14 anni - Primo bacio

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"Ti prego, facciamo qualcosa o potrei morire di noia" si lamenta Sam facendo penzolare una gamba dal letto.

"Hai bocciato tutte le mie idee" gli ricorda Cory inginocchiato al tavolino a leggere un libro.

"Sì, perchè erano più noiose della noia stessa".

Il moro aggrotta la fronte. "Ti sono sempre piaciuti i documentari".

"Ma non quelli riguardanti i bradipi. Come faccio a stare attento quando i miei pensieri si muovono dieci volte più in fretta di lui?! E poi perchè sul tuo portatile hai scaricato solo documentari al posto di veri film? Mi sarei accontentato perfino di un polpettone rosa pur di guardare qualcosa! Non posso nemmeno messaggiare con i ragazzi".

"Non è colpa mia se qui i cellulari non prendono" borbotta non alzando lo sguardo dalle pagine.

L'idea di un weekend in alta montagna era stata abbracciata con gioia fin quando non erano arrivati allo chalet prenotato e dieci minuti dopo era scoppiato un forte temporale costringendoli in casa e non permettendo loro di gustarsi la bellezza della natura che li circonda. 

Per questo sono in camera, mentre di sotto i loro genitori stanno giocando ad un gioco da tavolo.

Anche lui e Sam avevano fatto qualche turno, ma se uno contro l'altro non davano spazio agli altri, insieme erano ancora più formidabili e alla loro quarta vittoria consecutiva erano stati cacciati dal salotto.

"Lo so e non m'importava visto che pensavo che non ne avremmo avuto bisogno, ma ora che siamo qui senza nulla da fare ed il mio migliore amico non si cura del mio tormento interiore, mi manca non poter guardare video stupidi per far passare il tempo".

"Forse è meglio così. Quei video ti bruciano il cervello".

"La noia mi brucerà il cervello se non faccio qualcosa per fermarla".

Cory scuote la testa. "Ridicolo".

"Non è ridicolo!" E come sempre quando si spinge troppo in là con i suoi lamenti inutili, il moro lo ignora e torna a concentrarsi sul libro.

Sam riesce a stare in silenzio per dieci interi minuti, un miracolo visto il soggetto, poi si alza dal letto con uno sbuffo drammatico e si trascina in corridoio con l'aria di chi sta andando al patibolo.

"Una cocacola, perfavore" parla Cory intuendo dove sta andando.
Quando Sam è annoiato, mangia.

Ed infatti venti minuti dopo il più piccolo torna con due lattine e le braccia piene di snack.

"Ero indeciso" scrolla le spalle sedendosi al tavolino.

"Quindi perchè ci hai impiegato così tanto se alla fine hai portato tutto?" Chiede chiudendo il libro e sistemandolo nel suo piccolo trolley.

"Papà aveva bisogno di una mano a conquistare l'indocina".

"E te l'hanno permesso?" Alza un sopracciglio. La loro competitività d'altronde è un gene di famiglia.

"Mamma e zia Amelia sembravano più interessate a cosa cucinare per cena che alla partita e tuo padre era impegnato a spostare le truppe verso ovest senza essere visto per badare a me".

"Non staranno ancora giocando la loro prima partita?" Domanda con una punta di orrore.

"Probabilmente" commenta a bocca piena, "sai quanto possono essere resilienti".

Per qualche minuto rimembrano vecchie partite e serate tutti seduti attorno allo stesso tavolo a giocare, mentre mangiano patatine e sorseggiano cocacola.

"Ho trovato!" Esclama d'un tratto Sam agguantando il sacchetto dei mashmallows. "Perchè non facciamo una challenge?".

"Challenge?".

30 prime volte con teWhere stories live. Discover now