~ Quattro ~

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Nessun abbraccio, nessun bacio, nessuna carezza, nessun amplesso era capace di guarire la ferita. Cerotti. Uno sopra l'altro, una montagna, su un taglio che non era mai stato pulito o disinfettato.

-Alessandro D'Avenia

Capitolo 4.

《Cazzo, Harry che ci fai qui?》

Quasi urlai facendo un passo all'indietro e lui rise, falsamente. Un brivido mi percorse la schiena, facendomi fare un altro passo verso la porta d'uscita, ma lui si alzò, una bottiglia di vodka in una mano, il telefono in un'altra.

《Avevo bisogno di stare da solo.》

Mormorò scrollando le spalle e poi tornò serio, distaccato. Lo osservai un momento, inclinando leggermente la testa di lato.

《Nel bagno delle ragazze?》

Replicai quasi divertita, era una scena buffa quella. Probabilmente non se ne era nemmeno accorto di esserci entato.

《Ugh...》

Sussurró, più che altro a sé stesso e si passò una mano sulla fronte leggermente sudata. Si portò i ricci all'indietro e per un attimo rimasi incantata a guardarlo.

《Sono ubriaco, non puoi pretendere che io distingua ciò.》

Biascicò, quasi come se avesse la lingua attaccata alle pareti della bocca. Era davvero messo male.

《Hai bisogno di aiuto?》

Chiesi premurosa, ero comunque stata cresciuta nell'educazione per quanto Harry fosse irritante e insistente.

Lui scosse la testa, ma subito dopo si girò verso il lavandino e ci ficcò la testa, riversando tutto il liquido alcolico che aveva ingerito.

Feci una smorfia disgustata ma mi avvicinai lo stesso e gli tenni i lunghi capelli stretti tra le mani.

Erano morbidi e non potei non pensare che se solo avessi potuto li avrei toccati per ore. Arrossii solo al pensiero e fui grata che Harry non potesse vedermi.

《Forse si.》

Biascicò poi quando si rialzò, torreggiando di nuovo sulla mia esile figura. Sorrisi leggermente e lo presi per un braccio, trascinandolo fuori.

Mi ero quasi dimenticata di Natan che mi aspettava al tavolino e mi bloccai quando lo vidi, prima di raggiungerlo.

《Che succede?》

Chiese confuso quando notò la mia espressione e lo vidi aggrottare la fronte quando Harry comparì alle mie spalle.

《Scusa Nate, prometto che ti ripagherò questa uscita prima o poi ma ha bisogno di aiuto.》

Mormorai velocemente prima di stampargli un bacio sulla guancia e scappare via dal locale.

《Jamie, Jamie aspetta!》

Ignorai i continui richiami di Nate e uscii dal bar prima di accorgermi dello sguardo insistente di Harry su di me.

《Che c'è?》

Sbottai un po' irritata, odiavo essere osservata.

《Hai lasciato il tuo ragazzo così per me?》

Chiese incredulo indicandosi e tossicchiò un po' prima di sorreggersi sulla mia spalla.

《Non crederti così importante, non è il mio ragazzo.》

Mormorai io in risposta, trascinandolo lungo il marciapiede.

Trouble | h.s.Where stories live. Discover now