Epilogo

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«Caleb corri, o farai tardi!» Urlò Newt, sdraiato sul divano, intento a guardare l'ennesimo programma televisivo nel quale degli aspiranti interior designer, si sfidavano per vincere un premio in denaro.

«Ho fatto Pa'!» Rispose Caleb, urlando dalla sua camera.

Newt scosse la testa, consapevole di aver cresciuto un figlio ritardatario che, nonostante occupasse il bagno ore e ore prima dell'orario in cui sarebbe dovuto uscire, faceva sempre e comunque tardi.

«Dove deve andare di domenica sera?» Chiese Thomas, entrando in salotto con due tazze di thè fumante, per poi sedersi sul divano, posandole sul tavolino davanti ai loro piedi, aspettando che si freddasse un po' prima di bere.

«Deve uscire con una ragazza!» Sussurrò Newt con un sorriso eccitato sulle labbra.

«Cosa?» Thomas sgranò gli occhi, sconvolto da quella notizia del quale non era a conoscenza.

«Come sto?» Disse Caleb entrando in salotto, portando una mano sul ciuffo morbido di capelli che gli contornava il volto in modo perfetto. Li tirò indietro, sistemandoli, per poi scuotere lentamente la testa.

Newt lo guardò e il cuore gli si strinse. Lo guardava crescere e si rendeva conto di come il tempo fosse passato in fretta. Ripensò al giorno in cui lo vide per la prima volta, con i suoi capelli biondo platino e gli occhi azzurri come il mare. Ripensò agli anni passati a crescerlo, a vederlo fare i primi passi, il primo giorno di scuola e la prima volta in gita. Ricordò la difficoltà affrontate negli anni, nel gestire un bambino da solo, senza il supporto di una persona al proprio fianco. Ripensò poi al momento in cui la loro vita cambiò, grazie alla presenza di Thomas. Ripensò alla spensieratezza che entrambi riuscirono ad acquisire, avendo qualcuno ad amarli, sempre con loro. Ripensò agli anni successivi alla denuncia da parte di Candace, e al tempo che sembrava essere andato velocissimo da quel momento. Ripensò al primo Natale passato in tre, alle prime vacanze organizzate con tutta la famiglia. Ripensò alla loro prima volta in Spagna, quando conobbero i genitori di Thomas, nonché i nonni di Caleb. Erano delle persone fantastiche, che si innamorarono di loro nipote dal primo momento. Avevano preso l'abitudine di chiamarlo spesso, e di spedire regali a non finire, quasi ogni settimana. Il tempo, poi, iniziò ad andare ancora più veloce, e li portò all'adolescenza di Caleb, durante la quale iniziò il liceo, conobbe nuove persone e iniziò ad essere più indipendente. Ripensò alla prima volta che lo vide nuotare, sport che divenne presto la sua passione, tanto da iniziare a praticarlo agonisticamente vincendo molte gare. Ripensò alla prime volte in cui lo vide farsi la "barba", che in realtà erano dei semplici peli sopra le labbra e qualcuno sul mento. Ripensò alla tristezza provata il giorno del funerale di suo padre, che fu un momento doloroso e tremendo per tutta la famiglia, soprattutto per Juliet. Caleb aveva pianto e si era chiuso in camera per giorni, senza parlare con nessuno e senza voler andare a scuola. Quando poi Newt gli aveva dato l'orologio del nonno, era tornato a sorridere, e non se lo era più tolto.

Ripensò alle notti passato sveglio ad aspettare che tornasse a casa sano e salvo dalle serate con i suoi amici nei locali londinesi; e ripensò a quella volta che tornò a casa barcollando e con la puzza di alcool addosso. Newt, seduto sul divano ad aspettarlo, lo vide barcollare e quasi cadere, per poi ridere da solo di se stesso. Nonostante l'immagine di Caleb ubriaco a soli sedici anni lo avesse traumatizzato, aveva cercato di rimuovere il giorno dopo e quelli a seguire durante i quali, una punizione severa, portò Caleb a non parlargli per quasi due settimane. Thomas lo aveva consolato, assicurandogli che quella punizione fosse più che giusta, e poi aveva parlato con Caleb. Thomas era il poliziotto buono e lui quello cattivo, ma lo faceva solo per il suo bene e sperava che suo figlio lo sapesse. Ripensò al momento in cui però fecero pace. Caleb entrò in cucina mentre gli preparava il pranzo che avrebbe portato agli allenamenti di nuoto, e gli picchiettò su una spalla attirando la sua attenzione. Newt si girò e lo vide con gli occhi gonfi di lacrime, che singhiozzava. Non ebbe nemmeno il tempo di chiedere cosa fosse successo, che Caleb gli si buttò addosso, stringendosi al suo petto e continuando a singhiozzare. Lo aveva abbracciato forte, perché finalmente dopo due settimane, suo figlio aveva di nuovo bisogno di lui. In quell'abbraccio rimasero per minuti che Newt non avrebbe mai scordato, e Caleb aveva pianto, raccontandogli quello che gli passava per la testa e quello che, in due settimane, si era tenuto dentro.

Lightning || Newtmas AUWhere stories live. Discover now