~ Ventotto ~

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Quanto può esser figoh?

Obiettivo: 25 commenti perché è un capitolo molto... capitoloso.

"Con i suoi occhi che mi guardavano come se davvero ci fosse qualcosa di bello in me."

-cit.

Capitolo ventotto.

Il mio corpo si gelò mentre gli occhi azzurri di Rosemary ci guardavano e non appena iniziarono a capire ciò che stava guardando si riempirono di lacrime.

《Cazzo.》

Borbottò Harry, alzandosi di scatto dal letto, stessa cosa che feci io, cercando di nascondermi da quello sguardo di fuoco.

《Lei, Harry? Pensavo che quando avresti avuto la forza di tradirmi del tutto lo avresti fatto con stile.》

Sibilò lei tagliente, gli occhi rossi, le labbra tremanti, e per un attimo finii per provare pena per lei.

《Rose, non...》

Lei scosse la testa e chiuse gli occhi, facendo scorrere le lacrime mentre li riapriva e faceva qualche passo verso di noi.

《Complimenti Jamie, ci sei riuscita, mi hai tolto l'unica cosa bella che avevo.》

Mi accusò, ma io non mi feci abbattere.

《C'è solo un motivo per il quale Harry è arrivato a questo punto, Rose, e quel motivo sei tu.》

Replicai fredda mentre la sua rabbia aumentava, colorandole le guance di un forte rosso vivo. Si girò verso Harry prima di lasciargli un sonoro schiaffo sulla guancia.

《Mi fai schifo.》

Fece per girarsi, ma Harry la fermò per un polso facendo sgretolare parte del mio cuore.

《Ti prego aspetta, lasciati spiegare.》

Rosemary scosse la testa esplodendo in singhiozzi prima di scappare via. Harry si mosse velocemente nella stanza, infilandosi una maglia e le scarpe prima di cercare di uscire dalla camera, ma lo bloccai.

《Aspetta.》

Mormorai, stringendomi nelle braccia. Mi sentivo in colpa, ma da una parte lei doveva sapere, in un modo o nell'altro.

《Cosa vuoi? Non puoi impedirmi di seguire la mia attuale ragazza.》

Sputò lui, le vene sporgenti sulle tempie e sul collo. Sentii solo i miei occhi riempirsi di lacrime.

《Vorresti accusarmi Harry? La colpa è tua se è finita così, dannazione, sei tu che mi hai fatto fottutamente innamorate di te!》

Urlai con rabbia, il riccio si bloccò, come pietrificato alle mie parole, boccheggiando in cerca di una risposta.

《Si Harry, ti amo. E so che lo fai anche tu.》

Lo spronai facendo un passo avanti e mentre aspettavo che lui si muovesse, non lo fece, freddo come il marmo.

《Ammettilo Harry, tu mi ami. Mi hai amata quando mi hai aspettata un'ora al bar, e seppur non arrivassi, sei rimasto lì, tu che non aspetti mai nessuno.

Mi hai amata quella volta che avevo la febbre e sei corso subito alla farmacia più vicina, tu così menefreghista. Mi hai amata quando mi hai chiesto di restare a dormire da te.

Mi hai amata quando hai capito che stavo male. Mi hai amata quando mi hai baciato la fronte per darmi la buonanotte, tu così stronzo. Mi hai amata quando ti sei preoccupato che arrivassi a casa sana e salva.

Trouble | h.s.Where stories live. Discover now