Capitolo 6

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«Tanti auguri a te, tanti auguri a te» disse Minho, entrando nell'ufficio di Newt, con in mano un cupcake e una candelina accesa su di esso.

Newt alzò lo sguardo dal computer, sorridendo alla visione del proprio migliore amico con un cappellino a punta colorato, legato sulla testa grazie a un elastico. Ne aveva uno nella mano libera, e glielo porse quando arrivò davanti la scrivania. Lo invitò a metterlo, e Newt lo fece iniziando a ridere. Prese poi tra le mani il cupcake e soffiò la candelina, scatenando applausi in Minho, che sorrideva felice.

«Grazie Min» disse Newt, per poi prendere un coltello dal cassetto d'emergenza, tagliando a metà il cupcake. Ne passò una metà all'amico, che la addentò con veemenza, e ne prese lui la parte rimanente beandosi della bontà di quel dolce al caramello.

«Ma figurati. Questo è per te» disse, prendendo dalla tasca della giacca una busta, e passandola a Newt.

«Non dovevi»

«Dovevo eccome, sei il mio migliore amico ti ricordo» disse Minho, mangiando l'ultimo pezzo di dolce, per poi prendere un fazzoletto dalla scrivania, pulendosi le mani e la bocca.

Newt sorrise, per poi aprire la busta lentamente, tirando fuori il biglietto di auguri. Lo aprì e trovò una scritta su un lato e accanto quattro fogli piegati.

«So che non vorrai accettare, ma questa è la gratitudine da parte mia per il tuo impegno nel lavoro ma, soprattutto, la dedizione che metti nell'intera azienda. È il ringraziamento per essere un collaboratore e un dipendente impeccabile, per essere un padre formidabile e per essere il miglior migliore amico che potessi avere. Ti voglio bene, godetevelo»

Aveva scritto Minho, scarabocchiando le lettere come suo solito. Newt sorrise genuinamente, nel leggere quelle parole tanto belle e dolci. Prese poi i fogli piegati e li girò; sui primi erano disegnati due aerei, e la scritta «LGW-PAR» spiccava di un nero più scuro. Sugli altri due, invece, il disegno di Minnie e Topolino decorava il centro.

«Sei serio?» Chiese, fissando i biglietti incredulo.

«Serissimo» rispose Minho, mostrando un sorriso fiero.

«Sei pazzo, grazie Min» disse Newt, alzandosi dalla scrivania e facendo il giro di essa, abbracciando l'amico.

«Come posso sdebitarmi dopo questo? Ho anche preso il permesso per uscire prima» rise Newt, asciugandosi una lacrima che gli era scesa sul volto, commosso per la dolcezza del proprio migliore amico.

«Non preoccuparti Newt, questo mese hai lavorato tantissimo. Ti meriti un po' di riposo per il tuo compleanno. Basta che la prossima settimana tu e Caleb veniate a cena da noi. A Brenda mancate molto, e vuole festeggiarti. Sono sicuro che quel piccolo impazzirà quando gli dirai che andrete a Parigi a Disneyland»

«Sarà fatto. Credo che vi amerà per sempre» rise Newt, abbracciando nuovamente l'amico, per poi tornare a guardare i biglietti, ancora incredulo.

«Ti lascio, devo tornare a lavoro, ma tu vai senza problemi. Salutami Caleb» disse Minho, uscendo dall'ufficio, lasciandolo solo a immaginare il futuro viaggio a Parigi.

Dopo aver ripreso le sue cose, Newt uscì dallo studio, dirigendosi velocemente verso la macchina, iniziando a sentire la neve che si attaccava con delicatezza sui propri vestiti. Entrato nel veicolo, accese i riscaldamenti, facendo spannare i vetri che erano completamente opachi. Solo dopo aver finito, partì, volendo tornare a casa il più velocemente possibile. Arrivò dopo una ventina di minuti, a causa del traffico che di solito evitava, uscendo più tardi. Quando entrò in casa, trovò Caleb in accappatoio, seduto sul poggiapiedi davanti il divano, e Kate che gli asciugava i capelli. Mentre, Melissa, colorava il suo quaderno delle principesse, già completamente preparata.

Lightning || Newtmas AUWhere stories live. Discover now