27 anni - prima influenza

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L'orologio segna le cinque e mezza e Sam si stiracchia facendo scrocchiare la schiena.

Il cielo comincia a schiarirsi fuori dalla finestra, ma la mansarda è ancora immersa nell'oscurità ad eccezione della lampada che illumina il quadro su cui sta lavorando.

Questo nuovo cliente è tanto ostico quanto ricco sfondato e Sam aveva accettato il suo incarico credendo che quella cifra da capogiro avrebbe oscurato ogni critica gli sarebbe stata lanciata, ma dopo tre mesi e ben dieci quadri rigettati il suo orgoglio ne sta risentendo parecchio. 

Scaccia uno sbadiglio e si pulisce le mani nel canovaccio, lasciando i pennelli a mollo in un bicchiere d'acqua ed apre la finestra inspirando la fredda brezza mattutina.

Dopo un salto in bagno per togliersi la pittura dal viso -dovrebbe imparare a gesticolare di meno quando pensa-, trascina i piedi lungo il corridoio fino alla camera di Justin sbirciando all'interno.

Sorride guardandolo dormire, ma appena prima di chiudere la porta il piccolo si volta e la luce che filtra dal corridoio gli illumina il viso sudato.

Entra allora nella stanza e gli preme una mano sulla fronte che scotta.

Ingoiando un'imprecazione corre in bagno a prendere il termometro.
"Ehi scimmietta" sussura scuotendolo appena per fargli aprire gli occhi.

"Pa..pà?" Mormora addormentato con voce roca.

"Ssh, non parlare. Apri la bocca" e gli posiziona il termometro. "Cerca di restare sveglio che vado a prenderti la tachipirina. Ti fa male la gola?".

Lui annuisce.

"Ok, ti preparo anche qualcosa di caldo" e gli rimbocca le coperte. "Arrivo subito".

Corre di là recuperando degli stracci ed una bacinella che riempie d'acqua, poi mette il pentolino sul gas e scava nel cassetto dei medicinali in cerca della tachipirina.

Cory compare in cucina pochi minuti dopo con la tuta da ginnastica, pronto per il suo jogging quotidiano.

"Sam?"

"Justin ha la febbre" spiega il casino sul tavolo davanti a sè.

"Quanto?"

"La sta provando ora".

"Vado a vederlo".

"Grazie, tieni questo" e gli dà la bacinella. "Aspetto che sia pronta la camomilla e ti raggiungo".

Lui annuisce. "Hai lavorato tutta notte?" Si preoccupa notando le occhiate.

"Non è la prima volta" minimizza. "Ora vai, non mi piace lasciarlo da solo se è malato" e lo spinge in corridoio.

Il termometro segna 38,7° e Sam lo aiuta ad alzarsi per fargli bere un po' di camomilla ed ingoiare la pastiglia intanto che Cory aggiunge una coperta sopra il suo piumino.

"Chiamo in laboratorio" propone il moro.

"Non dire sciocchezze: oggi avrete finalmente i risultati su quella cosa che stavate sperimentando, giusto? Non puoi mancare".

"Justin è malato".

"E ci sono io con lui".

"Hai fatto la notte in bianco, Sam. Sei stanco".

"Sono abituato a lavorare di notte" lo tranquillizza.

"Ma-" ogni parola viene bloccata dal bacio di suo marito.

"Va tutto bene, Cory. Il quadro è terminato e tu rientri comunque dopo pranzo. Posso cavarmela fino al tuo ritorno e poi ti prometto che mi riposo e tu puoi occuparti di entrambi, mmh?"

30 prime volte con teWhere stories live. Discover now