COMMIATO

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''Non so se è una buona idea'' interrompe Louis, tenendogli la mano per fermarlo. Harry si volta:

''Amore, hai smesso di prendere farmaci da più di un anno. Vivi ti ha dato il via libera secoli fa'' chiarisce, avvicinandosi per accarezzargli un lato del viso ''Quindi, puoi. Se poi non te la senti, è un'altra questione. Andiamo da un'altra parte'' propone, avvicinandosi per baciargli uno zigomo. Louis si scosta e fa un sorriso:

''Sto insieme a te da troppo tempo per non avere il coraggio di fare una cosa del genere" ridacchia, allacciandogli un braccio attorno alla vita. "Andiamo."

Anche se lo sta rendendo il meno palese possibile, Harry sa che Louis é un po' nervoso, e per una serie di ragioni. Forse il riprendere a bere di nuovo é un argomento un po' più spinoso di quanto ci si possa aspettare, e poi, tra qualche giorno, Louis ha il suo primo spettacolo dopo quasi quattro anni. Ci sono diversi fattori per cui dovrebbe essere sulle spine.

Non era stato difficile, ma era stato lungo: Louis aveva iniziato a insegnare e l'aveva adorato, e i suoi studenti adoravano lui. Harry non andava più a prenderlo alla biblioteca, ma a scuola, e ogni volta, da come si intratteneva con i ragazzi, vedeva come l'approccio fosse diverso: per Louis, niente era come il teatro. Niente. Il solo riprendere ad approcciarlo aveva dato un lunghissimo scatto in avanti alla sua guarigione, era più energico e tutto sembrava andare meglio, e ogni sua energia cadeva in quello, e in quanto poteva insegnare. Il teatro, o almeno quella parte, l'aveva rinvigorito, e amava ancora di più quella sua versione così assorbita, così felice di quello che faceva.

Aveva persino ripreso a guidare: dopo qualche tentativo con Harry, aveva fatto gli esami in appena un mese e, alla conferma del pratico, aveva mostrato la nuova copia della patente ad Harry con un sorriso enorme, prima di farsi sollevare e coinvolgerlo in un bacio, Louis che rimaneva tra le sue braccia mentre gli teneva la testa. "Ti porto a fare un giro" aveva sussurrato al suo labbro inferiore, prima di fare una risatina "Ma devi prestarmi la macchina. La prenderò presto, promesso, amore."

"Puoi usare la mia macchina quanto vuoi" era stata la risposta, prima di una serie di baci sul collo. Louis aveva sorriso e aveva ripreso a baciarlo, accarezzandogli i capelli, tirandogli i riccioli della nuca. Non aveva preso un ultimo modello, ma la sua macchina era comunque perfetta.

E adesso, la birra. Harry sperava di distrarlo perché, insomma, sembra che Louis stia facendo scivolare in altri anfratti l'ansia generale di riprendere a recitare, e sperava che una cosa di cui avevano parlato così spesso lo smuovesse, ma a quanto pare sta facendo lo stesso gioco. Harry non lo biasima, nemmeno un po', ma dall'altra parte non sa come dargli i suoi occhi, così da farsi vedere come lo vede Harry ogni giorno. Può fare quello che può, però. Tipo questo.

"Ne sei proprio sicuro?" domanda, una mano sulla sua nuca. Louis deve solo guardarlo, ed é quello che fa. Gli sorride.

"Al cento per cento. Sono nervoso, ma é un buon nervosismo. Andiamo."

Harry prende un tavolo con degli sgabelli in ferro, vicino a una finestra aperta, e gli tiene la mano sul tavolo mentre Louis respira profondamente e si guarda in giro: lo osserva, ma sembra incredibilmente tranquillo, niente di più. Gli bacia il dorso della mano e, insieme a delle patatine, ordinano due birre. Louis lo dice quasi incredulo, ma mentre la cameriera si allontana sorride. "Io capisco che preferisci il vino" gli dice, facendolo ridere di gusto "Ma non so come fai, capisci? Credimi, sei anche molto attraente mentre lo bevi, ma è più forte di me. La birra é imbattibile, è questo il punto."

"Te ne comprerò alcune, piccolo."

"Sì, lo so che lo farai, perché mi ami in maniera ridicola ed è più forte di te, ma non c'è niente di meglio di una pinta. Credimi sulla parola, amore."

Little Dead Whispers ||L.S.||Where stories live. Discover now