Chapter forty-three:

3.5K 214 95
                                    

–Allora, vieni a dormire?- mi chiese.

-Certo.- dissi, e lo seguii fino al piano di sopra.

Una volta che fummo saliti mi disse che potevo dormire nella camera degli ospiti, e che lì c'era persino un bagno in caso io avessi avuto bisogno di darmi una rinfrescata. Mentre mi guardavo allo specchio, dopo essermi gettata sul viso dell'acqua a dir poco gelata, sospirai: il mio viso era sciupato, non più vivace come qualche anno prima. Cosa mi stava succedendo?

Indossai una lunga maglietta azzurra che mi aveva prestato Draco, appartenente a suo zio, ed entrai nel comodo letto. Restai ad occhi aperti per svariati minuti, fissando l'immensità del vuoto che mi circondava, e quando mi girai su un fianco riuscii finalmente ad addormentarmi e persino a sognare.

Sono in una stanza bianca, seduta su un divanetto, quando ad un certo punto una forte musica rock comincia a diffondersi nell'aria. La stanza diventa di un colore grigiastro, e quando la porta si spalanca diventa nera.

-Hermione.-

Mi volto e vedo Harry, con in mano una bottiglia di vodka.

-Harry.- sorrido, alzandomi.

Faccio per andare verso di lui ma un suo brusco gesto mi fa indietreggiare: lancia la bottiglia contro il muro, frantumandola. Mi copro le orecchie con le mani e chiudo gli occhi, istintivamente, e quando li riapro lui è a qualche centimetro da me. Ha gli occhi arrossati, e puzza incredibilmente di alcol.

-Mi sta uccidendo.- sussurra, con voce tremante.

Sento una sensazione di sconforto, e immediatamente la stanza diventa completamente azzurra. La canzone rock si addolcisce, e sembra quasi diventare una tranquilla canzone pop.

-Cosa?-

-L'alcol.-

Resto a guardarlo a labbra socchiuse, e la mia mente è talmente offuscata che non capisco nemmeno cosa sta succedendo. E' successo davvero? Sto sognando?

Provo ad abbracciarlo ma lui mi spinge, facendomi cadere sul divanetto. Si siede sul mio bacino e mi afferra per il collo, facendo diventare la stanza rossa.

-Harry, non respiro...- sussurro, con voce strozzata.

Questa sensazione è così penetrante che mi sembra di avvertirla davvero.

Sento la sua risata riempirmi le orecchie, e mi sembra di tornare a quando Draco mi maltrattava qualche anno prima. Riesco a sentire ancora le sue mani fredde sul mio corpo, e tra lui ed Harry non riesco a capirci più nulla. Lo spingo giù dal divanetto, finendo sopra di lui.

-E' colpa tua, Hermione.- sussurra, prima di smettere di respirare.

La stanza diventa nera, ed il cuore smette di battermi.

-Harry?-

Non risponde, e scivolo in una sensazione di colpevolezza che logora il mio cuore ed il mio cervello.

-Harry! Harry!- comincio ad urlare, scuotendolo.

L'ho ucciso.

Sento una mano sulla spalla, ma non appena provo a voltarmi mi sveglio di soprassalto.

Ero sola, in una stanza degli ospiti buia e tetra, ed il respiro cominciò a mancarmi. Cominciai a piangere disperatamente, e in pochi attimi nella stanza fece irruzione Draco.

-Ma che cazzo succede?-

Corse verso di me e provò a mettermi le mani sulle spalle, ma io mi scostai

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

Corse verso di me e provò a mettermi le mani sulle spalle, ma io mi scostai. Mi appoggiai al muro, col respiro affannoso ed i capelli che continuavano ad ostruirmi la vista già offuscata. Draco mi guardava in maniera confusa, ed io non stavo capendo più nulla.

-Dimmi che diavolo succede!- mi ordinò, alzando il tono di voce.

Provai a parlare, ma tutto ciò che feci fu ricominciare a singhiozzare. Mi alzai dal letto come un fulmine, e quando stavo per uscire dalla stanza Draco mi afferrò per il polso: lo guardai negli occhi per qualche secondo e fu quasi come aver dimenticato tutto di lui.

-Noi... non ci siamo mai incontrati, tu... tu non sei reale!- urlai, isterica.

Lui mi afferrò il viso tra le mani, preoccupato, ed incastrò gli occhi azzurri nei miei.

-Io sono Draco Lucius Malfoy, Hermione. Sei qui perché sono innamorato di te, perché ti ho voluta ospitare; non ricordi tutto ciò che abbiamo passato?-

Cominciai a respirare affannosamente, e cercavo di spostare lo sguardo dal suo viso. Stavo impazzendo.

Lo spinsi a terra e corsi via, girando ogni stanza del secondo piano. Vidi una rampa di scale, e la prima cosa che feci fu salirci; mi ritrovai su una grande terrazza che dava su Sydney. Raggiunsi la ringhiera, e mentre il forte vento mi sfiorava il viso la oltrepassai, rimanendo in piedi sul cornicione.

-Tutto potrebbe finire in un secondo...- sussurrai, osservando ogni macchina che passava su quel grigio asfalto che mi sottostava.

Chiusi gli occhi, e quando stavo per lasciare la presa sulla ringhiera sentii due braccia attorno ai fianchi che mi fecero sorpassare prepotentemente la ringhiera, facendomi tornare così sulla terrazza: finii a terra, e sopra di me finì Draco.

Ci guardammo, entrambi senza fiato: i nostri petti si alzavano ed abbassavano quasi allo stesso ritmo, ed i nostri occhi erano pieni di terrore. Afferrai il suo viso e premetti le labbra sulle sue per qualche secondo, non dandogli nemmeno il tempo di reagire, e mi sdraiai sul freddo pavimento della terrazza.

-Portami a letto, Draco...- ansimai, chiudendo gli occhi dalla stanchezza.

-Ti ricordi di me, adesso?-

-Come potrei dimenticarlo?- sussurrai, prima di crollare dal sonno.

Ti amo, ed è colpa mia. (in correzione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora