effetto farfalla.

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"Si dice che il minimo battito d'ali di una farfalla sia in grado di provocare un uragano dall'altra parte del mondo"


Effetto farfalla, è così che si chiama. Ed in quel quarto superiore nessuno aveva mai spiegato il significato di quella cosa, nemmeno Dante Balestra che era solito fare lezioni di quel genere, ma la classe lo mise in pratica senza alcuna teoria in un martedì di maggio.

Lunedì 22 maggio 2023

La ricreazione era finita da qualche minuto ed i ragazzi stavano rientrando pian piano in classe prendendo posto per la lezione di latino, Manuel e Simone stavano parlottando tra loro mentre si sedevano al banco incuranti della presenza di Lombardi alla cattedra, ma soprattutto incuranti di ciò che sarebbe successo di lì a poco.

«Simo' lo sai che me devi aiuta' per forza te, non c'ho nessuno che me spiega matematica»
«ti sto dicendo che mentre faccio gli allenamenti tu fai gli esercizi e io poi te li correggo»

Manuel avrebbe davvero voluto spiegargli che mentre lui faceva gli allenamenti la matematica era l'ultimo dei suoi problemi, ma annuì rassegnato in cerca di un compromesso che potesse portarli a passare più tempo insieme.

«si però-»
«signorina dove siamo? In un night club? Le sembra un abbigliamento adatto per venire a scuola?»

Nella classe calò il silenzio per qualche istante mentre tutti si voltavano verso il professore e poi verso Monica, che era rimasta in piedi vicino al suo banca con un'espressione evidentemente sorpresa ed imbarazzata sul volto. Manuel osservò per qualche secondo il suo abbigliamento che durante il resto della mattinata aveva completamente ignorato, indossava un maglioncino bianco ed una gonna nera che arrivava poco sopra il ginocchio, sotto di essa portava dei normalissimi stivali alti neri.

Subito dopo spostò lo sguardo su Simone e quello che lesse sul suo viso non fu affatto piacevole per lui. Era spaventato, spaventato perché più volte gli aveva confessato che con lo psicologo stava cercando di superare la paura del giudizio degli altri e sicuramente il fatto che potesse ricevere attacchi anche da chi in teoria avrebbe dovuto difenderlo lo terrorizzava.

«me scusi quale sarebbe er problema?» si ritrovò a pronunciare stizzito verso Lombardi che non mancò dal guardarlo nello stesso modo. Sentì due dita di Simone pizzicargli il braccio ma gli afferrò subito il polso per fermarlo, facendogli intendere che non si sarebbe stato zitto.
«il problema è che la sua collega si presenta in aula vestita in modo indecente, quale sarà il prossimo passo? Venire in costume? Anche i maschi metteranno la gonna?»

E no, decisamente quell'ultima frase con doveva dirla perché Manuel vide con la coda dell'occhio Simone scivolare leggermente sulla sedia che, ancora una volta, gli aveva confessato di aver indossato il kilt qualche volta in Scozia da sua madre. Ed erano una serie di piccole cose che fecero andare in tilt il cervello del maggiore, lasciò scorrere la mano dal polso alle dita e le incastrò con le proprie sotto al banco, senza mai girare lo sguardo verso di lui, dopodiché poggiò il mento sul palmo della mano e sorrise verso Lombardi che, incurante cominciò la sua lezione.

Aspettò la fine di quello strazio così, con la mano incastrata in quella di Simone che non aveva smesso di arrossire un secondo ma nemmeno aveva provato a chiedere spiegazioni, godendosi quel momento. Quando finalmente il professore lasciò l'aula Manuel ruppe quel contatto non prima di aver stretto leggermente la presa, si alzò e, afferrando Monica da un braccio, la portò alla cattedra insieme a lui.

«me piace sta gonna» le disse prima di guardare la classe che li osserva incuriositi, contò mentalmente tutti i presenti e dopo aver annuito si girò nuovamente verso di lei. «quante gonne c'hai?» la ragazza si strinse nelle spalle.
«non lo so, forse cinque?» Manuel annuì piantando i palmi sulla cattedra.
«ascoltateme bene» disse lanciando uno sguardo a Simone che lo guardava con due occhi enormi e le labbra dischiuse. «domani in prima ora c'avemo sto cojone che è appena uscito, chiunque c'abbia delle gonne le porti, tutti dovemo mettesela e per tutti intendo tutti» rimarcò l'ultima parola guardando bene tutti i ragazzi presenti.
«cioè tipo pure noi?» chiese Aureliano.
«si Aurelia' cioè tipo pure noi, la ragazza tua è appena stata insultata da n professore, ce la fai a mettete na gonna pe sostenerla?» chiese con il viso corrucciato.

Se un giorno a Roma | SimuelWhere stories live. Discover now