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Louis non aveva idea di come fosse passato dall'essere ricoperto di baci e affetto all'avere le mani legate alla testiera del letto e le caviglie legate insieme.

Ok, forse lo sapeva. La famiglia di Harry aveva deciso di andare a vedere un film lasciando soli Lou e Harry a casa. Quando Louis si era svegliato, Harry era profondamente addormentato e lui stava pensando molto più chiaramente.

Quando la fame aveva iniziato a divorarlo, era sgattaiolato al piano di sotto con la camicia di Harry e aveva iniziato a cercare nel frigo qualcosa da mangiare.

Ovviamente Harry gliele aveva specificate dal momento in cui si era trasferito le regole di base che doveva rispettare, ed erano cose semplici, che sostanzialmente stavano a indicare che doveva prendersi cura di se stesso. Correttamente.

Quindi è immaginabile la sorpresa di Harry nel trovare Louis al piano di sotto a mangiare torta al cioccolato per colazione.

Invece di litigare, Harry aveva optato per prendergli la torta e metterci una ciotola di cereali. Louis, da marmocchio quale era, spinse via la ciotola.

Sicuramente non voleva che la ciotola cadesse dal bancone e si rompesse, era tutta colpa della gravità.

Ma Harry ovviamente non l'aveva vista in quel modo ed è così che Louis si era ritrovato in questa situazione.

Ad essere onesto Louis non aveva idea di cosa avrebbe fatto Harry. Harry gli aveva chiesto i suoi colori e poi aveva detto a Louis di trovare una parola di sicurezza per quando fosse tornato.

Come avrebbe fatto chiunque nella struttura mentale corretta, Louis si innervosì. Se aveva bisogno di una parola di sicurezza allora significava che sarebbe stato punito. Non solo punito, ma punito punito. Lo scricchiolio della porta fece sobbalzare Louis e allungare il collo, la posizione rendeva il movimento goffo e scomodo.

Sentì un leggero sussurro, seguito dalle grandi mani di Harry che gli toccavano il culo informandolo che Harry aveva davvero fatto ritorno.

"Haz?" sussurrò Louis cercando di capire se sarebbe riuscito a ridurre qualsiasi punizione Harry avesse pianificato.

Harry mormorò prima di pizzicare la guancia sinistra del culo di Louis, "ti ho dato il permesso di parlare?".

Louis sibilò e cercò di allontanarsi il più possibile dal dolore prima di dire un "no signore", che gli valse solo un altro pizzico e una risata cupa da parte di Harry.

"Ho detto che potevi parlare?", Louis piagnucolò prima di scuotere esitante la testa.

"Bravo ragazzo", Harry lo ricompensò accarezzando la pelle che si stava rapidamente ammaccando, "qual è la tua parola di sicurezza?".

Louis esitò prima di girare di nuovo il collo per vedere se Harry voleva davvero che parlasse.

"Puoi parlare", Harry sorrise chiaramente soddisfatto della velocità con cui Louis imparava. "Alberi?", sembrava ridicolo alle orecchie di Louis, ma Harry si limitò ad annuire prima di tirare fuori la scatola.

Invece di tirare fuori ciò di cui aveva bisogno, Harry alzò lo sguardo e lo fissò negli occhi Louis, "sai", iniziò, "ti ho permesso di farla franca con così tante cose".

Louis si morse il labbro. Lui non era così disobbediente, ascoltava. A volte.

"Non sei d'accordo?", Harry mormorò, un sorriso che mandò calore nei punti giusti del corpo di Louis.

Il cenno di Louis fu subito interrotto dalla mano di Harry che scendeva forte sulla parte destra del suo culo. "Non mentirmi".

'Shock' non sarebbe bastato a descrivere lo stato di Louis mentre la sua bocca si apriva e la sua schiena si curvava. Un silenzioso, 'cazzo' uscì dalla sua bocca.

"Girati in davanti, Louis", così lui fece, "qual'è il tuo colore?".

"Verde".

"Eccellente".

spσílt COMPLETA/IN REVISIONE ☆[Italian translation]☆Where stories live. Discover now