Manuel non era solito parlare troppo delle sue capacità nel suonare gli strumenti musicali, anzi, non lo faceva proprio. Ed era per quello che Simone non ne era assolutamente a conoscenza, non riteneva necessario che il suo migliore amico sapesse quella cosa e soprattutto non era mai uscito fuori l'argomento, quindi perché avrebbe dovuto dirglielo?
In quel momento si trovava nel suo garage con le chitarra sottobraccio mentre canticchiava kiss me di Ed Sheeran, un po' perché gli accordi erano semplici, un po' perché quella canzone lo rilassava.
Simone le sentì chiaramente quelle note quando si avvicinò alla porta di ferro del garage, sentì chiaramente anche la voce di Manuel che accennava qualche parola ogni tanto e pensò di essere in una realtà parallela perché non aveva idea del fatto che il suo migliore amico sapesse suonare e addirittura cantare.
Aprì piano la porta e lo vide seduto a terra mentre guardava la sua mano muoversi sulle corde, non ci mise troppo ad accorgersi della sua presenza e fermare i movimenti, ma Simone avrebbe voluto non smettesse mai.
«Manu»
«che ce fai qua Simò?»
«mi andava di passare»
Manuel posò la chitarra a terra ma sentì chiaramente lo sguardo di Simone su di se e quando lo guardava in quel modo significava solo una cosa: le domande sarebbero arrivate a breve.
«perchè non mi hai mai detto che sapevi suonare?»
«non ne abbiamo mai parlato, mica te lo dico così a caso»
«beh si, me lo potevi dire pure così a caso»
«perchè? Te interessa?»
Simone avrebbe voluto dirgli che qualsiasi cosa facesse lui gli interessava, che lo avrebbe guardato per ore montare pezzi di moto di cui non sapeva il nome solo perché a farlo era lui. Voleva dirgli che era bello quando suonava e che era anche bravo, quindi si, avrebbe voluto saperlo prima per poterlo guardare ogni volta che lo faceva.
«sei bravo»
«ma che bravo Simò, suono un po' così a casaccio»
«continua»
«davanti a te?»
«davanti a me» Manuel lo guardò dal basso con sguardo incerto finché Simone non si mise seduto davanti a lui.
«dai non me va davanti a te»
«perchè no?»
Manuel aveva paura di mostrarsi mentre suonava perché non riusciva a tenere su le barriere che aveva creato e la maggior parte di quelle barriere erano state create proprio per Simone.
«suona tu»
«ma io non so suonare Manu»
«te insegno»
Il minore lo guardò per qualche secondo senza muovere un muscolo finché non fu lui a passargli la chitarra, afferrò lo strumento posizionandolo sulle gambe e lanciò un'occhiata a Manuel che si sistemò meglio davanti a lui facendo toccare le loro ginocchia.
Simone si concentrò su quel contatto leggero finché non fu sostituito da un contatto più importante e cioè le dita di Manuel che sistemavano le sue sulla chitarra. Seguì le indicazioni senza dire una parola anche perché non era in grado in quel momento, voleva solo che il maggiore continuasse a stargli vicino in quel modo. Era consapevole del fatto che non avrebbe memorizzato niente di quegli insegnamenti, ma non era colpa sua se il cervello andava completamente in tilt quando gli era vicino meno di un metro.
«vai prova a suoná» Simone mosse la mano sulle corde facendo uscire un suono sconnesso e Manuel ridacchiò leggermente. «sistema meglio le dita»
Manuel riportò la mano su quella di Simone e gli sistemò bene le dita sulle corde, quella per lui era solo una scusa per toccarlo, le sue giornate con Simone orbitavano intorno a quello, cercare un pretesto per avere un contatto fisico, sentire le scariche elettriche in tutto il corpo solo per aver toccato l'altro ragazzo.
«vai adesso» Simone mosse il pollice sulle corde ed uscì un suono più pulito che fece sorridere entrambi. «ok prova quest'altra»
Manuel si iniziava ad abituare a quel contatto con le dita di Simone e lui si stava iniziando a far prendere da quello strumento ma soprattutto da Manuel che gli insegnava a suonarlo. Andarono avanti per circa mezz'ora con Simone che cercava di concentrarsi più sulle sue dita che su quelle dell'altro.
