Chapter thirty-five

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-Dove stai andando?-

-Mettiamola così: la tua bambina capricciosa si è stufata di ssere trattata come tale. E' cresciuta, ed è orgogliosa di dirti che ormai questi non sono più affari tuoi.-

Strattonai il mio braccio e, liberandomi dalla sua presa, me ne andai, diretta al mio bar preferito.

Era luglio, il che significava che in Australia era pieno inverno, essendo un paese dell'emisfero meridionale. Avevo il naso congelato, gli zigomi leggermente arrossati e le mani erano praticamente diventate due cubetti di ghiaccio che cercavo inutilmente di scaldare nelle tasche del mio lungo cappotto grigio. Il pub verso cui mi stavo dirigendo si chiamava "Neil's Pub". Il proprietario, Neil, che stava anche dietro al bancone, era uno dei miei più cari amici.

Entrai, e subito mi sedetti su uno degli alti sgabelli di fronte al bancone. Quel giorno il pub non era molto affollato, fortunatamente.

-Tesoro!- mi salutò Neil, sorridendomi.

-Ehi, Neil!-

Mentre si muoveva da una parte all'altra del bancone, per servire gli altri clienti, parlava con me. Era un ragazzo splendido: simpatico, dolce, discreto e sempre disponibile per tutti. Mi sorprendeva che non avesse ancora una ragazza.

-Hai litigato ancora con Harry, non è così?-

Lo guardai, e inarcai le sopracciglia facendo un incredulo sorrisetto.

-Come lo sai?-

Si appoggiò al bancone con i gomiti ed alzò gli occhi ambrati su di me.

-Cara, gli occhi non mentono. E poi, vieni qui ogni volta che ti succede qualcosa!-

Feci una risatina, forse per l'ironia della situazione. Neil aveva ragione: ogni volta che qualcosa nella mia giornata non andava bene io andavo al suo Pub.

-Ti porto il solito, allora?- domandò qualche secondo dopo avermi osservata attentamente.

-Sì, per favore.-

Mentre attendevo che il mio amato drink arrivasse, cominciai a pensare a me e ad Harry; io lo amavo, ne ero convinta. Era solo che, qualche volta, avrei preferito restare sul divano a guardare un film con lui piuttosto che vederlo andar via al mattino presto a causa del suo dannatissimo lavoro. Ogni volta che, però, maledicevo il suo lavoro, mi ritenevo incredibilmente ingrata. Insomma, era quello che ci portava la maggior parte dei soldi in casa!

-Allora, vuoi che il ghiaccio nel drink si sciolga?- rise Neil, schioccandomi le dita di fronte agli occhi per farmi risvegliare dallo stato di trance in cui ero entrata.

-Perdonami, Neil,- sospirai, afferrando il bicchiere -non so proprio dove ho la testa...-

Appoggiai le labbra al bicchiere in vetro e cominciai ad ingerire il mio drink alcolico preferito, lo Scotch. Aveva un sapore leggermente dolce, caramellato, che solleticava piacevolmente la mia gola, rinfrescandola.

-Te lo dico dove hai la testa: da Harry.-

Poggiai rumorosamente il bicchiere sul bancone di legno, con ancora lo Scotch in bocca. Lo mandai giù, chiusi gli occhi e feci un lungo sospiro.

-Fammene un altro.-

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Scusate se il capitolo è troppo corto, ma come quello precedente è di passaggio. Insomma, per non lasciarvi a bocca asciutta!

Fatemi sapere cosa ne pensate nei commenti. Un abbraccio. xx



Ti amo, ed è colpa mia. (in correzione)Where stories live. Discover now