Afraid

Capitolo 3

⚠️attenzione in questo capitolo sono presenti scene di violenza, se non ve la sentite di leggere passate pure oltre⚠️
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La presa sul mio collo si fa sempre più forte, ormai sento l'aria che inizia a mancarmi e non so per quanto tempo potrò ancora resistere. "Lo vedi?! lo vedi Victoria?! io ci provo a essere buono con te ma tu proprio non capisci"
lascia la presa sul mio collo e subito dopo mi arriva uno schiaffo in pieno viso "ti piace comportarti da puttana non è così?" mi afferra per i capelli e spinge la mia testa contro il tavolo con violenza tenendomi poi ferma contro esso.
Le lacrime continuano a uscire copiose dai miei occhi e in questo momento vorrei solo morire "ti prego smettila, farò tutto quello che vuoi lo giuro, ti prometto che farò la brava" lo sto supplicando. Ho paura. La sua risata riecheggia tra i muri del suo appartamento " è mai possibile che io debba addomesticarti come se fossi uno stupido cane?!" rimango in silenzio ma lui non gradisce, la presa sui miei capelli di fa ancora più forte "Rispondi cazzo" urla nel mio orecchio. " No, no scusami ti prego" mi alza la testa alla sua altezza, non sono più schiacciata contro il tavolo. Il suo sguardo muta ad uno più dolce, passa il suo pollice sul mio labbro spaccato per togliere il sangue che ne fuoriesce, dopodiché ci lascia un leggero bacio a fior di labbra. "Lo sai che ti amo vero Vicky? E che tutto questo lo faccio solo ed esclusivamente per te" annuisco troppo spaventata per poter dire qualsiasi altra cosa "brava fiorellino, vedo che ci siamo capiti" mi accarezza lentamente una guancia.
"Adesso vai a levarti quel vestitino del cazzo e aspettami a letto"

Mi sveglio di soprassalto completamente sudata, la mia faccia è bagnata dalle mie lacrime e sento il respiro pensante.
Oh no.
Mi porto una mano sul cuore e cerco di regolarizzare i battiti respirando come la psicologa mi ha detto di fare in questi casi.
Ma niente non passa, sento come se l'aria non arrivasse ai polmoni, la testa gira e ho bisogno di aiuto. Mi alzo da letto, le gambe mi tremano e ho bisogno di sorreggermi al muro. Con fatica arrivo alla stanza di mio fratello, sta dormendo.
"Elia" lo chiamo con la voce tremante e il respiro irregolare e non so come ma lui mi sente.
Appena nota le mie condizioni si alza di scatto e viene verso di me, mette le sue mani a coppa sul mio viso e appoggia la fronte contro la mia racchiudendomi subito dopo in un abbraccio fortissimo e a me basta questo per riuscire a calmarmi in pochi minuti.
L'ho già detto che senza di lui sarei persa? Si credo di sì

"L'hai sognato di nuovo vero?" annuisco soltanto.
Lui sa.
Mi porta nel letto e mi abbraccia "Dormi piccola" sussurra al mio orecchio lasciando qualche carezza sulla mia testa.
Poco dopo sento che il suo respiro si è regolarizzato e da qui capisco che si è riaddormentato. Io ci provo a dormire ma ogni volta che chiudo gli occhi quelle immagini ritornano alla mia mente.

Mi perseguiteranno per sempre.

Rimango a fissare il muro per qualche ora e quando suona la sveglia mi sembra di avere dormito solo per cinque minuti.
Il mio umore è sotto terra.
"Dovresti restare a casa oggi, non hai proprio un bell'aspetto" mi dice mio fratello osservandomi.
"Oh grazie mille" sbuffo alzando gli occhi al cielo "e comunque non voglio perdere una giornata per niente" Elia lascia perdere capendo che tanto è una battaglia persa
"Ok, vado a fare colazione, vuoi che ti prepari qualcosa?
scuoto la testa in segno di negazione "Victoria" mi ammonisce lui "Non ho fame". Metto fine a questo discorso alzandomi e andando in camera mia, dove inizio a prepararmi.
Infilo una tuta nera con un top e sopra metto una felpa del medesimo colore, e ai piedi infilo le Converse nere.
Vado al bagno e appena vedo la mia faccia quasi mi spavento, la pelle pallida e gli occhi gonfi per via del pianto di stanotte. Cerco di migliorare la situazione applicando un po' di correttore e un po' di mascara. Raccolgo i miei lunghi capelli neri in una coda alta e alla fine posso ritenermi abbastanza soddisfatta del risultato finale.