12.Bloody Glass

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JUNGKOOK'S POV

L'incontro era finalmente finito e sono tornato in ufficio. Non volevo tornare indietro dopo quello che era successo la mattina, ma potevo dire 'no'? Scesi dall'auto e mi avviai verso l'edificio. Dopo essere salito in due ascensori, ho finalmente raggiunto il 13° piano. Così estenuante! Perché mio padre non poteva creare un passaggio? Culo di merda!

Ho guardato la porta dell'amministratore delegato e avevo voglia di irrompere in ufficio e di strappargli la testa in quel modo. Nella mia mente era soddisfacente, ma se l'avessi fatto in realtà, sarei andato a vomitare per la quantità di sangue che sarebbe sgorgato dalla sua testa. Ehi!

Mi diressi verso le porte del mio ufficio e sospirai. Li ho aperti e improvvisamente ho guardato a bocca aperta la persona seduta davanti alla scrivania di Taehyung. Era Taehyung! Ma come? Deve essere un sogno.

Taehyung distolse lo sguardo dal suo laptop e mi mostrò il suo sorriso squadrato. Un sogno.

Si alzò e corse verso di me e io stavo ancora stringendo la maniglia della porta per sostenermi. È ancora un sogno.

Mi ha abbracciato con tutte le sue forze e poi ho capito che non era un sogno.

"Taehyung?" sussurrai e lui si tirò indietro e annuì.

"Sono io, Jungkook. Sono tornato!" sorrise e io sorrisi da un orecchio all'altro e lo abbracciai. Ha ricambiato anche l'abbraccio e siamo rimasti così per così tanto tempo finché Taehyung non ha detto: "Ho bisogno di aria, Jungkook".

"Oh! Scusa," mi allontanai e lo lasciai respirare. Impossibile! Come se fosse proprio qui, di fronte a me, "Ma come hai fatto...?"

"Gli ho detto che stavo lavorando qui temporaneamente e stavo imparando i modi per poter gestire la mia azienda da solo. All'inizio era incazzato e non era d'accordo, ma in seguito, dopo averlo pregato, ha accettato ad esso."

"Veramente?" Gliel'ho chiesto e lui ha annuito. Era impossibile. Mio padre non cambierebbe idea così facilmente. Mi chiedo come Taehyung sia riuscito a convincerlo a farlo.

"Come hai fatto?" gliel'ho chiesto e lui ha riso.

"In qualche modo."

"Cosa intendi in qualche modo?" Sospirò e scosse la testa.

"Me ne vado se non stai zitto", ha detto e ho alzato le mani in segno di sconfitta.

"Okay. Okay. Non chiederò altro," dissi e sorrisi al fatto che Taehyung fosse davvero qui. Non so come abbia fatto, ma sono più che felice di averlo qui. Deve avere quegli incantesimi speciali che possono indurre le persone a fare qualsiasi cosa per lui.

"Ehi, Jungkook," disse all'improvviso e io mi voltai verso di lui, "Vuoi pranzare con me?"

Pranzo con lui? FINALMENTE!

"Sì! Andiamo" gli presi la mano e lo trascinai via, senza aspettare la sua risposta. Infine! Un pranzo con Taehyung!

*******

Da qualche parte nell'ufficio del CEO~

Jeon Sung-ho ha lanciato la scatola di cartone attraverso la stanza ed è caduta con un enorme schianto. Era seccato e più che arrabbiato per l'accordo che aveva accettato con Taehyung.

Quello sciocco! Ha il coraggio di minacciarmi. Me! Il CEO di Jeon Enterprises! Si sedette sulla sedia e si tirò i capelli grigi frustrato.

Avrei dovuto bruciare quelle lettere quando ne ho avuto la possibilità invece di conservarle. Uh! Come diavolo ha fatto a trovarlo quel ragazzo? Mi sono assicurato che fosse ben nascosto e... avrei dovuto semplicemente bruciarli. Ha preso a calci il tavolo con la gamba, provocandogli un dolore al dito del piede, ma il dolore non lo ha colpito.

𝚃𝚘 𝙻𝚘𝚟𝚎 𝙾𝚛 𝙽𝚘𝚝 𝚃𝚘 𝙻𝚘𝚟𝚎 ◆ ᴛᴀᴇᴋᴏᴏᴋ√Where stories live. Discover now