Sicuri?

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Quella giornata di fine anno scolastico era stata organizzata dalla classe con accuratezza, a partire da circa una settimana prima. Non che ci fosse qualcosa di elaborato o qualche preparazione da fare, piuttosto era un modo per accertarsi che nessuno all'interno della classe prendesse altri impegni per quel giorno.

Tattica che sortì comunque il suo effetto visto che si ritrovarono presto tutti in spiaggia a mangiare un pranzo arrangiato alla bell'e meglio da ciascuno di loro. Per Manuel e Simone aveva provveduto quest'ultimo al loro pranzo, o meglio, aveva provveduto nonna Virginia che aveva preparato due panini con i loro affettati preferiti, che dopo due anni Manuel lo conosceva come fosse suo nipote e la mortadella era una delle cose che preferiva in assoluto, a differenza di Simone.

Erano stati fortunati, comunque, ad aver beccato una giornata effettivamente estiva con un sole caldo ed il mare piatto. Manuel lo capì appena posò gli occhi sulla schiena nivea di Simone e la trovò illuminata dai raggi che probabilmente di lì a poco lo avrebbero bruciato. Diede un morso al proprio panino e continuò a percorrere la sua pelle con lo sguardo mentre lui, incurante di quegli occhi addosso, continuava a parlare con Aureliano e Giulio.

Non sapeva bene come ci era arrivato ad isolarsi così dai compagni, ma se ciò comportava poter guardare Simone indisturbato andava più che bene per lui. L'ipotesi che Simone potesse bruciarsi, però, iniziò a diventare più una realtà quando dopo nemmeno 5 minuti le spalle iniziarono ad assumere un colorito rossastro sotto i suoi occhi.

Fu istintivo per lui accartocciare l'incarto del panino finito ed infilarlo nella tasca dello zaino, da cui estrasse la crema solare.
Fu istintivo anche inginocchiarsi ed avvicinarsi così a lui, attirando l'attenzione dei ragazzi che aveva davanti.

«scusate eh, voi continuate a parla'» borbottò aprendo il tubetto di crema. Non appena sentì la sua voce Simone si girò con sguardo interrogativo, lo stesso che avevano Aureliano e Giulio oltre a sembrare anche abbastanza divertiti da quella scena.
«che stai facendo?»
«a Simo' te metto la crema, che voi che sto a fa?» disse costringendolo a girarsi in avanti con una leggera spinta sulla spalla. «stai a diventa' tutto rosso» continuò, iniziando a spalmare la crema fresca che causò subito dei brividi sulla pelle di Simone.

Li sentì formarsi sotto i polpastrelli e gli sembrò un altro motivo valido per continuare a passare le mani sulla sua schiena e sulle sue spalle mentre gli altri due cercavano di riprendere la conversazione senza riuscirci davvero.
Fu una frase di Aureliano a distogliere la sua attenzione dalla crema ormai del tutto assorbita.

«ma voi siete sicuri de non sta insieme?»

Alzò la testa appena in tempo per vedere Giulio rifilargli una gomitata sul fianco, sentì Simone irrigidirsi sotto le sue dita e strinse un po' la presa sulle spalle prima di allontare le mani dal suo corpo definitivamente. Si limitò a guardare l'amico come se questo bastasse a dargli una risposta o a fargli capire che avrebbe fatto meglio a star zitto, poi però decise di prendere parola perche no, non stavano insieme e si, quella era una domanda davvero stupida da fare.

Forse.

«sta grande cosa l'hai dedotta dal fatto che je sto a mette la crema solare? Quante puntate di tamptation island te sei visto?» si passò le mani sul costume per rimuovere la crema in eccesso e vide le spalle di Simone tremare a causa di una leggera risata.
«a parte che deve ancora comincia'» rispose Aureliano facendogli alzare gli occhi al cielo. «ma poi non è mica solo pe la crema solare-»
«andiamo a fare il bagno?»

Giulio prese parola per la prima volta in quel discorso tirando la seconda gomitata all'amico per attirare la sua attenzione e farlo smettere di sproloquiare su cose che non lo riguardano. Ottenne il risultato sperato quando l'altro si alzò in piedi senza rispondere ed allungò una mano verso di lui per aiutarlo a sua volta.

Se un giorno a Roma | SimuelDove le storie prendono vita. Scoprilo ora