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Harry sbatté le palpebre prima di tirarsi su correttamente. Ripeté le parole nella sua testa assicurandosi di aver sentito bene.

"Io ti piaccio?", ripetè Harry per buona misura, "in quale modo?".

Louis si morse il labbro inferiore, mentre giocherellava con le lenzuola sotto di lui, "come i fidanzati?".

Harry sbatté di nuovo le palpebre, "e cosa ti aspetti da me?".

La faccia di Louis si sollevò di scatto con un sorriso sciocco, "un anello?".

"Louis", gemette Harry, passando si una mano sul viso per nascondere il suo sorriso, "sii serio".

"Sono serio", si avvicinò, "voglio essere di Harry e voglio che Harry sia mio. Per sempre".

"Sembra un matrimonio", mormorò Harry, avvolgendo la sua mente attorno all'informazione.

"Chi altri lo sa?", evitò gli occhi di Louis, "Zayn. Zayn sicuramente lo sa...", si interruppe di nuovo.

"E ted, e zio Lee, e tu. Lo sanno tutti", sorrise Louis.

Finalmente gli occhi di Harry si spostarono su Louis, i pensieri che gli attraversavano la testa più velocemente di quanto potesse elaborarli.

"Lou, ci sono cose che non sai di me... Infatti, ci conosciamo quasi a malapena".

"Risolviamolo adesso!" Louis incrociò le gambe, "dimmi qualcosa che nessuno sa di te".

Harry mormorò piano, "ho iniziato a fumare a tredici anni e ne sono stato praticamente dipendente fino a sedici anni".

Louis allora gli rispose, "almeno adesso non fumi più".

Quando Harry non riuscì a tenere gli occhi su quelli di Louis, lui aggiunse, "d'ora in poi niente più bastoncini cancerogeni. Promessa con il mignolino?".

Harry ridacchiò e attaccò i loro mignoli, "mignolino, prometto che ci proverò".

"Ora è il tuo turno".

"Bene, una volta ho mostrato il sedere al mio insegnante, insultandolo, perché ha detto che ero un so-tutto-io".

Harry sbuffò, "è una cosa da te".

Louis ridacchiò e fece scorrere il dito lungo la coscia di Harry, "ha avuto l'effetto contrario".

"Era da aspettarselo".

Louis mormorò e tenne gli occhi bassi, ancora disegnando piccoli segni a infinito sulla coscia di Harry con il dito. Harry fissò intensamente il viso arrossato di Louis.

"Vuoi vedere cosa ho comprato per me?", chiese Louis finalmente, alzando lo sguardo e appoggiando la mano sulla parte inferiore della coscia di Harry.

"Forse più tardi", Harry guardò l'orologio, "in questo momento voglio vederti dormire".

"Ma non ho sonno, ed è il mio compleanno", Louis fece il broncio, piegandosi sul petto di Harry.

"Non hai mai sonno", Harry roteò gli occhi, "dammi un secondo, farò una chiamata veloce".

Zayn rispose al terzo squillo con un forte gemito.

"Che... cazzo...".

"Così, me lo ha appena detto", iniziò Harry, saltando qualsiasi forma di saluto.

"Yippy, sì cazzo, finalmente, ora scopate. Addio", disse Zayn nella sua voce mattutina.

"Zayn, sai che non è per questo che ho chiamato".

"Ora è legale, cosa stai aspettando? Solca quel culo".

Harry sibilò abbastanza stufo delle prese in giro di Zayn, "vuole uscire con qualcuno".

"Oh", disse Zayn, la sua voce prese un tono sarcastico, "Così il piccolo Harry ha chiamato per parlare del suo problema di attaccamento? O dovrei dire problema di distacco?".

"Zayn aiutami, per una volta", sospirò Harry.

"Louis è un minuscolo innocuo, piccolo demone. Esci con lui, guarda come va e decidi. Facile, non c'è bisogno di dare di matto".

Harry rimase in silenzio prima di borbottare quello che aveva in mente, la sua voce grondante di colpa, "non voglio ferirlo".

"Ah", poi Zayn borbottò, già stufo della loro lunga chiamata, "pensala in questo modo; succhiagli il cazzo, o lo farà qualcun altro".

Poi Zayn riattaccò, e nonostante tutte le prese in giro, Harry aveva capito ciò Zayn intendeva dirgli.

Harry aveva mancato troppe opportunità nella sua vita, a causa della sua paranoia. Era ora che facesse qualcosa a riguardo.

spσílt COMPLETA/IN REVISIONE ☆[Italian translation]☆Where stories live. Discover now