faceva letteralmente impazzire.

-Voglio solo che tu mi conceda un'altra chance...- 

Afferrò coi denti il lobo del mio orecchio, mentre involontariamente un sottile gemito lasciò le mie labbra che cercavo di mantenere inutilmente sigillate.

-Ho preso una decisione e...- trattenni il respiro per qualche istante, mentre le sue labbra presero a lavorare il mio collo. —Dio mio, Draco, fermati...- gemetti.

-Mi piace sentirti gemere.- sorrise nell'incavo del mio collo.

-Draco, no!- lo richiamai, cercando di indirizzare il mio tono di voce tremante verso un tono più duro ed inflessibile.

-Andiamo, piccola,- sussurrò —so che lo vuoi.-

Improvvisamente diventai più felice: non mi aveva mai chiamata per nome, figuriamoci "piccola".

-Davvero, basta,- sbuffai, allontanandomi da lui —non voglio più avere niente a che fare con questa storia.-

Il guaio era che io volevo davvero liberarmi di lui, di quel patto così stupido ed immorale, ma non ce la facevo e sapevo che mai avrei potuto farlo.

-E' inutile, continuare a dirmi di fermarmi non mi farà fermare veramente.- scosse il capo, sbattendomi davanti la cruda verità. Non si sarebbe fermato.

Uno dei tanti difetti di Draco era che quando aveva un obiettivo non si fermava finché non lo raggiungeva, quando voleva una cosa la otteneva a tutti i costi, quando voleva che io facessi qualcosa dovevo farla per forza.

Appena le sue labbra tornarono sul mio collo, realizzai che non avevo la minima fretta di liberarmi di lui, del tempo in più potevo concederglielo; potevo concederlo a noi, più che altro.

-So che dentro di te hai ceduto,- mi confessò, con voce graffiata —e so anche che però esternamente non vuoi mostrarlo.-

Draco era un po' come Harry: qualunque cosa sentissi lui l'avvertiva, qualunque pensiero mi passasse per la mente era come se lui potesse visualizzarlo e, successivamente, adoperarlo a suo favore come in quel momento stava facendo.

-Avrò anche ceduto, Draco,- mi allontanai da lui, per guardarlo negli occhi —ma ricordati che non starò qui per sempre.-

Il calore delle sue mani avvolse i miei zigomi, facendomi sentire per la prima volta veramente amata da lui. I suoi pollici mi accarezzavano il viso, mentre i suoi occhi celesti passavano da uno all'altro dei miei. Avvolsi i suoi polsi con le mie piccole mani e restai a guardarlo per qualche secondo.

-Io credo di sì, invece.- sorrise. Ero rimasta così stregata da lui che mi dimenticai di ciò che stava parlando.

-Cosa?- chiesi.

-Credo che resterai qui, con me, per sempre.- spiegò lui, avvicinando le labbra alle mie.

-Come fai ad esserne così sicuro?-

-Semplicemente perché so che, nonostante ci provi così tanto, non riuscirai mai, mai a resistermi.-

Anche se le parole erano uscite dalle sue labbra con un egoismo pazzesco, sapevo perfettamente che aveva ragione: i suoi occhi, le sue labbra, la sua voce ed i suoi baci non sarebbero mai stati capaci di allontanarmi da lui, o almeno questo era quello che credevo.

-E comunque,- disse —il patto è ancora valido.-

Non riuscii ad obbiettare dato che le sue labbra si poggiarono con estrema rapidità sulle mie, facendomi pensare che ne ero davvero dipendente.  Poggiò le mani sui miei fianchi e mi tirò verso di lui, percorrendo il profilo del mio corpo con desiderio.

-Draco, per quanto riguarda il patto—

-Shh...- sussurrò lui, continuando a baciarmi.

Inserii le mani tra i suoi capelli, tirandoli, mentre dei gemiti profondi uscivano dalle sue labbra accompagnati da numerosi sospiri. Mi lasciai andare, così scesi con le labbra sul suo collo, mentre lui inclinò la testa all'indietro. Tornai sulle sue labbra assaporandole nuovamente, facendo poi toccare la mia lingua con la sua.

-Se non ti fermi potrei farti mia qui in corridoio, quindi basta.- disse con voce roca, sorridendo. Ero sorpresa per quella frase così maliziosa, ma d'altronde non sapevo più cosa aspettarmi da lui.

-O sennò?- chiesi, divertita, staccandomi da lui.

-Non ti conviene saperlo.- sussurrò lui, prima di unire ancora una volta le labbra con le mie. 

Ti amo, ed è colpa mia. (in correzione)Where stories live. Discover now