Quanto ti vorrei.

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Ma perché torni sempre da me?
Non capisco se ci tieni davvero
Vuoi fare l'amore con me stasera?

Manuel aveva organizzato quella festa in modo impeccabile ed era riuscito a mantenere la sorpresa fino all'ultimo secondo facendo scoppiare un sorriso enorme sul volto di Simone appena varcata la soglia di casa. Tutti i loro compagni di classe riempivano il salone di casa Balestra e Dante e Virginia sbucavano ogni tanto dalla cucina per posizionare qualcosa da mangiare sui tavoli.

Il maggiore non si era mai sentito così tanto soddisfatto come quel giorno, era riuscito a rendere Simone felice e quel sorriso lo faceva sentire in pace con il mondo perché illuminava tutta la stanza, ma soprattutto illuminava quel viso angelico che vagava per il salone. Aveva impiegato due settimane ad organizzare tutto insieme a Dante e ora che la sorpresa di compleanno era riuscita poteva finalmente dedicarsi del tutto ai suo sentimenti che avevano fatto si che tutto quello prendesse vita.

«sei contento?» lo chiese avvicinandosi al minore che si stava stappando una bottiglia di birra, appena si accorse di lui gliela porse e ne prese un'altra. Annuì osservando quegli occhi marroni che quel giorno sembravano più luminosi del solito.
«grazie»
«non ho fatto niente de che Simò»

Simone annuì abbassando lo sguardo, Manuel si era impegnato così tanto per organizzare la sua festa che lui iniziò a chiedersi cosa avesse fatto per meritarsi tutte quelle attenzioni da parte sua, non che non gli facessero piacere, anzi, però continuava a dire una cosa e fare l'esatto contrario e questo lo mandava in confusione.

«hai organizzato tutto te»
«e te pare strano?» Simone avrebbe voluto rispondere di si, era decisamente anomala tutta quell'attenzione da parte di Manuel per una cosa a cui non aveva mai dato così tanta importanza, come i compleanni. Però voleva evitare di rovinargli e rovinarsi l'entusiasmo, quindi sorrise di nuovo scuotendo la testa.
«mi fa piacere» anche Manuel sorrise a quel punto, prese un sorso di birra come se servisse ad affogare tutte le farfalle che volavano nel suo stomaco e si avviò verso i ragazzi che ballavano in modo sconclusionato in mezzo alla sala.
«ballamo va»

Simone non se lo fece ripetere due volte, lo seguì tenendo la bottiglia ben stretta tra le dita ed osservando come quel maglioncino nero, anch'esso anomalo per il solito modo di vestire di Manuel, gli fasciasse perfettamente spalle e fianchi. Manuel rise guardando Aureliano che si muoveva in modo buffo e Simone sorrise guardando lui, finché non incontrò nuovamente il suo sguardo. Si avvicinò istintivamente muovendosi a tempo di musica e Manuel fece scorrere velocemente lo sguardo lungo tutta la sua figura, glielo aveva visto fare spesso ed ogni volta si era sentito in soggezione anche se non riusciva ad interpretarne il senso.

Okay tutto, se mi stai così vicino non potrò resisterti
In una notte aspra il mio cuore scintilla

Nel cervello di Manuel quei giorni c'erano state talmente tante cose che quasi ogni sera finiva per avere mal di testa, in quel momento però a dominare i suoi pensieri c'erano solo ed esclusivamente un nome e un volto, che poi era lo stesso che aveva a pochi centimetri di distanza in quel salone pieno di adolescenti. Lo guardava muoversi a tempo con la musica senza troppe esagerazioni, ondeggiava semplicemente la testa e le spalle ma a Manuel quelli sembravano comunque i movimenti più delicati e belli che avesse mai visto.

Si mosse impercettibilmente verso di lui e si concesse il lusso di fissare ancora un po' quei lineamenti visto che Simone aveva chiuso gli occhi e buttato la testa Indietro. In quel momento esistevano solo loro e il maggiore non si accorse nemmeno di Chicca e Laura che li fissavano dandosi delle leggere gomitate, ma comunque, anche se se ne fosse accorto, non avrebbe prestato attenzione a loro con quell'opera d'arte davanti agli occhi.

Se un giorno a Roma | SimuelМесто, где живут истории. Откройте их для себя